Sette sono le Champions League vinte dal Milan e sette sono le altrettante sconfitte collezionate in questo quarto di campionato, nove sono gli incontri persi all'Allianz Stadium contro la Juventus, zero punti conquistati a Torino negli ultimi nove anni. Non c'è che dire numeri altalenanti tra gioie e dolori e per gli amanti della smorfia e della cabala si potrebbe giocare un terno secco con la ruota della fortuna puntando un sicuro ambo con un 7 ed un 9 e magari azzardando un terno aggiungendo quale numero? Lo zero non esiste al lotto e nemmeno il "pi-greco" che a mio avviso sta giocando un ruolo primario nel nostro Milan che vengo ad enunciare partendo dal suo intrinseco significato matematico (tra parentesi esprimo l'altro mio concetto).

        " Il pi-greco è una costante matematica, definita anche come costante di Archimede, che per approssimazione vale 3,14 scelta come lettera in quanto iniziale in lingua greca di circonferenza.  Nella geometria piana il pi-greco viene definito come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza ( la rosa della squadra ) e quella del suo diametro ( la qualità della rosa )"   Perchè ho voluto iniziare questo breve articolo con questa reminiscenza matematica perchè dopo la bruciante, indigesta quanto immeritata sconfitta del Milan all'Allianz di ieri sera, ma perchè comunque si giochi da bene a benino, da male a malissimo regna lungo l'arco delle gare una costante fissa, inamovibile, vuoi per la paura, vuoi per sufficienza o quant'altro, che parte da Milanello e prosegue in tutte le partite a mo' di torre di Pisa, ferma da secoli con la sua celebre pendenza, o più scientificamente come il pi-greco, quel quantum che va costantemente ad abbassare i pur modesti valori della nostra attuale squadra anche nei momenti topici in cui ci sembra di agguantare il risultato pieno.  Come chiamare o definire questa ormai perenne iattura, le grandi penne del giornalismo sportivo scrivono oggi e proseguiranno per tutta la settimana con fiumi di articoli argomentati sulla scontata (solo per il valore del singolo) vittoria bianconera ai danni di un Milan sottolineandone la ormai calcificata crisi, mentre soltanto ieri era osannato dai cugini per puro opportunismo e oggi sono già in procinto di scrivere piccanti necrologi nei nostri confronti.  Io molto più elementarmente preferisco rifugiarmi come concausa a spiegazione del disastro Milan non più figlio di mala dirigenze, mala allenatori, ma forse figlio di malanni propri, interni, inguaribili o sotto cura ma con farmaci inappropriati, inefficaci, e il tutto confluente in una "vox populi" ormai logora per l'uso: la squadra è scarsa e come tale non può competere per l'Europa! (nulla di più falso, Cagliari e Atalanta docet!) dicevo sembrerà banale, riduttivo, inappropriato ma penso maledettamente a quel "pi-greco" configurando in esso gran parte della negatività della squadra rossonera.         Alla luce della fresca sconfitta si può attribuire quel "3.14" a capitan Romagnoli, senza quel difetto di marcatura su Dybala non avrebbe portato i bianconeri al successo più immeritato forse dall'inizio del campionato.  Oppure, se preferite, attribuire sempre quel "3.14" alla testa sbadata di Piatek, ma quanti goal simili ha fatto la scorsa stagione col Genoa e poi alla corte del nostro Ringhio.  La soluzione a mio avviso è da ricercarsi in uno dei parametri definenti il "pi-greco"e cioè  il diametro (laqualità) La Juventus  può permettersi, dispone praticamente di due squadre e mezzo, di far uscire il Sig. Ronaldo ( sarebbe come se nel Milan anni 70 fosse uscito Gianni Rivera ) e sostituirlo con una mossa degna dello scacchista Karpov (Sarri) con Dybala che assieme ad Higuain (nostro rimpianto) rappresentano le due colonne portanti dell'attacco bianconero.

          Caro vecchio Milan, cosa posso suggerirti da milanista incallito quale sono, rimboccarsi le maniche, forse sì, oppure per evitare eccessive sudorazioni togliere l'attuale maglia della salute per sostituirla con quella magica canottiera antisudore che forse avete lasciato negli spogliatoi in America quando il Milan ha disputato l'ICC con buoni risultati di gioco ( la bacchetta era in mano ad un Maestro, ma ora l'orchestra è diretta da un parmense, terra di musicisti celebri, ma forse anche lui non viene dal Conservatorio?) ) dunque, che fine ha fatto quella squadra, se solo oggi si esprimesse con quei livelli di gioco avremmo certamente una classifca più consona ai nostri colori e con la guida all'europea e cioè a sinistra, mentre gli anglosassoni, come il nostro attuale proprietario, prediligono viaggiare a destra, mentre quì da noi in Italia sembra come se  viaggiassimo contromano.  E per favore non vengano i tifosi juventini a dirmi che la loro squadra ha surclassato ieri sera la nostra, hanno immeritatamente vinto la partita solo grazie ad un acuto di un loro purosangue e solo per questo meritano la vittoria, a loro i tre punti, a noi il merito morale di aver finalmente disputato una buona gara contro una candidata all'ennesimo titolo nazionale.   Certo se si dovesse perdere la prossima partita a San Siro di sabato 23 alle 18 contro il Napoli di Ancelotti, anche lui nell'occhio del ciclone, ci troveremmo proprio di fronte all'ultima spiaggia, saremmo ormai un relitto alla deriva e non avremmo proprio di cosa mettere sotto l'albero di Natale da regalare a chi ancora crede in questa squadra, soprattutto ai nostri piccoli tifosi che non meritano certamente questa cattiva sorte.  Dunque decidiamoci una volta per tutte di lottare per NON retrocedere dimenticando, se necessario con un energico lavaggio del cervello, tutte le bacheche con le nostre Coppe esposte, il passato è storia, solo il presente è futuro!

             Il sogno nel cassetto di noi tutti tifosi milanisti resta quello di vedere un magnate spuntare al di sopra delle nostre teste, ancora dormenti sotto i cuscini, a proporci il vero acquisto del Milan, con la promessa di amarlo e rispettarlo per molto tempo, solo allora potremmo tornare a sperare in una risurrezione rossonera, altrimenti dovremmo soltanto riprovare a ricalcolare il reale valore del "pi-greco" studiato a lungo dagli antichi matematici greci ma al quale, e questo tuttora è stato attribuito un valore "approssimativo" (solo alla 100ma cifra decimale) ma è un valore molto somigliante all'andamento costante e quasi  " Pi-grecante " del nostro Milan!

                                        Sempre e comunque Forza Milan!   Un abbraccio.

                                                                        Massimo 48