Il 2020 del Milan può essere sintentizzato in 4 date specifiche:

-27 dicembre 2019(non 2020, ma quasi...), il ritorno di Zlatan Ibraimović.

-22 giugno 2020, l'inizio dell'ascesa rossonera nel post lockdown(Lecce-Milan 1-4).

-7 luglio 2020, la vittoria in rimonta contro la Juventus da 0-2 a 4-2.

-17 ottobre 2020, la vittoria nel derby e primo posto in classifica occupato ancora oggi.

Una serie di tappe che hanno portato il Milan dall'essere quella brutta squadra capace di perdere 5-0 a Bergamo contro l'Atalanta, a quella capace di vincere al 93º contro la Lazio e festeggiare il Natale e l'anno nuovo al primo posto in classifica. 365 giorni dove il Milan è passato dall'essere una squadra senz'anima, brutta, molle, senza capo né coda, all'essere una squadra organizzata, bella, tenace e,soprattutto, FORTE. Non lo dico io, ma lo dicono i numeri e le prestazioni. Infatti nel 2020 il Milan in campionato ha giocato 35 partite ed ha raccolto 23 vittorie,10 pareggi e solo 2 sconfitte, segnando 79 gol e subendone 38... Numeri praticamente da scudetto, non a caso nella classifica dell'anno solare 2020 della serie A il Milan ha chiuso primo in classifica con 79 punti, a +6 dall'Inter e, soprattutto, a +14 dalla Juventus. Un altro aspetto da sottolineare di questa squadra è l'atteggiamento con cui interpreta le partite: è una squadra che sa tenere il pallino del gioco ma che accetta anche di essere passiva e di "aspettare" gli avversari(in poche parole, accetta anche di giocare in contropiede...) restando sempre dentro la partita con lucidità e concentrazione; ciò la porta non solo ad avere buoni equilibri, ma le permette di leggere bene il match e di sapere quando "colpire", quando aumentare i ritmi e quando abbassarli. Un atteggiamento da grande squadra, che sa quello che fa e che sa come vincere le partite... Un atteggiamento che oserei definire "da scudetto". Il Milan può per valori non essere la più forte, ma non si può non dire che fino ad oggi non sia stata quella con la mentalità più forte e quella più continua. Questi ultimi due aspetti, se saranno confermati, alla lunga potranno essere un grande punto di forza per i rossoneri. I principali protagonisti ed artefici di questo spettacolare 2020 non possono che essere l'allenatore, Stefano Pioli, e il grande ed infinito Zlatan Ibraimović; Il primo è riuscito, nonostante le difficoltà iniziali, in primis a creare un gruppo coeso e unito, e poi ad impostare uno schema tattico semplice(4-2-3-1), ma che allo stesso esalti le caratteristiche dei propri calciatori(i primi a giovare su ciò sono stati Franck Kessié, che in una mediana a 2 è tornato ad esprimersi ai livelli del suo primo anno in Serie A con l'Atalanta, e Hakan Çlhanoglu, che da quando è stato messo a fare "il vero 10" è tornato quello di Leverkusen, dopo 3 annate in cui 3 allenatore diversi l'avevano usato esterno sinistro o,addirittura, mezzala di centrocampo, limitandolo completamente), dimostrando che nel calcio la semplicità può ancora essere una chiave vincente, e che non sempre bisogna "stravolgere" o "rivoluzione" questo sport per raggiungere risultati (come dice Max Allegri "Il calcio è uno sport semplice per persone intelligenti). A parte ciò, Pioli ha dimostrato anche di essere cresciuto sotto il piano caratteriale; infatti ciò che stava succedendo in Primavera con Ralf Rangnick gli era già successo ai tempi dell'Inter con Luciano Spalletti, ma questa volta il mister ex Lazio e Fiorentina ha mantenuto la concentrazione al campo ed al presente, mostrando totalmente la propria professionalità, e, di conseguenza, risultati gli hanno permesso di guadagnarsi la riconferma. Chapeau per Pioli. Come scritto prima, non bisogna assolutamente assecondare l'uomo che, con la propria leadership e il proprio carisma, è riuscito a portare una mentalità vincente in ogni singolo giocatore (senza dimenticare le sue 22 reti ed i suoi 7 assist in 30 partite), Zlatan Ibraimović. Lo svedese, nonostante i suoi 39 anni, è riuscito ancora una volta ad essere decisivo sia dentro che fuori dal campo... che in tribuna, infatti in questa stagione, a causa del Covid-19 e di alcuni problemi fisici, ha giocato appena 6 partite, ma nonostante ciò nelle 8 gare senza di lui il Milan è riuscito a fare 6 vittorie e 2 pareggi. Ciò sottolinea ancora di più quanto sia una squadra VERA questo Milan. La Juventus nelle gare senza Cristiano Ronaldo non è stata la stessa squadra e spesso ha perso punti che oggi pesano molto alla classifica(es. la gara di Benevento)... l'Inter quando lukaku era indisponibile ha manifestato diverse difficolta ed anche lei ha lasciato per strada alcuni punti(Inter-Parma 2-2)... invece il Milan senza Ibra è riuscito a vincere e convincere ugualmente. Adesso arriviamo al "clou" dell'articolo... dal Milan cosa dobbiamo aspettarci nel 2021? Sicuramente una crescita costante e graduale, ma soprattutto la qualificazione per la fase a gironi della Champions League 2021-22(obiettivo dichiarato dalla società e che manca dall'annata 2013-14), tramite il campionato o l'Europa League(altra competizione alla portata del Milan). Parlare di scudetto è una bestemmia? Forse sì, dato che l'Inter è seconda ad un solo punto dai rossoneri, e la Juventus, nonostante sia distante e molto incostante, è sempre la Juventus, ma allo stesso tempo credo che il Milan sia sulla giusta strada per tornare ai fasti di un tempo e che "il diavolo" stia finalmente tornado in paradiso dopo tanti(troppi) anni di inferno e purgatorio. Domenica il Milan affronterà l'organizzato Benevento dell'ex Pippo Inzaghi(gara da non sottovalutare), e poi nel giorno dell'Epifania ci sarà lo scontro diretto contro la Juventus, che saranno 2 partite fondamentali non solo per il percorso di crescita della squadra rossonera, ma anche per poter capire se sia veramente lecito per i milanisti sognare qualcosa di grande... 
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