Per il calcio, questo è un periodo sempre piuttosto malinconico. La Serie A va in vacanza, le competizioni nazionali giungono al termine e decretano i vari campioni. Si attraversa quella fase in cui si vorrebbe rimanere incollati al televisore per non perdersi nemmeno un istante di tale fantastico sport. Si gradirebbe vivere l’ultima emozione fino al profondo. E’ come quando si va al mare. Arrivano i giorni finali del viaggio che si è sognato per un lungo inverno e non si intende lasciarsi scappare neanche un minuscolo raggio di sole di quel tramonto che sta lentamente baciando l’ultimo lembo di spiaggia. Dopo, per un lungo periodo, questi momenti si potranno solo sognare.

Tranquilli, in realtà non è così perché fortunatamente “il pallone non ci abbandona mai”. Nei caldi mesi estivi senza il campionato, si vive di calciomercato, di amichevoli, di Europei e Mondiali di ogni tipo. Nelle varie borgate o nelle province prendono il via i tanti tornei dilettantistici che sono la vera essenza di questo superbo sport. Sono il celebre “pane e salame” dove si assaporano le sensazioni più particolari e spontanee. Per qualche mese si difende con il cuore il colore del “paesino” oppure si sostiene l’amico che magari gioca per questa o quella squadra. E’ il momento in cui può capitare di scordarsi, solo per alcuni istanti, del proprio club per unirsi con altri tifosi nel segno di un unico colore che può essere l’azzurro della Nostra Nazionale o qualsiasi altra variazione cromatica che, come detto, rappresenti un determinato appezzamento di terra.

Ora, però, per lasciarsi andare a questi particolari 3 mesi di calcio, mancano ancora 90 minuti più recupero. In quest’ultimo breve e inteso lasso temporale, la serie A emetterà gli ultimi verdetti. Si è di fronte al grado definitivo di giudizio. E’ il momento delle sentenze inappellabili. Sono ancora tanti i responsi che il nostro massimo campionato deve regalare e ci si trova davanti a un turno davvero particolare come non capitava da parecchi anni.

Se la Juventus ha ucciso il campionato mettendolo in cassaforte già prima di una Pasqua piuttosto tardiva, molte altre pratiche sono ancora da sbrigare. Il Napoli chiuderà come seconda classificata la propria stagione, ma dietro è bagarre. “Due poltrone per 4”. Chi saranno i bravi e fortunati conquistatori di un posto nella prossima Champions League? Atalanta, Inter, Milan e Roma sono in piena lotta. Finita qui? Certo che no. Chi eviterà la triste discesa in serie B? Qui si narra di un’autentica battaglia tra Fiorentina, Empoli e Genoa. Una retrocederà. Tutto molto aperto. Ogni situazione è estremamente viva e assolutamente da decifrare.

Non sono solo gli ultimi 90 minuti di fuoco a lasciare con il fiato sospeso l’intero movimento calcistico italico. Queste gare mantengono aperte miriadi di possibilità. Ognuna di esse è talmente particolare che certamente il campionato in corso regalerà novità gustose o delusioni cocenti. Insomma, nell'anno dell'arrivo di Cristiano Ronaldo, autentica originalità per il nostro pallone, qualsiasi risultato scaturisca, si avrà lo spunto per ampie riflessioni. Si vivranno sensazioni ed emozioni molto particolari. E’ un aspetto superbo del nostro calcio. Questo è lo sport dove l’impossibile diviene realizzabile e non vi è nulla di scontato.

Partendo dalla lotta all’Europa più prestigiosa, si può notare come la Dea guidi il trenino di competitor con 66 punti. La Beneamata vanta la stessa quantità di lunghezze dei corregionali. In virtù degli scontri diretti, però, al momento si trova dietro di loro. I rossoneri seguono a quota 65, mentre i capitolini sono più staccati con 63 punti.

La situazione dei giallorossi è praticamente disperata. Se l’Europa League è una certezza, per raggiungere la qualificazione alla principale manifestazione continentale per club, agli uomini di Ranieri servirebbe la vittoria casalinga contro il Parma. Il risultato è tutt’altro che impossibile, ma da solo non sarebbe sufficiente. Per raggiungere l’obiettivo si necessiterebbe, infatti, della sconfitta delle altre pretendenti con un largo successo (5-0) sui ragazzi di D’Aversa. Difficile, alquanto difficile. Dalle parti della Capitale ci si può quasi appellare al miracolo. L’esclusione della Roma dalla Champions sarebbe un risultato molto eclatante. Non capita dalla stagione 2012-2013. Sono ben 6 anni. Nel pallone, questo periodo di tempo equivale a un’era geologica. Si tratta, poi, di una delle protagoniste principali delle recenti avventure del nostro campionato. Si parla di una delle più accreditate e combattive sfidanti della Juve che, con grande probabilità, abdicherà dalla qualificazione nella “Coppa” di cui solo l’anno scorso ha giocato la semifinale.

La situazione delle avversarie dei giallorossi è molto meno complessa. Gli orobici sono pronti ad affrontare la sfida interna contro il Sassuolo. Il destino vuole che tale match si disputerà a Reggio Emilia. Quindi l’Atalanta gioca in casa, ma lo fa sul campo dei neroverdi. Chi non conosce bene le dinamiche del nostro campionato penserebbe all’errore oppure potrebbe rimanere con le idee parecchio confuse. In realtà, è proprio così. La ristrutturazione dello stadio di Bergamo impone alla Dea di giocare gli ultimi match lontano dalla sua città e i nerazzurri hanno scelto il “Mapei Stadium” quale impianto sostitutivo. Nonostante questo, per domenica sera è previsto un esodo di persone che si trasferiranno dal capoluogo lombardo a quello emiliano per spingere i loro eroi verso un traguardo magnifico. E’ quasi una certezza: la maggior parte dell’impianto reggiano tiferà la Dea. Dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Lazio, gli uomini di Gasperini vogliono coronare una stagione magnifica con un’inedita qualificazione in Champions League. Con la vittoria, l’Atalanta sarebbe certa del raggiungimento dell’obiettivo. Per far esplodere di gioia quella fetta di terra che si staglia nel cuore della Lombardia potrebbe bastare pure un pareggio a patto che le milanesi non vincano. Se, poi, l’Inter dovesse perdere contro l’Empoli, allora, la sfida dei bergamaschi risulterebbe inutile in quanto questi ultimi potrebbero già celebrare lo storico traguardo. Che effetto farebbe la Dea in Champions? Sicuramente qualcosa di magnifico e di esaltante. La laboriosità al potere. Gli orobici sarebbero quella favola italica che più si avvicina al Leicester di Ranieri. Se, alle nostre latitudini, è praticamente impossibile pensare che una realtà come quella bergamasca possa centrare lo Scudetto, è altrettanto vero che, a differenza del citato club d’Oltremanica, l’Atalanta è un’assoluta conferma. Comunque vada, la prossima sarà la terza stagione consecutiva che i nerazzurri si garantiranno un posto in Europa. Favolosi. Sarebbe davvero interessante, calciomercato permettendo, poter osservare questa squadra sfidare avversarie come il Barcellona, il Real Madrid o il Bayern Monaco con l’identità attuale. Tutto questo potrebbe fungere davvero da importante termometro per il nostro pallone. Allo stato dell’arte, la Dea è una delle compagini più strutturate e con il Dna più definito della serie A.

Ecco, poi, le milanesi. Allo scopo di consentire alla città meneghina di riascoltare la celebre “musichetta” della Champions con entrambe le sue rappresentanti, servirebbe una particolare combinazione di risultati nemmeno troppo complessa da raggiungere. Basterebbe, infatti, una “vittoria rossonerazzurra” con il contemporaneo mancato successo atalantino. Non è troppo probabile, ma è un’ipotesi più che possibile. A quel punto, finalmente, sotto la Madonnina si respirerebbe nuovamente l’aria del calcio che conta. Si rivivrebbero notti che non si assaporavano da troppo tempo. Se si pensa che 16 anni fa, il derby di Milano valeva come semifinale di Champions League, vengono i brividi. E’ chiaro che un simile exploit rischia di rimanere un sogno ancora per molto, ma riavere la città meneghina in “Coppa” sarebbe un piacere per tutta l’Italia. Forse, i tifosi delle altre big della serie A non saranno troppo d’accordo, ma il capoluogo lombardo è molto importante per il prestigio del nostro pallone. E’ un punto di riferimento. Sono ben 7 stagioni che le 2 squadre di detta terra non calcano insieme il più prestigioso palcoscenico europeo. Quella che dovrebbe essere assolutamente una prassi assomiglia ormai a un evento simile al passaggio di una cometa. Una volta ogni tanto. Senza nulla voler levare alla concorrenza della quale si sono già tessute le lodi, se Milan e Inter dovessero tornare in Champions, ne trarrebbe giovamento pure la competitività interna della nostra serie A. Questa è ormai da secoli terra di dominio juventino e con la qualificazione alla “coppa”, le milanesi potrebbero allestire squadre ancora più competitive per cercare di detronizzare la Vecchia Signora. Ne guadagnerebbe l’intero sistema. Il tutto sempre tenendo in ampia considerazione l’Uefa e le varie vicissitudini che questa ha con le compagini del capoluogo lombardo. Non ci si può poi scordare del Diavolo che non partecipa alla “sua competizione preferita” da ben 5 anni. E pensare che quello era considerato il suo giardino di casa…

Si passa al discorso salvezza. Chi eviterà di cadere nel baratro? La Fiorentina guida il terzetto di pericolanti con 40 punti. Segue l’Empoli con 38 e il Genoa con 37.

Per il destino, la situazione non era già abbastanza divertente. Come poterla rendere ancora più entusiasmante? Piazzando la sfida tra il Grifone e la Viola proprio all’ultimo turno. Così, il match di Marassi assomiglierà tanto a uno spareggio salvezza. Chi avrà la forza di spuntarla. Un risultato di parità potrebbe essere utile a entrambe a patto che l’Empoli perda a San Siro contro l’Inter. Se gli azzurri, invece, espugnassero il “Meazza”, la vittoria del Genoa inguaierebbe la squadra di Montella. Ma se davvero dovesse terminare nel “Purgatorio” della “Cadetteria” una società tra quella rossoblù e la Fiorentina? Sarebbe clamoroso. All’inizio della stagione, da molti, i toscani venivano indicati come possibili conquistatori di una posizione di classifica che consentisse di dar vita a una campagna europea. All’ultimo turno di serie A, stanno lottando per non retrocedere. Incredibile. Firenze è frastornata. Questa città non vive la serie B dal 2003-2004. E’ trascorsa un’eternità di tempo. Anche se alcuni eventi non si dimenticano mai, l’Arno ormai sta lavando i ricordi. Cosa accadrebbe ad alcuni giocatori come Chiesa? E’ chiaro che difficilmente si potrebbero trattenere nella seconda categoria. Conseguentemente, il valore del loro cartellino subirebbe un importante abbassamento. Dal punto di vista economico, la compagine di Della Valle rischierebbe un autentico “bagno di sangue”. A proposito, quali sarebbero le scelte del patron sulla cessione della società? Dal canto suo, il Genoa si troverebbe in una situazione molto simile con i ruoli di Preziosi e del celebre imprenditore calzaturiero che, da questo punto di vista, possono essere paragonabili. Il Grifone è in serie A dal 2007-2008 e sembra assurdo pensare che possa retrocedere. Sia Firenze che Genova sono piazze molto importanti, ricche di tifo, di passione e dalla tradizione calcistica assolutamente considerevole. Rappresenterebbero una perdita davvero rilevante.

In una stagione dove la massima categoria saluta un “abitué” come il Chievo, un viaggio in cadetteria dell’Empoli farebbe molto meno scalpore rispetto a quello del Grifone o dei gigliati. Con un grande finale di stagione, però, la squadra di Andreazzoli si è meritata la possibilità di avere il destino nelle proprie mani. Quest’ultimo, non sufficientemente soddisfatto dall’esaltante serie di combinazioni precedentemente descritta, ha voluto regalare un ennesimo sussulto. Nell’atto conclusivo della serie A, la compagine toscana sarà ospite dell’Inter in quella che assomiglia tanto a una finale in cui chi perde è praticamente spacciato.

Giustamente, la Lega Calcio ha ordinato che tutte le sfide che coinvolgono squadre in lotta per un determinato obiettivo giochino in contemporanea. Così, domenica, si vivrà una serata adrenalinica. Una notte da cardiopalma. Poi, tutti al mare a ricaricare le energie per un’altra grande stagione.