Fabrizio Maramaldo fu un condottiero resosi famigerato per aver ucciso il capitano Francesco Ferrucci quando lo stesso era prigioniero, ferito ed inerme.
Piu' o meno il ruolo, infausto e senza ombra di dubbio senza precedenti, dell'organo giudicante UEFA che, in questi minuti sta emettendo un severissimo giudizio sul Milan. La domanda che tutti si stanno ponendo e' se questo giudizio, invero piuttosto scontato, sia eccessivamente severo e la mia opinione è che, sì, è severissimo.

Lo e' perche' anche a raccattare i precedenti riguardanti le squadre escluse dalle coppe, troviamo casi come quelli della Dinamo Mosca, esclusa per 4 anni, ma per aver falsificato i bilanci.
Il Milan oggi per l'organo calcistico rappresenta un caso unico che capita ad hoc: punirne uno per educarne cento, anche oltre cio' su cui si e' chiamati a giudicare (bilanci anni 2014-2017), a maggior ragione se si tratta di una societa' che ha scritto la storia del calcio, seconda solo al glorioso Real. La commissione vuole emettere un verdetto esemplare, un monito per quelle societa' la cui proprieta' e' oscura, tutt'altro che garante del fatto di esserci in modo continuativo per i prossimi tre anni, caratterizzate da operazioni finanziarie magari non illegittime in se, ma fondate su basi traballanti (debiti e rifinanziamenti), che racimolano sempre il gruzzolo, ma allo sprint finale, sbuffando per la seccatura, che mendicano soci e/o rifinanziamenti da mesi senza trovare soluzioni di proprio gradimento.

La commissione, volontariamente o no, non sta facendo altro che far proprie le domande di ogni tifoso milanista in questo momento: Siamo in mano ad un prestanome? Chi c'e' dietro? Ma c'e' dietro qualcuno o si tratta di un avventuriero che ha tentato il colpaccio, finanziario e tecnico, entrambi sprofondati in poche settimane? E, soprattutto, per quale motivo questo soggetto non si presenta a Nyon come piu' volte richiesto? Perche' non indice una conferenza stampa, producendo tutta la documentazione necessaria a certificare le proprie (o altrui) sostanze, dichiarando un piano industriale preciso e dettagliato a 5 anni, non fondato su ridicole supposizioni di proventi dal merchandising in Asia, non solo mai raggiunto, ma nemmeno sfiorato?
Siamo dunque sicuri che la probabile, infausta sentenza sia cosi' deleteria per il tifoso del Milan? Io credo di no, alla luce di quanto esposto sopra. Sara' l'occasione per costringere chi non lo ha fatto a scoperchiare il pentolone e far emergere tutto il marcio, il poco chiaro che c'e' sotto!

Ieri ascoltavo giornalisti di primissimo livello (Franco Ordine) in atteggiamento scandalizzato. Non e' l'unico. Anche Serafini, che si e' sempre distinto per l'indipendenza di pensiero, sta sbroccando, spezzando piu' di una lancia contro i parrucconi elvetici. Ma senza basi. Il luogo comune dei conti in ordine (75 milioni di passivo solo quest'anno, mah!!!), dei pagamenti sempre puntuali, naufraga automaticamente quando chi li emette non dichiara chi e' e cosa vuole fare nei prossimi anni. Quando e' di pubblico dominio che ad ogni scadenza deve rompere qualche porcellino di terracotta per raccattare le monetine.

La UEFA ci aiuti ad uscire da questa impasse! E indichi la strada che una societa' come il Milan oggi deve percorrere per rientrare in carreggiata, ricominciare da capo e riprendere a vincere. La presunta proprieta' attuale non sa nemmeno da dove si comincia.