Sono 26 anni di SerieA consecutivi per l'Udinese, unica società espressione nella massima serie calcistica italiana del Friuli Venezia Giulia, piccola regione italiana dove il calcio è ben radicato, dalla Triestina al Pordenone, ma che vede solo nella città di Udine la fortezza della Serie A.
Un percorso reso possibile dalla famiglia Pozzo che da trent'anni ha in mano l'Udinese, con alti e bassi, passando dai preliminari di Champions League alla salvezza di questi ultimi anni conquistata con fatica, ma pur sempre salvezza è stata.

Molti tifosi non hanno digerito nel tempo i progetti finanziari della famiglia, come quello a Granada o al Watford ora retrocesso, concependo questi progetti come distrazione dall'Udinese. E sta facendo discutere in questi giorni uno striscione senza firma che è apparso ad Udine che così recita: "Senza soldi, progetto e passione, questa società è da retrocessione. Adesso spendi o l'Udinese vendi". In rosso è aggiunto il Post Scriptum: "7 anni di fallimenti da quando c'è il Watford"
Parlare di 7 anni di fallimenti da quando c'è il Watford, che poi in realtà sarebbero otto gli anni, è una grande stupidata. Una società che riesce a rimanere in SerieA per ventisei anni di fila non è un fallimento. L'Udinese di questi anni non ha avuto altri progetti che quello di mantenere la categoria, la salvezza. Le condizioni non consentivano altro, al momento e forse anche per domani. Le critiche sono legittime, ci mancherebbe, tutti vogliono sempre di più, pretendono sempre di più, ma bisogna fare i conti con la realtà in un calcio sempre più competitivo a livello economico e dove è difficile riuscire a mantenere la categoria. Nulla è perfetto dalle parti dell'Udinese, ognuno ha la propria prospettiva. C'è chi sostiene che Udine dovrebbe ritornare ad essere un trampolino di lancio per giovani talenti del calcio italiano ed italiani, chi invece si accontenta delle cose come sono e chi invece vorrebbe l'Udinese più ambiziosa, in Europa.

Riuscire a mantenere la categoria nel calcio di oggi, se non cambia il contesto economico, è già un qualcosa di enorme. La salvezza è la prima mission dei friuliani. E 26 anni di A non sono un fallimento ma un qualcosa di clamoroso per una regione come il FVG. Quella categoria che in questi anni è stata mantenuta non i modo sempre liscio. Quella dei Pozzo è forse una delle poche proprietà longeve nel nostro calcio oltre a quella degli Agnelli. Vecchia scuola che sta mantenendo la città di Udine di neanche cento mila abitanti nella massima categoria da 26 anni. È sacrosanto sognare qualcosa in più, ma senza sputare nel piatto dove si mangia da trent'anni a questa parte.