Risultato 1-1, marcatori: Beto 17', Ibrahimović 92'.
Finisce in pareggio a Udine, i rossoneri nel finale riescono a sottrarre i 3 punti agli avversari grazie a un gol di Ibrahimović. Ormai, a parer mio, Ibra è diventato l’unico uomo a cui potersi aggrappare in partite come queste. Con le assenze di Leão, Rebić e Giroud questo accade ancora di più, Pioli per forza di cose ha dovuto tenerlo in campo per tutta la partita e per un giocatore di 40 anni non è affatto semplice.

Nei primi 10 minuti ho realizzato che non sarebbe stata una passeggiata questa partita. Ora, che questa prestazione sia dovuta all’uscita dei rossoneri dalle principali competizioni Europee ci può anche stare, perché dal punto di vista psicologico non qualificarsi alla Champions e ai playoff di Europa League non si digerisce da un match all’altro. Vedremo domenica prossima contro il Napoli se il Milan avrà digerito la cosa o se il problema è tutt’altro. Per ora, restiamo a Udinese-Milan.
Dopo 8 minuti dal fischio di inizio, l’Udinese prova il primo attacco al Milan. Beto anticipa di testa Tomori dopo un rinvio dal fondo di Silvestri, la palla si rivela buona per Deulofeu ma Florenzi riesce ad anticiparlo e ad appoggiare il pallone di testa a Maignan che non riesce inizialmente a bloccarlo, Tomori recupera e spazza in rimessa laterale per evitare altri problemi. L’anticipo su Tomori ci può anche stare, visto che Beto è molto più alto del difensore del Milan. Florenzi, invece, non può appoggiare il pallone al portiere con Deulofeu alle calcagna, sarebbe stato meno rischioso se avesse buttato il pallone in calcio d’angolo. Comunque, ci è andata bene.
Superati i 10 minuti, il Milan prova a dare una scossa alla partita. Florenzi lancia il pallone in avanti a Ibrahimović che prende splendidamente il tempo alla difesa evitando il fuorigioco, lascia rimbalzare una volta il pallone ma il tiro esce alto sopra la traversa. Unica soluzione possibile per l’attaccante rossonero, il tempo di controllare e di mettere a terra il pallone non lo avrebbe avuto in quanto la difesa ha recuperato molto velocemente.
Appena superato il primo quarto d’ora di gioco, l’Udinese va in vantaggio. Bennacer tenta di costruire un’azione passando il pallone a Bakayoko, quest’ultimo si fa anticipare da Arslan che passa il pallone a un Beto completamente solo in attacco, avvicinatosi all’area di rigore tenta il tiro ma un SuperMaignan prende bene il tempo e riesce a chiudere lo specchio della porta all’attaccante dell’Udinese. Il rimpallo, però, favorisce di nuovo il numero 9 che questa volta non sbaglia. In questo caso, è evidente l’erroraccio di Bakayoko, ma Bennacer aveva una seconda scelta, molto più sicura, cioè di aprire sulla destra per Tomori che a sua volta avrebbe aperto per Florenzi che aveva un po' di campo libero per costruire l’azione sulla fascia. Invece ha deciso di passarla a Bakayoko che era in mezzo a 3 giocatori dell'Udinese, che poco avrebbe potuto fare se non ripassare la palla in difesa. Comunque, Maignan aveva recuperato l’errore del compagno ma la fortuna ha favorito Beto. 1-0 Udinese.
Sul finire del primo tempo il Milan prova due volte a riaprire la partita. Romagnoli sfrutta un corridoio libero per passare il pallone a Ibrahimović all’interno di area di rigore, ma quest'ultimo non trova spazio per il tiro e tocca il pallone per Brahim Díaz che con il sinistro in scivolata colpisce la palla ma esce di un soffio sul fondo. Molto bravo Ibrahimović a vedere la corsa del compagno, un po’ sfortunato il numero 10 del Milan sul tiro. Resta comunque la prima vera occasione da gol per il Milan in 42 minuti di gioco, non un’ottima performance quella del primo tempo. Comunque, poco dopo Ibrahimović vede la corsa questa volta di Theo Hernández in area di rigore, con un bellissimo passaggio filtrante gli passa il pallone e il terzino sinistro del Milan mette la palla in rete. Nessuna esultanza per i rossoneri perché l’assistente alza la bandierina per offside. In questa azione, ancora una volta, Ibra si dimostra un giocatore con un'ampia visione di gioco e con una ottima precisione nei passaggi. Finisce così il primo tempo, il Milan, torna negli spogliatoi con 0 tiri in porta.

Il secondo tempo inizia subito con un attacco dei rossoneri. Florenzi mette in mezzo un cross in area di rigore, Brahim Díaz fa scorrere il pallone per Ibrahimović che spara sopra la traversa. Più tardi Tonali esegue un cross preciso in area di rigore che intercetta di nuovo la testa del numero 11 del Milan, ma il pallone esce d’un soffio sul fondo. Sono passati quasi 70 minuti e ancora nessun tiro è stato indirizzato nello specchio della porta.
Appena entrati negli 80 minuti di gioco, l’Udinese trova spazio per segnare un possibile 2-0. Beto (incredibilmente la sua posizione non era in fuorigioco) sfugge alla marcatura di Florenzi e riceve palla da centrocampo, riesce a correre via verso la porta del Milan e il tiro esce di un non nulla sul fondo alla sinistra di Maignan.
Nel recupero, dopo diversi tentativi, finalmente Ibra trova il gol che merita. Castillejo crossa in area di rigore trovando la testa di Maldini, dopo qualche rimpallo il pallone arriva a Ibrahimović che riesce a metterlo in rete in mezza rovesciata. Sospiro di sollievo per Pioli e per tutti i rossoneri, Ibra ancora una volta salva la sua squadra.
Poi nel finale, il nervosismo di aver preso gol nel recupero non viene digerito benissimo dall’udinese, in particolare da Success che inizialmente ostruisce un rinvio di Maignan e successivamente butta per terra Florenzi. Fourneau, come giusto che sia, lo espelle.

Finisce 1-1 al Dacia Arena. Si accorciano le distanze dall’Inter e dal Napoli, il Milan perde l’occasione per portarsi a +4 dai cugini neroazzurri. Senza ombra di dubbio è stata una partita faticosa, e se questa è attualmente la forma del Milan ho serie preoccupazioni per la partita di domenica prossima in casa contro il Napoli. I rossoneri hanno effettuato soltanto un tiro in porta nel corso di tutta la partita, e questo per la prima in classifica non è sicuramente un buon segno. Che il problema sia tattico, psicologico per l’eliminazione dalle competizioni europee o per gli infortunati e così via, spero che il Milan riesca a concludere questa parte di campionato da capolista. Non ci resta che ringraziare ancora una volta Ibrahimović, che a 40 anni è ancora in grado di fare la differenza in campo. Mi auguro di vedere un Milan più lucido rispetto alla partita di ieri, domenica prossima non sarà semplice.
Quindi, testa al Napoli.

GV