"Non c'è più niente da fare" è il titolo di un brano di successo cantato da Bobby Solo nel lontano 1988 che così prosegue...
Ma è stato bello sognare
Un grande amore sincero
Ed un felice futuro
Da vivere insieme
Per sempre con te...
Ma quando consegni alla squadra rossonera un tema in classe da svolgere dal titolo: Come battere l'Inter o in alternativa l'Udinese piuttosto che lo Spezia, troverai nel suo svolgimento i medesimi atavici ed incancreniti errori (perseverandum diabolicus est!), gara e tema condotti con elementare superficialità e di conseguenza stracolmi di tratti di matita rossa ad evidenziare gravi deficienze nell'ortografia e nella sintassi (tecnica e gioco), ma soprattutto andando costantemente fuori tema, vanificando così tutto il buon lavoro del trimestre in corso e mettendo a serio rischio il proseguo del cammino, ben iniziato, in un campionato di vertice nonché compromettere la delicata preparazione del match di Champions contro il PSG tra poco più di 48 ore.
Chi mai tra i più pessimisti seguaci del Diavolo avrebbe mai immaginato che la gara interna contro i friulani di Cioffi, reduci mogi e molli della sconfitta di soli due giorni prima patita al Dacia Arena per opera dei sardi di Ranieri in Coppa Italia avesse mai potuto raggiungere una impronosticabile vittoria?
Risposta: Zero!... E di lì a pochi minuti gli Zero si sono materializzati... in un SanSiro in sold out ed inondato da un vero e proprio fortunale abbattutosi con veemenza pochi minuti prima... della battaglia ed ancor più acuito grazie all'encomiabile opera dei coriacei e pugnandi bianconeri (alla loro prima vittoria in campionato) che da subito, con una sinistra somiglianza ai caccia nipponici Zero (gli stessi aerei suicidi pilotati dai kamikaze) quando con il loro attacco alla flotta americana ormeggiata a Pearl Harbor nel Dicembre 1941 provocarono l'immediato ingresso nel secondo conflitto mondiale della storia per parte degli States.
E chissà se quella pioggia incessante di bombardamenti confluita con il colpo micidiale inflitto al caposaldo rossonero ad opera del capitano 32nne argentino Pereyra non faccia scoppiare un'altra guerra che per molti versi potrebbe comportare immediati e dolorosi provvedimenti come quello di allontanare, per forza di eventi nefasti (3 sconfitte nelle ultime 4 gare) un allenatore del calibro di Stefano Pioli, che ha avuto la forza di ricondurre il Diavolo a respirare l'aria della Champions dopo 8 anni e la conquista del 19 mo Scudetto dopo 11.
Ma le leggi del calcio, ormai business puro, sono spietate come quelle della guerra. La riconoscenza è solo un sostantivo di genere femminile, e ironia della sorte, è irriconoscente anche contro sé stessa!
Inutile, amici tifosi, girarci intorno con inservibili tisane calmanti ed impacchi di acido borico per i nostri occhi sempre più arrossati. Non si può licenziare in tronco tutta la squadra data la inguardabile prestazione esibita ieri sera, ma ovviamente con 6 punti di distacco dalla vetta e con mezzo piede fuori dalla Champions, il dito resta purtroppo teso e puntato sul coach parmense, al quale probabilmente resta una sola chance per dimenticare Pearl Harbor: battere Transalpini e Salentini in questa settimana... altrimenti il primo ciclo del Milan più bello del dopo Berlusconi si direbbe praticamente concluso.
Ma da spavaldi e buonisti tifosi oseremmo pensare al dopo Pearl Harbor e quindi potremmo, escludendo qualsiasi tendenza al sonnambulismo, ad un ritorno alla vittoria che a quei tempi fu di Dwight Eisenhower, il Presidente statunitense che proclamo' la vittoria e la fine della guerra mentre in Via Aldo Rossi potrebbe essere il nostro Presidente Jerry Cardinale di origini abruzzesi, ma vissuto nel Texas, a proclamare da Italo-americano una nostra futura vittoria... ma di cosa... verrebbe da chiedersi?
Mah!!... non saprei al momento... ma chi vivrà, vedrà!!
Forza vecchio Milan!! Non deluderci più!!
Vogliamo fortemente credere solo in te!!
Massimo 48
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