Il pelatone di Certaldo porta a casa un punto con un rigore netto per l'Udinese. La spinta di Brozovic c'era, ma al di là di questo De Paul ha fatto vedere all'Inter uno sprazzo di come si gioca a pallone e Mandragora a pochi passi grazia Spalletti.
Le occasioni per l'Inter ci sono, sbaglia Lautaro a porta vuota di testa (ma disturbato da un difensore, su Keità un miracolo del portiere avversario, il quale para anche un tiro velenoso di Nainggolan. Ma il succo della partita è un gioco sulle fasce prevedibile dei nerazzurri, infatti la difesa bianconera era sempre vigile.

Spalletti prova le 2 punte sempre troppo tardi inserendo un Icardi un po' scazzato ma altruista; un 5 stirato per lui. Manca il gioco e troppo aprossimismo con lanci lunghi alla gratta e vinci fortunati e tiri da tigre in stile Mark Lenders di Holly e Benji da parte del Ninja Nainggolan, della serie se segno bene sennò alla prossima partita.
L'Udinese pochi sprazzi sì, ma quei pochi hanno fatto vedere qualità.

Oramai questo tipo di gioco ha rotto. Giusti i cambi e giusto l'inserimento di Icardi e per quello che ha inscenato in settimana saggissima la decisione di Spalletti di non schierarlo come titolare, anzi, forse quasi ovvia.
Non funziona nulla, da Icardi al non gioco e Atalanta e Roma adesso dimostreranno se sono da Champions o peggio dell'Inter.
La prossima Inter-Chievo e un'opportunità sul vassoio da non sprecare, a meno che Pellissier con i suoi 40 anni compiuti ad aprile non faccia disperare Spalletti & company.