I giocatori tutti in campo, ad applaudire i tifosi e nonostante qualche fischio, il Friuli o Dacia Arena, risponde. Ora è il momento di mettere da parte capricci e proteste che non portano da nessuna parte. C'è sempre tempo per fare i conti. Per scioperare. Adesso è il momento di sostenere questa squadra, perchè Udine ed il Friuli non si possono permettere di perdere la categoria massima. Che si mantiene fin dall'inizio di questo nuovo secolo. Un tempo si diceva o Zico o Austria dalle parti di Udine per arrivare al grande e rispettato Di Natale. Ma da quando è andato via Di Natale, dalle parti di Udine non c'è stato più nessun giocatore che ha lasciato il segno in modo importante. Le distrazioni, come sono state lette da molti, della proprietà verso la Premier, dove possono puntare a raggiungere un piazzamento in Europa, hanno fatto imbufalire. Come le prestazioni mediocri della squadra che non conosceva il sapore della vittoria da mesi.

Con il Chievo, vince. Vince a 5 minuti dalla fine del tempo regolamentare, con un rigore, assegnato grazie al VAR. Un rigore che condanna probabilmente il Chievo alla B  e lancia l'Udinese verso quella che deve essere la volata salvezza. Salvezza che dovrà essere sudata certamente fino all'ultima giornata visto l'equilibrio verso il basso che esiste in questo campionato.

Ora, tutti insieme, devono sostenere i tifosi questa squadra. Non ha alcun senso protestare in un momento così delicato. Serve unità.  Poi, raggiunta la salvezza, ci sarà tutto il tempo per fare i conti "sportivi", confrontarsi, scontrarsi, e pianificare quel futuro che deve essere da Serie A in una regione come il FVG che vede il calcio crescere in modo importante e con Pordenone e Triestina che puntano diritte verso la Serie B.