Parli di sosta Nazionali, parli di convocazioni, di amichevoli, e subito la mente riapre sofferenze legate a cicatrici ancora troppo fresche per non incutere un’ampia dose di sofferenza e malinconia. I colori azzurri della nostra Nazionale, proprio in questi giorni, un anno fa, toccavano infatti uno dei punti più bassi, cupi e tristi dell’intera storia calcistica dello Stivale. Da questa spirale di fallimenti, tristezza e incredulità, nemmeno il buon caro vecchio Ventura, a distanza di oltre 365 giorni dal misfatto, è riuscito a evadere: le sue fresche dimissioni dai suoi nuovi colori del Chievo sono ormai cosa nota, e data la vicinanza e la relativa coincidenza con il disastro italiano dell’anno scorso, la cosa fa quasi rabbrividire oltre che riflettere.

In una visione d’insieme però, se è pur vero che in ambito Nazionale siamo ancora in attesa della vera e propria svolta (magari già da Euro2020, il C.T. Mancini ci sta provando), è altrettanto vero che per fortuna alle spalle si ha una Federazione, e soprattutto organi di vertice, che di restare mano in mano in attesa che le cose si aggiustino da sé non hanno alcuna intenzione. L’occasione per un rilancio calcistico, culturale ed economico, è davvero ghiotta: si sta parlando, ovviamente, degli Europei Under 21 che si svolgeranno proprio in Italia a partire dal 16 giugno 2019.

L’Italia - intesa come nazione sportiva prima che come squadra vera e propria - ha bisogno di un concreto, durevole e convinto riavvicinamento da parte di tutti; mostrarsi attiva, pronta al rilancio, preparata a divertire e a far divertire. Proprio per tali ragioni non può passare sottotraccia una di quelle che sembrerebbe essere tra le principali iniziative che, in concomitanza con il fischio d’inizio dell’Europeo giovanile nostrano, è stata organizzata dalla FIGC in collaborazione con il Comune di Udine e con i vari Dipartimenti (di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società; di scienze matematiche, informatiche e fisiche; e di studi umanistici e del patrimonio culturale) dell’Università degli studi di Udine.

Dopo l’approvazione della “UdinEuro for Fans” (questo il nome dato all’evento), dalle parole di presentazione del Sindaco emerge come il tutto verrà pianificato come una sorta di Giochi Senza Frontiere rivisitato, che vedrà la partecipazione sia di tifosi italiani in loco, sia di quelli provenienti da ogni parte d’Europa per sostenere i propri ragazzi. Le uniche incertezze sono legate alla definizione del calendario dell’Europeo stesso, in attesa di capire quale sarà la partita d’esordio in quel di Udine per ufficializzare dunque il giorno della manifestazione stessa; ma il programma relativo all’evento, viceversa, è già ben definito.

Sempre per stare al passo con i tempi, tutta l’organizzazione avrà moltissime sfaccettature Social, per intrigare anche, e soprattutto, i tanti giovani che accorreranno. E l’obiettivo, aldilà di quella che sarà una “sfida amichevole tra tifosi”, sarà quello di aggregare e soprattutto rendere partecipi attivamente tutti, combattendo l’attesa all’insegna del divertimento, e dando modo di girare ed esplorare la città arricchendo culturalmente i partecipanti ed anche, perché no, economicamente, tutti coloro che all’interno della città svolgono abitualmente le proprie attività lavorative.

Come risulta dal programma stilato infatti, la mattinata e il primo pomeriggio verranno dedicate al lato tecnologico dell’evento: ogni tifoso - sia in possesso di regolare biglietto, sia sopraggiunto solamente per respirare l’ambiente ed essere vicino ai propri connazionali - avrà possibilità di scaricare un’applicazione creata ad hoc dagli studenti dell’Università di Udine, che darà modo a ogni singola persona di registrarsi a un database che terrà in considerazione tutte le attività svolte dallo stesso durante l’arco della giornata. Lo scopo? Raggiungere più punti possibili per scalare le classifiche (sia complessive, sia per nazionalità di registrazione) ed ottenere i premi messi in palio dalla Federazione Italiana Gioco Calcio: dai gadget e dal vestiario ufficiale della Nazionale di preferenza, alla possibilità di incontrare alcuni calciatori (sia delle Nazionali giovanili sia dell’Udinese Calcio), passando per i biglietti omaggio per la finalissima della manifestazione.

I punti verranno ottenuti grazie appunto alle attività svolte e alla costante monitorazione dell’App: il conteggio passi a dimostrazione dei chilometri effettuati all’interno della città friulana; fotografie che testimonino la visita di luoghi storicamente e culturalmente importanti della città; ma anche fotografie di categoria “artistica”, con le quali ricollocare e rivisitare la visione del calcio davanti o all’interno di luoghi normalmente adibiti a tutt’altro.

Non solo quindi luoghi e percorsi predefiniti; ma anche tanta possibilità di inventiva e iniziativa data ai tifosi, che agendo un po’ all’oscuro delle proprie conoscenze avranno possibilità di sbloccare un maggior quantitativo di punti esplorando una parte della città piuttosto che un’altra. Inoltre, a cadenze regolari di un’ora, l’Applicazione stessa genererà automaticamente delle “missioni” da eseguire nel più breve tempo possibile (dal ballare una determinata danza al raccogliere determinati oggetti, dal fotografarsi in un determinato modo al fotografare determinati animali). Insomma, un po’ di sano e divertente caos è assicurato.

Terminata la prima fase, durante il pomeriggio, il tutto invece si sposterà nella zona adiacente lo stadio Friuli (Dacia Arena): obiettivo neanche a dirlo, anche in questo caso, partecipare a una serie di giochini rapidi e sportivi allo scopo di aggiungere ulteriori punti. Tra questi il gioco delle freccette con il pallone (quello della sfida Allgri-Pjanic per voler chiarire), la pallacanestro con i piedi e tanti altri. Tutto ovviamente svolto in totale sicurezza grazie all’attività e alle operazioni messe a disposizioni da uomini del Comune e dai volontari dell’Università stessa.

Ad allietare la giornata e lo svolgimento di tutte le attività, almeno due postazioni musicali, nelle quali si esibiranno sia band e complessi locali, sia quelli provenienti dalle Nazioni partecipanti all’Europeo. Inoltre, sarà vastissima la predisposizione su tutto il territorio di stand (anche in questo caso sia di prodotti tipici italiani e friulani, che stranieri), in cui si avrà possibilità di mangiare a prezzi più vantaggiosi se si partecipa ai giochi della manifestazione. Non mancano insomma, oltre ai premi complessivi, gli incentivi per rendersi partecipi.

Non resta che attendere come i tifosi e gli appassionati tutti risponderanno a quella che è l’organizzazione di un torneo così importante, nel quale i tifosi, tramite attività del genere, possano considerarsi importanti su uno stesso piano.
L’Italia ha bisogno di ripartire: ha bisogno di farlo come Nazione, come organizzazione; ha bisogno di tornare protagonista. Il percorso per una crescita mentale e culturale, prima che sportiva, è tracciato. A tutti noi la possibilità di esserci e dare il nostro contributo.