L'Udinese e la città di Udine ha perso il treno europeo. Ha una media da retrocessione in questo girone di ritorno. Dalla sorpresa iniziale della SerieA, che giocava addirittura il miglior calcio italiano insieme al Napoli, ad un disastro clamoroso. Ha perso l'Europa l'Udinese, quando si sognava addirittura la Champions League.
Ma ci si sarebbe accontentati anche della Conference League. Una coppetta europea che starebbe anche stretta come competizione alla storia friulana, ma visti gli ultimi anni e le ultime stagioni con una salvezza conquistata con estrema fatica, anche meglio del niente. Certo, vero è che visto il valore della squadra la posizione giusta dell'Udinese sarebbe il decimo posto in classifica. Ma come ben sappiamo la legge del campo non sempre rispecchia quella del valore economico. E questo niente sarà quest'anno di casa ad Udine.
E la ciliegina sulla torta è stata anche la mancata candidatura ad Euro2032 di Udine e lo stadio Friuli. Uno scippo incredibile, eppure è successo e digerito nel silenzio di una regione che sembrava non averci creduto e forse non avuto neanche interesse. L'Udinese ha la proprietà italiana più longeva della SerieA, anche se circolano voci di cessione di quote o chissà che altro, subito zittite dalla proprietà. Vedremo questa estate cosa accadrà, senza dimenticare che esiste anche la spada di Damocle delle inchieste in corso per la questione plusvalenze, che interessa mezza SerieA.

L'Udinese ha conquistato la salvezza, nel campionato con la quota salvezza più bassa di sempre probabilmente, ha uno dei giocatori più talentuosi della SerieA, come giovani, Pafundi, che ha giocato neanche 90 minuti in totale da inizio campionato, corteggiato da Mancini, ma con la Nazionale è finito in tribuna. D'altronde se non gioca, come può migliorare? Crescere? In Premier avrebbe avuto sicuramente più spazio, lì i giovani se valgono, giocano, non da noi, campionato per vecchi.

L'Udinese sta già iniziando a costruire la prossima stagione, la prossima annata, con acquisti interessanti, si confermerà probabilmente sempre una squadra dalla vocazione internazionale, ma è necessaria una marcia in più, per evitare di vivere l'ennesima stagione amorfa, con un cambiamento importante, a partire dal timoniere. L'allenatore andava cambiato durante la pausa dei mondiali. Sottil il suo lo ha fatto, è stato contestato solo una volta al Friuli, ma si ha la sensazione che il suo ciclo con l'Udinese sia giunto a termine da tempo.
Una svolta in questa piazza è possibile per recuperare quell'entusiasmo che c'era soprattutto ad inizio anno e per tornare ad essere protagonisti in un campionato livellato sempre di più verso il basso che verso l'alto, nonostante il fumo negli occhi dell'incredibile avanzata delle squadre italiane in Europa. Ma quando vedi giocare squadre di altri campionati e quelle delle Serie A è come vedere da un lato gare di Formula1, dall'altro gare Go kart .