É appena passato un anno da quando la Roma annunciò l' arrivo di Mourinho sulla panchina giallorossa. Molta gente dinanzi a questa notizia sorrise, convinti che Mourinho era, ormai, in fase di declino. Appena arrivarono le prime difficoltà i soliti avvoltoi si fondarono a dire che questa Roma aveva riposto troppe speranze su un tecnico ormai oltrepassato. Ad ogni conferenza stampa, questi signori non hanno mai designato domande scomode e che nulla avevano a che fare con la gara che si sarebbe dovuta giocare.

Ogni qualvolta Mourinho faceva qualche dichiarazione forte, arrivavano valanghe di critiche. Spesso è stato scritto che Mourinho vinceva solo perché contornato da grandi campioni, spesso si leggeva che Mourinho era uno dei tecnici più accontentati dal proprio presidente. Poi, però, i fatti, la realtà diceva ben altro. Essere accontentati significava comportarsi come Marotta ha fatto con Conte all' Inter, come hanno fatto con Allegri ,con Inzaghi. Se fosse stato vero quello che questi signori scrivevano come mai, allora, Mourinho a settembre non aveva in rosa il tanto richiesto centrocampista, come mai non aveva in rosa il tanto richiesto sostituto di Karsdorp? Nonostante tutto, Mourinho non ha mai parlato male né della presidenza, né del d.s.  É stato duramente attaccato per non aver dato spazio a Villar, a Mayoral, ma alla fine i fatti hanno dato ragione a lui.

A gennaio la squadra ha cambiato completamente marcia, anche se, mentre ad altri venivano dati Vlahovic e Zakaria,a lui veniva dato Oliveira e Maitland-Niles. Con questi due innesti neanche di grande caratura ha trasformato la Roma. E vogliamo parlare del capolavoro Zalewsky? Come mai se Mourinho è abituato a contornarsi di grandi campioni è l' unico che manda in campo giovani della primavera?  Zalewsky, Felix, Bove. Allegri, Inzaghi, Pioli, Sarri, Spalletti quanti giovani della primavera hanno scoperto?