Il Milan si prepari a un derby difficile e non solo perché mancherà Theo Hernandez e l'Inter vista contro Empoli e Udinese è un'ottima squadra. Intorno al Diavolo c'è il solito clima da "fermatelo a tutti i costi" che si crea tutte le volte che i rossoneri sono sul pezzo. Diciamolo chiaro, i rossoneri direbbero la stessa cosa se ci fosse l'Inter o la Juventus a competere col Napoli. Sono le regole arcaiche del tifo, ma ciò non cambia la realtà: il Milan si troverà come Gary Cooper, solo contro tutti, in "Mezzogiorno di Fuoco".

Tutte le tifoserie, del resto, anche quelle che tengono per squadre lontane anni luce in classifica, erano convinte che il Milan perdesse a Roma. Qualche zuzzerellone in vena di mortaretti e trictrac, inoltre, aveva addirittura predetto l'allungo del Napoli, come se i rossoneri avessero già perso. Da sempre, le tifoserie rivali e la stampa schierata tifano Napoli, quando c'è da far perdere una rivale storica. Anche in questa stagione non ci saranno eccezioni né sconti a favore del Diavolo. E' il calcio e, per assurdo, al Milan converrebbe più un testa a testa con l'Inter, che è meglio del Napoli, ma è malvista dalle rivali quanto i rossoneri. Se non altro, tutto questo significa che il Milan è diventata una realtà credibile, perché solo i fessi ispirano simpatia, le squadre di grande livello, come la Juventus degli ultimi anni, sono odiate a morte.

La Roma si è schierata con un 4-4-2, corto e alto, che a volte diventava un 5-3-2, con la difesa sempre rigorosamente in linea. Mourino, però, non aveva ordinato il pressing. Lasciava che il Milan venisse avanti, per ripartire con i suoi giocatori, tutti molto veloci. In questa maniera, nel primo quarto d'ora, Pellegrini ha avuto due volte l'occasione per battere a rete, ma lo ha fatto in maniera imprecisa. Il Milan peraltro, prima di andare in vantaggio, ha battuto altrettante volte in porta da buona posizione con Kessie e Ibra, mancando anche un aggancio decisivo con Leao, che ha il suo punto debole nei riflessi.
Il Milan è passato con un calcio di punizione di Ibra. Lo svedese, di solito, manda fuori tutte le battute libere che si ostina a calciare, ma ieri ha beffato Rui Patricio tirando sul palo del portiere, che è rimasto preso in controtempo.
Al riposo in vantaggio, ma con Ibra e Hernandez ammoniti, Pioli rischia la loro presenza in campo nella ripresa. Il vantaggio di un gol, con ogni evidenza, non lo rassicura. Lo svedese, va segnalato, si era fatto ammonire in maniera stupida, per polemizzare in maniera plateale col pubblico, pur sapendo che Maresca è un direttore dal cartellino facile.

La presenza in campo di Ibra dà ragione a Pioli, perché lo svedese, in contropiede, si procura un rigore di quelli che si danno sempre, ma che non dovrebbero essere dati a favore dei rossoneri. Perché? Chiedetelo a chi lo sostiene. Lo svedese, infatti, sposta la palla di sinistro, mettendola fuori della portata del difensore, che gli prende le gambe arrivando a sfiorare la palla con l'attaccante già colpito e in caduta. Con rigori meno netti, la Fiorentina pareggiò proprio contro i rossoneri a febbraio 2020, così come l'Udinese nel campionato scorso per un intervento su De Paul. Da ieri, pare che quel tipo di intervento sia regolare. Fa parte del calcio e della sua faziosità.
Qui Pioli ha perso un po' la testa. Ha sostituito, infatti, Ibra con Giroud, confermando che temeva la presenza in campo di giocatori già ammoniti, specie se per il ruolo e per ragioni caratteriali erano più a rischio di altri. Ha lasciato, però, in campo Hernandez e, insieme, Krunic. Il bosniaco si era visto poco, anche se l'impegno non era mancato. Era stanco, in realtà, molto stanco, e lo si è visto al 65°.
Descriviamo in diretta l'episodio che ha cambiato l'abbrivio del match, anche se non ha influito sul risultato. Rade Krunic, ripiegato in copertura, indugia con la palla al piede, nonostante Theo Herandez sia a 2-3 metri. E' il chiaro segno che manca l'ossigeno e la vista è annebbiata. Per di più subisce fallo, un normale fallo di gioco in mezzo al campo, ma un intervento irregolare, comunque, che Maresca non vede. Per un attimo si fermano tutti, non solo il Milan, in quanto gli stessi romanisti hanno un momento di surplace, tanto è evidente il fallo. Non arriva il fischio e, come è logico, i giallorossi proseguono, costringendo Hernandez al secondo giallo.
Il cartellino, col conseguente rosso per somma di ammonizioni, è in sé inevitabile, ma ha 2 padri: da un lato, l'inerzia e l'incertezza di Pioli
, che rimane imbambolato di fronte alla necessità di togliere dalla mischia Hernandez e Krunic, dall'altro lo strano errore di Maresca, che non ferma l'azione della Roma in presenza di un fallo evidente.
Credo che Stefano Pioli vada psicanalizzato. E' incomprensibile come il tecnico prepari così bene un match difficile e si perda al momento di prendere decisioni logiche e banali. E' come se sia riluttante al pensiero di dover togliere alcuni giocatori, anche quando è evidente che va fatto. Maresca ha sbagliato, come Brych in Porto-Milan per un fallo identico su Bennacer. In entrambi i casi, tuttavia, la gestione dei cambi rossoneri non è stata ottimale.
La Roma ha suonato  la carica, ufficialmente passando alla difesa a 3. La verità è che si è rovesciata in avanti in massa, anche considerando che i rossoneri, essendo una squadra che tende ad allungarsi, non sanno ovviare come altre all'uomo in meno.
I rossoneri si sono chiusi dietro la palizzata di Fort Apache e hanno retto eroicamente fino allo scadere, quando è giunto puntuale il gol dell'ex El Sharaawi. E' qui che la Roma ha tentato il tutto per tutto ovvero chiamare il fallo da rigore su ogni passaggio o contrasto. Al 93° Pellegrini e Kjaer allungano la gamba sul pallone, che schizza via. Al romanista non resta che rotolarsi a terra e rimanerci, sperando nel VAR. Gli è andata male e ha sbavato rabbia contro i rossoneri nelle interviste del dopo partita, ottenendo la solidarietà della stampa amica e di tutti coloro che ieri si aspettavano il crollo del Milan.

E' stato un errore designare Maresca, della sezione di Napoli, per arbitrare un incontro che, indirettamente, influiva sulle ambizioni da scudetto del partenopei. Non solo, il Milan aveva contestato Maresca nello scorso campionato, quando l'arbitro aveva espulso Ibra per proteste. Bravo o scarso, Maresca non poteva essere sereno e non lo era. La sua designazione ha avuto il sapore di un trabocchetto nei confronti di questo direttore di gara. Diciamo che non lo è, ma non si può negare che, in presenza di designazioni simili, vi sia quantomeno il fumus. Se si stesse più attenti nel designare i direttori, ci guadagnarebbero tutti, arbitri compresi.
Come detto, anche Pioli ha rischiato di rovinare quanto di buono, anzi di eccellente, aveva fatto per preparare la partita.
Se al posto di Krunic ci fosse stato un giocatore più fresco, forse la palla sarebbe stata smistata subito e il resto della partita sarebbe stato giocato diversamente. Se dietro di Krunic ci fosse stato Ballo-Touré, non ci sarebbe stato il rischio del rosso per somma di gialli. Lo stesso Maresca ne sarebbe uscito meglio.

In ogni caso, da ieri sera tutti i nemici storici dei rossoneri sbavano rabbia contro il Milan, colpevole di aver condotto una partita sontuosa e di aver retto nel momento più difficile, quando la Roma era in superiorità numerica e le ha tentate tutte per pareggiare, anche cercando di condizionare l'arbitro con l'aiuto dell'ambiente. Per capire il valore della vittoria rossonera bisogna ricordare che la Roma è tuttora quarta in classifica nonostante la sconfitta.
E' stato un Milan sontuoso, come detto, che al momento è in corsa con Inter e Napoli per il primo posto. Riuscirà a tenere questi ritmi fino alla fine? L'anno scorso non ce l'ha fatta, ma vedremo in questa stagione.
L'Inter, ovviamente, cercherà di sfruttare in vista del derby il cancan scatenato dalla Roma.
Il Napoli, che ieri ha vinto, sia pur in maniera meno brillante del solito, cercherà di approfittarne.
Ma una cosa deve tenere a mente il Diavolo: è compito degli avversari cercare di esorcizzarlo, mentre è compito suo non farsi esorcizzare. Semplice no?