La crisi del Milan, sconfitto 4 volte nelle prime 6 giornate, ha mandato tutti in confusione, compresi gli opinionisti neutrali. Le cose, invece, sono meno arcane, confuse e inspiegabili di quello che si può credere. Valutate attentamente i dati che avete sul vostro ideale tavolo di lavoro e tutto vi apparirà più chiaro.

Le sconfitte hanno riportato in auge alcune passate "geremiadi" di Gattuso. Rino si era, infatti, lamentato che al Milan difettavano giocatori di "esperienza" e da qualche parte si è detto che il tecnico precedente aveva ragione. Il sottoscritto, però, ha consultato la scheda della rosa milanista su Transfermarkt, così tanto per non saper nè leggere nà scrivere. E così facendo, il sottoscritto ha verificato che in rosa non ci sono giocatori nati dal 2000 in poi. In organico ci sono solo 3 ragazzi nati nel 1999: Donnarumma, Gabbia e Leao. Orbene, di questi  Gabbia è una riserva. Donnarumma, dal canto suo, ha avuto una sola serata storta, quella di Torino, ma proprio con la Fiorentina si è fatto valere. Leao è stato lanciato solo nelle ultime 3 partite, ma ha ricevuto consensi generali e, anzi, domenica sera a San Siro ha salvato l'onore di tutti con un gol alla Weah. I loro compagni sono tutti più grandi e lo stesso Bennacer, che è un classe 1997, è stato considerato il miglior giocatore della Coppa d'Africa, superando molti ottimi esponenti del calcio europeo.

No, la storiella che la società doveva puntare sull'esperienza non è convincente, perchè se in campo non ci sono, per così dire "game old bird" (ovvero "consumati marpioni") non ci sono neanche teneri polletti esordienti. E se sono d'accordo che si poteva puntare su uno fra Ribery o Llorente, vi faccio una domanda: cosa sarebbe successo se, per ipotesi, ciò fosse avvenuto? Col senno del prima, avreste detto tutti che era la classica operaizone alla Galliani per portare in rossonero vecchi tromboni bolliti! Quindi, come potevano Maldini, Boban e Massara rischiare un'operazione del genere?

Se mai è vero, come è stato scritto, che la dirigenza non ha compiuto prodigi di valore dirigenziale, ma cosa vi aspettavate? Era un fatto, guardando il curriculum dei 3, che si trattava di dirigenti inesperti nella conduzione di una società professionistica. Se leggete, tuttavia, quello che è stato scritto da Giugno in poi su questo staff, vedrete che i 3 sono stati trattati (e non da Zardoronz) come prodi condottietri sul bianco destriero che, finalmente avrebbero risollevato le sorti della società rossonera. L'errore è stato commesso allora accettando così acriticamente il nuovo assetto societario.

Ma sono stati poi commessi tutti quegli errori? Di certo è stato commesso quello di scegliere Giampaolo come tecnico, ma bisognava dirlo allora, non cantare per settimane le inclite gesta del Maestro di Calcio, scelto dalla dirigenza con la convinzione di chi crede in un progetto. Giampaolo era un ripiego inevitabile, visto che tutti, da Conte a Sarri e a Mourinho hanno gentilmente mostrato alla società milanista dove loro nonno usava portare l'ombrello. A priori nessuno si è lamentato che sia stato scelto il tecnico di Giulianova.

Quanto alle scelte di mercato, ricordate che l'input era quello di vendere per comprare. Ora, guardate le difficoltà che ha avuto Paratici, che pure proponeva prodotti più pregiati, credete che Maldini & co. potessero fare meglio? Del resto, considerando tutto, quei signori non hanno fatto una campagna acquisti disastrosa.
Hernandez è apparso a tutti, fin dall'inizio, valido. Bennacer, lo ripeto ancora, è stato il migliore della coppa d'Africa. Rebic è nazionale croato vice-campione del mondo. Leao è ok. Più di così cosa poteva fare?  Su Duarte saremmo ingiusti se dessimo giudizi, anche se, magari, potevano essere spesi meglio i 9 milioni di euro pagati per Krunic. Il quartetto Hernandez-Bennacer-Leao-Rebic mi sembra onsestamente di tutto rispetto.

E arriviamo a Mister Giampaolo, che ho difeso per tutto agosto dalle accuse di non far giocare i nuovi, ma che ora porto sul banco degli accusati. Se volete capire dov'è l'inghippo, esaminate il rendimento di Leao, reattivo e muscolarmente elastico. Ebbene Leao ha lavorato col Rennes a luglio, arrivando in rossonero soltanto dopo il misterioso periodo che ha caratterizzato il torneo estivo con Benfica, Bayern e Man-U. Il ragazzo, in sostanza, deve aver svolto un buon lavoro con la sua squadra di provenienza, che gli ha permesso di assorbire bene lo stesso lavoro di Giampaolo successivo all'incontro col Man-U. I suoi compagni (tranne Duarte e Rebic, ingiudicabili perchè li abbiamo visti poco) hanno svolto la preparazione scadente di luglio o non ne hanno svolto affatto, in quanto erano in ferie dopo gli impegni con le proprie nazionali. In entrambi i casi sono stati preparati interamente da Giampaolo.

L'asino casca qui, su qualche scriteriato errore di preparazione atletica del tecnico, di cui lo stesso allenatore si rende conto, ma non sa come risolvere in tempi brevi. Questo errore gli sta impedendo di concentrarsi sugli schemi e sull'inserimento dei nuovi, costringendolo ad aggrapparsi a qualche certezza del recente passato. Non rinuncia a Piatek e Suso, tanto per fare nomi, ma neppure a Chala, sperando in una loro invenzione che, data la forma, non arriva mai. E' sempre lì il problema: ormai i giocatori hanno nelle gambe la marmellata di mele cotogne.

Il bello è che ora non è possibile sapere con esattezza quando verranno fuori i frutti del lavoro degli ultimi 2 mesi. I giocatori potrebbero iniziare a correre come levrieri da domani come non farlo mai. Un altro allenatore, inoltre, dovrebbe fare un lavoro di fino per non precipitare in classifica e insieme rimettere in forma la squadra. La diagnosi è chiara, quindi, ma comporta il dilemma se attendere gli eventi, magari inutilmente, o effettuare subito un cambio di panchina che potrebbe non risolvere nulla nel breve?

La società ha scelto di aspettare almeno un'altra partita e speriamo che i fatti le diano ragione.