"Tutte le strade portano a Roma"
Così titolava la prima pagina di un quotidiano sportivo della Capitale lunedì mattina che ritraeva capitan Chiellini scendere trionfante dalla passarella dell'aereo alle 6.15 all'aeroporto di Fiumicino osannante il trofeo con tutta la squadra e lo stesso Presidente Mattarella, compagno di briscola durante il volo ad emulazione del suo predecessore Sandro Pertini nel viaggio di ritorno che ci laureò Campioni del Mondo nel 1982, esattamente nello stesso magico giorno: l'11 di Luglio!  
Giornata indimenticabile per tutta la carovana Azzurra applaudita da ali interminabili di tifosi per tutte le vie del centro dal Quirinale al Colosseo, dal Vittoriano a Piazza del Popolo, da Roma era partita l'avventura della nostra Nazionale esattamente un mese prima sconfiggendo all'Olimpico la Turchia con una doppietta degli ex compagni pescaresi Immobile ed Insigne per poi proseguire il suo percorso netto realizzato nella sei gare del primo trofeo itinerante della storia dei campionati europei di calcio, facendo tappa a Londra contro l'Austria, a Monaco di Baviera contro il Belgio e nuovamente a Londra contro la Spagna e dunque, supponendo di sfogliare un atlante storico, saremmo passati dalla conquista dell'Impero Ottomano alla destituzione della tracotante monarchia Britannica attraversando vittoriosamente le campagne dell'Impero Austroungarico e Prussiano per poi trovare conferma nel territorio di Waterloo ed infine matare i focosi Iberici nell'attesa trepidante del combattimento finale contro gli Anglosassoni, nella loro tana Reale, nel tempio massimo del calcio europeo, quello dello stadio di Wembley. 

Solo due giorni fa mi dilettavo a scrivere un pezzo nel quale scomodavo l'antesignana Radio Londra che sarebbe tornata, dopo 55 anni, a diffondere nell'etere una serie di messaggi importanti
Era il 1966 quando la Gran Bretagna ospitò i Mondiali di Calcio, l'allora Coppa Rimet, che si aggiudicò battendo in finale la Germania Ovest per 4 reti a 2 con tre gol realizzati da Hurst, record tutt'ora imbattuto. Dunque quell'anno, il 1966, segnava marcatamente l'exploit di alcuni accadimenti che posero l'Inghilterra, a conferma della vittoria dei Mondiali di Calcio, sul tetto del mondo. Nel settore musicale con l'esplosione dei mitici Beatles, nel settore della moda con l'avvento della minigonna, nel settore automobilistico con la nascita dell'utilitaria Mini di Alec Issigonis, nel settore cinematografico con la creazione dell'Agente Segreto, il leggendario James Bond 007.
Tutt'altra scena si è presentata domenica sera di fronte agli occhi di milioni di telespettatori che hanno potuto osservare durante la cerimonia di premiazione, la sfilata della squadra inglese con tanto di staff dopo un solo attimo dalla sua consegna si sfilava dal collo la medaglia del secondo posto ottenuto nel torneo europeo. Un gesto vile, antisportivo, inaccettabile. E' come se non ci si arrestasse ad un passaggio pedonale per far passare una signora anziana, è come se s'ignorasse il soccorso ad un naufrago nel corso di una tempesta, piuttosto che vedere un prete sfilarsi l'abito talare un secondo dopo il suo battesimo al sacerdozio. Una scellerata decisione, sicuramente opera di qualche scriteriato dirigente che avrebbe indotto tutto il team a compiere quel riprovevole gesto che in buona sostanza, parafrasando una vecchia canzone dei "The Rocks" titolante "Bisogna saper perdere!"... sintetizzerebbe l'odiosa e riluttante avversione rappresentata in quell'esecrabile gesto che avrebbe cancellato in una manciata di secondi la gloria e l'indiscutibile prestigio anglosassone nei secoli.                                                                                                                                                                             
Caro popolo inglese... sono ormai lontani i tempi di Orazio Nelson... del Duca di Wellington... delle colonie sparse in tutto il mondo... del mitico sigaro di Winston Churchill... dell'organizzazione intergovernativa del Commomwealth.. .bisogna che torniate nella umana umanità...magari rimettendo la guida a sinistra... magari rimettendo i litri al posto dei galloni... magari rifacendo pace con il metro universale conservato a Sevres... magari non calpestando i nostri connazionali ed i nostri tifosi Azzurri all'uscita dello stadio di Wembley... ed in ultimo, last but not least, reinfilando al collo ed accettando con un solare sorriso la medaglia del secondo posto!

Per una  sola volta il Big Ben di Buckingham Palace non ha suonato i magici rintocchi... sembrava in lontananza di avvertire l'eco del suono dello scampanellio del campanone di San Pietro... e giù in basso un Policeman sulla riva del Tamigi indicava a tutti i londinesi di marciare verso Sud ...in una One Way indicante in un cartello: "Tutte le strade portano a Roma ".                                                                                                                                   Forza Azzurri... fateci gioire anche ai prossimi mondiali!! 
Vi amiamo!!!

Un caro abbraccio.
Massimo 48