Premetto. Gazidis e la sua idea di calcio manageriale all'inglese sono di difficile comprensione per il nostro Stivale e forse il sistema calcistico italiano non è ancora pronto a questa rivoluzione. Io stesso storco il naso a pensare ad un secondo Arsenal per il mio Milan, anche perché, guardando ai risultati dell'AD sudafricano, non c'è da sperare tanto. Io però che ho criticato in principio Gazidis, mi sento di spezzare una lancia, o quantomeno un pezzetto minuscolo di essa, a favore dell'ex manager inglese.
Gazidis è arrivato in quel di Milanello nel 2018. Il Milan, quell'anno calcistico ha sfiorato l'impresa 4° posto, svanita al minuto 81 per un goal da fuori area di Nainggolan. E quindi Milan 5° ad un punto dall'Inter. Risultato che non otteneva dal 2012-13. I primi mesi di Gazidis, teoricamente, guardando ai meri risultati sportivi, che poi sono il cuore di una società calcistica, non possono essere negativi. Quindi licenziamento di Leonardo, perché si sono chiesti molti? Possiamo dire che il tempo gli ha dato ragione su questo fronte, con una spesa molto onerosa a fronte di risultati dei singoli tendenti all'imbarazzo, da Higuain-Bonucci-Caldara e Piatek fino ad arrivare all'ancora insufficiente Paqueta. Gattuso non confermato? E anche qui molti perchè. La situazione era chiara, l'idea di Gazidis e Elliot era quella di un Milan giovane, dalla spesa ridotta, dal monte ingaggi ridotto, per far fronte alla mala gestione di Berlusconi col duo Galliani/Barbara, inasprita dalla parentesi cinese. Il progetto non era in linea con le idee tecniche di Gattuso. Non capisco il problema. Gazidis e Elliot dicono A, Gattuso dice B, la soluzione migliore è quella di NON andare avanti assieme. Poi con il rimpolpamento societario e il duo Maldini-Boban, si è passati per Giampaolo, scelta ammessa da Maldini, scelta rivelatasi disastrosa, una delle peggiori da che io ho memoria. Qui la società perde un po' di fiducia in Maldini, ma nonostante tutto decide di dargli credito e sceglie, insieme a Boban, Pioli a ottobre. Scelta che ad oggi si è rivelata giusta, ma nel primo periodo fu disastroso, con 12 punti nelle prime 10 partite, un ruolino da retrocessione e una media punti inferiore a quella di Giampaolo, conclusasi con un sonoro 5 a 0 da parte dell'Atalanta. In questo periodo la fiducia della società in Maldini, già incrinata per la scelta Giampaolo, si è rotta totalmente e ha deciso di estrometterlo da una decisione così importante, virando in solitaria su Rangnick. Questa è sicuramente una scelta rivedibile da parte di Gazidis, quantomeno poteva dire a Maldini che avrebbero scelto loro il prossimo, invece di fare tutto alle spalle, ma è una scelta frutto di decisioni errate di Maldini (ovviamente mi baso sulle interviste lette). Che poi Pioli abbia fatto bene e si sia raddrizzato è un discorso col senno di poi, ma il Milan a dicembre doveva tassativamente correre ai ripari e pianificare la stagione successiva. Non farlo sarebbe stato un errore madornale. Così ha contattato il tedesco dalla faccia di ghiaccio, proprio per pianificare e se arriveranno Szoboszlai o altri giocatori di questo buon calibro, lo dobbiamo anche alla scelta anticipata della società che si è mossa per tempo.

Capitolo Boban. Io personalmente trovo l'operato di Zorro ottimo. La scelta azzardata di auto escludersi dalle coppe ha dato un grosso respiro e margine di manovra alla società che ora sta lavorando bene, abbassando e non poco il debito societario, sperando di arrivare infine al tanto agognato -30 massimo indetto dal FPF (covid permettendo).
C'è un però nell'operato di Boban, un però molto grande che non ho condiviso per niente. Per quanto possa essere difficile Gazidis e per quanto possa aver sbagliato, sbandierare con un'intervista non condivisa i problemi di relazione tra i due, con parole non leggere, ha dato all'AD sudafricano carta bianca per cacciarlo. Inappellabile purtroppo, nonostante il buon lavoro svolto e la scelta di alcuni giocatori che si sono rivelati molto buoni.
Allo stato attuale ci troviamo un Milan con minor debito, una base di giocatori da cui ripartire e una stagione andata male per scelte fatte non da lui.
Ripeto, non mi convince Gazidis con la sua idea inglese di calcio in Italia, ma nessuno può dire che stia facendo male e se Rangnick andrà bene, portando i rossoneri nuovamente in CL, potremmo dire che il Milan, ancora una volta, ha rivoluzionato il calcio in Italia, come fece Berlusconi tanto tanto tanto tempo addietro, portando il concetto di manager/allenatore anche qui da noi. Senza attaccarmi ad una bandiera come Maldini e senza infuriarmi per il licenziamento di Boban, voglio pensare che questa sia la volta buona perché, per la prima volta da dieci anni a questa parte, vedo un concetto, condivisibile o meno che sia, alla base della società Milan e non decisioni raffazonate prese con impeto e zero pianificazione.