Storie di calcio - stagione II - episodio XII

"Chissà se il tuo ultimo pensiero è stato per lei. Sicuramente in quei momenti, mentre lo spirito ti abbandonava, un pensiero a quei colori l’hai mandato. Ti eri messo a letto ieri, su questo ci possiamo mettere la mano sul fuoco, pensando a che occasione aveva sprecato la tua Lazio perdendo a Parma. Perché nonostante tutto, la Lazio era lì, dentro di te, indelebile. Tu, Giorgio Chinaglia, eri la Lazio. C’è poco da discutere, poco da girarci intorno. C’è Chinaglia, poi gli altri”.

Raccontare la sua storia sarebbe lunga e difficile. Oggi nella dodicesima e terzultima puntata vi voglio raccontare l'incredibile carriera di un attaccante che divenne uno dei punti di forza nella Lazio guidata dal maestro Tommaso Maestrelli e nei New York Cosmos. Insieme a lui, Re Cecconi e Wilson contribuiranno alla conquista del primissimo tricolore biancoceleste. È conosciuto con il soprannome di Long John.
Vi presento Giorgio Chinaglia.
Nato il 24 gennaio 1947 a Carrara da una famiglia di umili origini, il padre emigra insieme alla moglie e alla sorella in Galles per lavorare nelle miniere per poi aprire un ristorante: il "Mario's Bamboo Restaurant". Il piccolo Giorgio rimase in Italia insieme alla nonna fino alla metà degli anni cinquanta. A soli otto anni affronta un lunghissimo viaggio in treno insieme alla sorella verso Cardiff. Nella capitale, frequentò la scuola cattolica "St.Peter's", e poi la "Lady Mary grammar school". Una volta che il padre aprì il ristorante, il giovane alterna gli allenamenti con il lavoro serale.

La sua carriera calcistica partì nel Galles. Giorgio non volle giocare nel club della città, ovvero il Cardiff City, perchè si risentì nel fatto che gli fosse stata offerta l'occasione solo per un provino. Scelse di giocare nello Swansea City, con la quale disputa due stagioni. Però, il giovane ebbe molta difficoltà nell'ambientamento e nel giocare in continuità in prima squadra. Il padre decise per il rientro in Italia, per permettere al figlio di compiere la leva militare e per favorire la carriera del futuro attaccante.
Dopo due annate disputate in Serie C, prima col Massese e poi con l'Internapoli, Chinaglia passò alla Lazio appena promossa in Serie A. Nei primi due anni mette a segno 21 reti (dodici nella prima annata e nove nella seconda che tra l'altro coincise con la retrocessione in Serie B). Ed è proprio nella serie cadetta che l'attaccante diventa il vero protagonista. Con 21 reti si laurea capocannoniere del torneo e trascina la Lazio verso il ritorno in massima serie. Inizia così l'era del maestro Maestrelli.
Al ritorno in Serie A, i biancocelesti sfiorano in modo clamoroso lo scudetto, macchiata con la sconfitta contro il Napoli all'ultima giornata. La squadra si rifà nella stagione successiva e grazie alle 24 reti di Chinaglia, la Lazio conquista finalmente il suo primo e storico tricolore. L'attaccante realizza il calcio di rigore del definitivo uno a zero nell'incontro disputato all'Olimpico contro il Foggia.
A quel tempo, sul finire della stagione, Chinaglia si trasferì negli Stati Uniti per vivere insieme alla moglie. Però, essendo sotto contratto con la Lazio, il giocatore fece rientro in Italia. I biancocelesti (campioni uscenti) chiusero il campionato al quarto posto.
Nel torneo successivo, la squadra romana si trova a lottare per la salvezza e Chinaglia dopo aver ottenuto un lungo consenso da parte del presidente Lenzini, si trasferì ufficialmente in America per indossare la maglia dei New York Cosmos, giocando al fianco di Pelè e Beckenbauer, due grandi leggende del calcio.
Debutta nella North American Soccer League il 17 maggio 1976 nella sfida casalinga contro i Los Angeles Aztecs. Chinaglia mette a segno una doppietta, contribuendo al risultato finale di 6-0. Nel frattempo, Giuseppe Wilson compagno storico dell'amico Chinaglia, fece seguito alle continue insistenze pur di giocare nei The Cosmos. Al termine della stagione, l'attaccante fece di tutto nel trattenere Wilson negli States, ma quest'ultimo fece ritorno alla corte laziale.

Giorgio Chinaglia rimase per ben nove anni nel campionato statunitense segnando 231 goal. Vinse cinque volte la classifica marcatori e quattro Soccer Bowl. Rientrato nel nostro paese, l'ex biancoceleste (ormai quarantatreenne) chiuse la carriera nei dilettanti del Villa San Sebastiano, militante in Seconda Categoria abruzzese.
In nazionale ebbe un brusco periodo. Viene convocato dal commissario tecnico Valcareggi per i mondiali tedeschi del 1974 insieme a Re Cecconi e Wilson. Nella prima partita, l'attaccante commette una brutta ingenuità nei confronti dell'allenatore. Valcareggi sostituì Chinaglia per Anastasi e il giovane andò su tutte le furie. Detto ciò, i dirigenti federali lo spinsero per farlo rientrare in Italia. Grazie all'intervento di Maestrelli, tutto si risolse e Chinaglia rimase così in Germania.
Negli anni successivi, ha ricoperto per un breve periodo gli incarichi da dirigente, prima con la Lazio, poi con i New York Cosmos, del Ferencváros, del Marsala, del Foggia e del Lanciano. Nel 2011 diviene ambasciatore, insieme a Carlos Alberto dei New York Cosmos con l'obiettivo di rilanciare la società insieme al presidente onorario Pelé e al direttore tecnico Éric Cantona.
Ma non è tutto. Chinaglia incise anche un brano (I'm) Football Crazy che divenne la colonna sonora del film L'arbitro. Gli Squallor, invece, gli dedicarono la canzone, Il Vangelo secondo ChinagliaA lui è dedicato il brano Quando Giorgio tornerà, scritto e interpretato da Toni Malco nel 1983.
In seguito, l'ex calciatore è stato accusato per bancarotta fraudolenta, riciclaggio, estorsione, aggiotaggio e manipolazione del mercato. L'arresto per il reato di riciclaggio avvenne nel 2008.
Morì a Naples il primo aprile del 2012 a causa di un arresto cardiaco. È sepolto a Roma, presso il Cimitero Flaminio, accanto a Tommaso Maestrelli, il suo allenatore dello scudetto e a Giuseppe Wilson, capitano di quella squadra.

Una bandiera che ha contribuito al successo della sua lunga carriera. I tifosi biancocelesti ricordano ancora oggi il mito di Long John.
Un abbraccio Pasqui