Tu chiamale se vuoi...

Il giovane vecchio Lucio (Battisti) le chiamava emozioni, ma se vuoi le puoi chiamare gioie, sensazioni, piccolezze. Tutte cose che lo sport più bello del mondo ci regala ogni giorno da ormai tanti anni. Emozioni che sono frutto non solo del calcio giocato, ma anche del calcio parlato in televisione, nelle strade, tra i banchi di scuola e, come no, nei bar. Il calcio è uno stile di vita, semplicemente per il fatto in cui determina azioni, momenti e colori della nostra vita.  Il calcio è uno stile di vita nel senso che, è vero che la palla gira, ma in questo caso è la nostra vita a girare intorno alla palla; siamo noi che giriamo intorno a lui. Tu chiamale se vuoi emozioni, quelle emozioni che vivi solo chiuso in una stanza, isolato tra mille persone sugli spalti di uno stadio, in un bar con gli amici di sempre o con gente che attimi prima non sapevi chi fosse. Il calcio unisce, non divide. Il calcio è forte e siamo noi tutti a renderlo tale.

D'altronde, se ci pensate, nacque per questo motivo, per generare emozioni. Nel lontano, ma non troppo, 1800 i giovani studenti dei college più ricchi d'Inghilterra iniziarono ad organizzare "partitelle" nei verdi ed ampi prati inglesi, senza regole o linee di campo è vero, ma si spinti da cose comuni che tutt'oggi ci fanno sentire vivi e rendono il calcio tale.
Non so voi, ma io faccio come Lucio, continuo a chiamarle emozioni.