17 sono le regole fondamentali del calcio che vanno dal terreno di gioco al calcio d'angolo. E tra queste vi è quella della durata di una partita. Nel vademecum realizzato dall'AIA si specifica che una gara si compone di due periodi di gioco di 45 minuti ciascuno, che possono essere soltanto ridotti se una diversa durata viene convenuta di comune accordo tra l’arbitro e le due squadre prima dell’inizio della gara e ciò è in conformità con il regolamento della competizione. 

Come è noto, i calciatori hanno diritto ad un intervallo tra i due periodi di gioco, non superiore ai 15 minuti; una breve pausa per dissetarsi (che non deve superare un minuto) è consentita tra i due periodi gioco supplementari. Il regolamento della competizione deve stabilire la durata dell’intervallo che può essere modificata solo con il consenso dell’arbitro.

Ciascun periodo di gioco deve essere prolungato dall’arbitro per recuperare tutto il tempo perduto per:

• le sostituzioni • l’accertamento e/o l’uscita dal terreno di gioco dei calciatori infortunati • le manovre tendenti a perdere tempo • i provvedimenti disciplinari • le interruzioni (predisposte) per dissetarsi (che non devono superare un minuto) o per altre ragioni mediche, consentite dal regolamento della competizione • controlli e revisioni VAR • qualsiasi altra causa, compreso ogni significativo ritardo in occasione delle riprese di gioco (ad esempio, festeggiamenti per la segnatura di una rete).
Si evidenzia che in nessuna competizione ufficiale organizzata dalla FIGC è possibile per le squadre convenire una diversa durata dei due periodi di gioco, giacché non è previsto dai rispettivi regolamento. Ed il quarto ufficiale indica il recupero minimo deciso dall’arbitro al termine dell’ultimo minuto di ciascun periodo di gioco.
Il recupero può essere aumentato dall’arbitro, ma non può essere ridotto. L’arbitro non deve compensare un errore di cronometraggio occorso nel primo periodo di gioco, aumentando o riducendo la durata del secondo periodo di gioco.
 
Le regole sono chiare. Una partita di oggi, di campionato, va ben oltre i 90 minuti, si arriva tra recuperi ed altro vicino ai 100 minuti. Se non oltre. Guardando al tempo regolamentare.
Troppe sono le partite in corso, troppe le competizioni. Troppo calcio.
 
Già delle proposte erano in discussione sulla necessità di rivedere la durata delle partite. Non potendosi diminuire la quantità di competizioni, che sembrano destinate ad incrementare, vedi la terza coppa europea che dovrebbe arrivare, sarebbe cosa buona e giusta per tutti, rivedere la durata delle partite.
 
Togliere 10 minuti a tempo sarebbe un beneficio per tutti. Una durata da 70 minuti sarebbe accettabile, purché siano 70 minuti effettivi di gioco. L'arbitro dovrebbe stoppare il time ad ogni perdita di tempo così da abolire anche il tempo di recupero. 20 minuti e più risparmiati a partita sono una gran cosa soprattutto per i giocatori oltre che per il pubblico, perché le partite iniziano ad essere troppe. 
Se non sarà per scelta, sarà per necessità che si arriverà a rivedere la regolamentazione della durata delle partite. Vi è anche chi vorrebbe delle durate a tempo sul modello del basket.
Discutiamone.