Trentuno anni fa il fato ci ha privato di uno dei più grandi sportivi d'Italia se non d'Europa, Gaetano Scirea.

La storia di Gaetano inizia a Cernusco sul Naviglio il 25 Maggio del 1953, giorno della sua nascita.  Famiglia operaia, papà Stefano (il quale perì pochi giorno dopo Gaetano)  era salito dalla Sicilia  per fare l'operaio alla Pirelli e mamma Giuditta operaia anch'essa alla Pirelli ma  occorreva badare ai  figli Paolo, poi c'erano Anna  e Marinella e Gaetano. Paolo e Gaetano avevano un amico comune, il pallone, fin dalla tenera età hanno corso dietro a quella sfera nei cortili del palazzo o nei campetti, fino a che papà  Stefano non li richiamava all'ordine per la cena. La prima squadra fu la Serenissima San Pio, dove il futuro capitano di Juve e Nazionale da spettacolo, si vede già che ha le stigmate del predestinato. La svolta la si deve a Giovanni Crimella, che nota le doti del ragazzo e lo porta a fare un provino per l'Atalanta. Gaetano, nelle giovanili fa gol e si rende protagonista come ala destra, ma la sua visione di gioco con il tempo lo ha portato a giocare prima da centrocampista e poi con l'andare del tempo da libero, ma a chi si deve l'intuizione di spostarlo da libero? Il primo fu Ilario Castagner, che lo spostò in difesa a far coppia con Antonio Percassi (già, proprio l'attuale presidente della Dea). In giovane età alternava il mestiere del calciatore con quello in officina dello Zio a Cernusco sul Naviglio. 

Gaetano è un visionario, un leader silenzioso capace di prendere il ruolo di libero e di interpretarlo elevandolo ad un altro livello. L'esordio in serie A avviene a Cagliari il 24 Settembre 1972 entrando al posto del libero titolare Savoia. Nel corso della stagione vi fuorono molte discussioni in seno alla società sul fatto se fosse meglio farlo giocare da libero o da centrocampista; Gaetano preferiva il ruolo di mezz'ala ma per non disturbare accettó anche il ruolo in difesa. L'anno successivo in B disputò una sola partita a centrocampo poi mise insieme trentotto sfide da difensore. 

Viste le ottime prestazioni, la Juventus sfruttando il canale privilegiato con l'Atalanta, si accaparra per 700 milioni più Mastropasqua, Marchetti e Musiello,Gaetano Scirea. Da quel momento inizia la storia. Una storia fatta di successi,con i biaconeri vince tutto: sette campionati, una coppa UEFA, una Coppa delle Coppe, una Coppa Campioni, una Intercontinetale , 2 Coppe Italia e una supercoppa UEFA, divenendo con Antonio Cabrini l'unico giocatore ad aver vinto tutte le competizioni calcistiche ufficiali per club.  Poi,  c'è quella sera a Madrid, dove da capitano,e come se no, alza al cielo la Coppa del Mondo, con vicino l'amico di sempre Dino Zoff. Gaetano decide di chiudere la carriera nel '88, ha alcune offerte, Fiorentina e Reggina bussano, lui sta facendo il corso da allenatore a Coverciano è uno studente modello prende appunti come se fosse uno qualunque, siede in prima fila, vuole fare le cose per bene, come quando decise, frequentando le scuole serali, di prendere il diploma, regalando una gioia alla sua famiglia.  Succede però qualcosa a cui lui non può dire no, Dino Zoff, il suo migliore amico viene nominato allenatore della Juventus, continuare a giocare non è fattibile, allore decide di fare il secondo di Dino. La Juventus quell'anno deve disputare la coppa Uefa il primo avversario è il Gornik Zabreze una la squadra delle acciaierie, dei minatori polacchi che in quegli anni in patria ha vinto svariati campionati, ma che con la caduta del comunismo finirà nel nulla. I polacchi sono già stati visionati una volta, ma la dirigenza biancora per scurpolo vuole vederli in casa, Gaetano non ne avrebbe voglia, ma sempre per non disturbare accetta. La formazione è modesta, dopo averli visti all'opera la Fiat Uno di produzione polacca sulla quale viaggiano l'autista, un interprete ed un dirigente del Gornik, sta percorrendo la strada per l'aereoporto, nonostante il crollo del regime serve ancora la tessera per fare benzina, e in molti per evitare code chilometriche viaggiano con delle taniche di benzina nel bagliaio. L'autista appare insolitamente agitato, e in un pezzo di strada, tenta un sorpasso,dall'altra parte sopraggiunge un furgone l'impatto tra le due auto c'è ma non causerebbe nulla di grave, se non fosse che da dietro arrivò un auto, la quale non riuscì a frenare, l'impatto fu devastante le auto presero fuoco e per Gaetano non ci fu nulla da fare. 

Le comunicazione furono farraginose, la Juventus era di ritorno dalla vittoria per 4 a 1 sul campo del Verona e non era a conoscienza di nulla, fu un casellante sulla via del ritorno a Torino a scoppiare in lacrime al passaggio del pullman bianconero, avvertendo la squadra di quanto era accaduto. Fu la voce roca ma struggente di Sandro Ciotti alla Domenica Sportiva  a darne l'annuncio: "È inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito e che era un campione non soltanto di sport ma soprattutto di civiltà". 

Trentuno anni senza Gaetano Scirea,un signore del nostro calcio.