" Dal libro delle barzellette "

                                 Una famosa barzelletta: un Tedesco, un Francese, un Italiano.

Quando si racconta una barzelletta il Tedesco ride sempre due volte: la prima per educazione, la seconda quando gli spiegano la parte spiritosa della barzelletta, quanto a capirla non ci riuscirà mai.   Il Francese ride una volta sola perchè capisce subito tutto.  L'Italiano non ride mai perchè la barzelletta la sapeva già da sei mesi.

          Ho voluto ricordare subito questa barzelletta perchè risulta ormai certa la notizia secondo quanto riportato dall'Ansa  che ieri nel pomeriggio ci sarebbe stato un colloquio chiarificatore a Milanello tra l'A.D. Ivan Gazidis e l'allenatore  Stefano Pioli  nel quale sarebbe emerso l'apprezzamento del lavoro sinora svolto dal trainer parmense ma che tuttavia si voglia puntare  per l'immediato futuro del Milan al progetto e alla conduzione tecnica operata da Ralf  Rangnick.  Nonostante questa dichiarazione di guerra il nostro Stefano avrebbe risposto con un rassicurante " c'è un clima sereno" nello spogliatoio!   ( come dire arriva un conto salato al ristorante, pago ma non mi vedi piu!)  Ok, direte ora.....ma questo che ci "azzecca" con la barzelletta?   I tre personaggi della barzelletta trovano la loro impersonificazione con un tedesco (anzi due) ed un francese già presenti nello staff dirigenziale voluto fin dalla sua venuta, un anno e mezzo fà circa, da Gazidis.   Mentre la terza figura, un italiano, il sopravissuto Paolo Maldini già conoscerebbe la barzelletta e ne avrebbe, dopo il siluramento del suo compagno Boban, intuito l'epilogo e cioè l'amaro addio al Milan nel prossimo giugno. Una storia la sua, quella dirigenziale, ben diversa dalla luminosa carriera calcistica con la casacca rossonera sia sua che del padre Cesare e speriamo che prosegua in gloria con il passo da campione del padre e del nonno anche il promettente figlio Daniel.

           Vorrei proseguire questo racconto associando a queste tre figure del Milan un parallello "botanico" costituito da tre rose nuove da piantare nei giardini di Milanello: la prima è una rosa "Tea" proveniente dai vivai di Backnang, una cittadina tedesca del Baden bagnata dalle acque del Murr, e portata personalmente da Ralf  Rangnick, mentre le altre due rose, ma sono solo da innesto, sarebbero portate da Hendrick Almastadt tedesco anche lui e nella dirigenza del Milan dal gennaio 2019 per espressa volontà di Gazidis nel ruolo di supervisore finanziario.  L'ultimo con la rosa in mano, ma in verità già in forza nella dirigenza dal dicembre 2018 è il 31nne francese Geoffry Moncada "l'enfant prodige", schivo di tutti i "social", responsabile dell' Area Scout del Milan, proveniente dal Monaco dove nel 2017 allenato da Claudio Ranieri ottenne la vittoria del campionato di Francia e la semifinale di Champion League. Risulta un formidabile analista video e a lui vanno ascritte le scoperte di giocatori del calibro di Tielemans oggi al Leicester e di Kylian Mbappé, astro francese venduto per la cifra record di 180 milioni al PSG.     Dunque alla conduzione tecnica e probabilmente anche sulla panchina ci sarà il tedesco Rangnick, classe '58 attualmente responsabile gruppo RedBull Area Sportiva ed ex allenatore dello Shalke 04 e del Lipsia. Basa la sua visione di gioco in un calcio moderno, non predilige il possesso palla, ma ama il contropiede fatto unicamente da giocatori giovani di età non superiore, al momento dell'ingaggio, ai 24 anni. Allena persino i giocatori a correre, cronometro alla mano, dalla conquista del pallone a centro campo al portarlo a rete in un tempo non superiore agli 8" (...e vuoi vedere che si è portato anche un Autovelox di produzione tedesca!!).  Il suo ispiratore è stato Arrigo Sacchi.  Viene descritto come uomo ambizioso, intelligente, pignolo al punto che una decina di anni fà si dimise dalla conduzione dello Shalke 04 per eccesso di stress, una sorta di esaurimento nervoso. E con queste credenziali aggravate dalla mancata conoscenza del nostro campionato e, almeno per i primi tempi, dalla padronanza della lingua italiana, rischierebbe di riacuire il vecchio stress in un ambiente non certo facile come quello rossonero dove negli ultimi anni hanno fallito praticamente tutti, dai proprietari ai dirigenti, dagli allenatori ai calciatori. Se sbagliasse le prime 3/4 partite di campionato si riprofilerebbero i fantasmi di Waterloo già visti e vissuti in questo ultimo lustro.  Non resta dunque a tutti noi tifosi che incrociare le dita e sperare che quest'uomo teutonico imiti la sua conterranea Angela Merkel che ha dettato legge in tutta Europa per oltre un decennio ottenendone stima ed agiatezza per tutta la sua nazione.

           Così intravedo nello sguardo serio ed accigliato di Ralf al suo ingresso a Milanello, corrergli incontro uno dei giardinieri, prendere la sua bella rosa Tea dai petali arancio scuro e piantarla nell'aiuola di fronte all'ingresso, in bella vista, in luogo dei vecchi fiori passiti.  Rosa Tea, mi ha incuriosito.....vediamo cosa dice Wikipedia:            " ....venne introdotta durante il 1800 in Europa originaria della Cina (sic!) è detta anche Rosa Chinensis cioè a doppi fior rifiorenti.....(e per questa peculiarietà)  la rifiorenza venne usata per riprodurre nuove varietà di rose.....e nel corso degli anni ottenne un buon successo facendo concorrenza alle più valide rose inglesi grazie alla loro persistente profumazione dovuta alla sua corolla e ai suoi setosi petali.....ma questa rosa teme il freddo...ed inoltre risulta basilare per la sua crescita una costante presenza di molta luce!"

           Eccola la frase chiave che potrebbe suggellare il ritorno al passato, ai fasti di un tempo del nostro vecchio Milan!  Caro Ralf, hai compreso bene?!... " una costante presenza di luce!"  Tu e tutto il tuo staff del suolo germanico!?!  Porterete, è l'augurio di tutto il popolo milanista, tante novità tecniche o meno, non sarete magari all'inizio simpatici, ma arriveranno certamente i sorrisi con le prime vittorie e lo diverrete, l'importante è che quella rosa primaria, la rosa Tea, piantata lì all'ingresso sia sempre ben illuminata, e così la sua rifiorenza darebbe vita ad altre rose nel settore giovanile producendo nel giardino di Moncada nuovi talenti rossoneri mentre nel settore finanziario il bravo Almstadt vedrebbe nel suo giardino fiorire delle rose effigianti il variopinto grafico dei nostri bilanci finalmente in netta risalita.  Solo così ,con tanta, tanta luce potremmo alla fine del prossimo campionato brindare con  tutti voi alzando  in alto stracolmi boccagli di fresca, schiumosa e gustosa birra di solenne produzione bavarese!! ...e gridare insieme: forza MILAN!!!

                                                                 Un abbraccio.

                                                                  Massimo 48