Il Milan alla fine la spunta... ma che fatica!
Sembrava una partita in discesa grazie al gran gol di Suso dopo quattro minuti, un missile ad incrociare che non lascia scampo al portiere rossoblu. Tuttavia nel primo tempo, nonostante il vantaggio, i ragazzi faticavano soprattutto nella zona mediana del campo; privo di Biglia affaticato, Rino Gattuso è costretto ad arrangiare il centrocampo con Kessié Bakayoko Calhanoglu e Laxalt più Suso, lo spagnolo è l'unico capace di dettare i tempi della manovra. Una sfortunata carambola genera l'autogol di Romagnoli al minuto 56, si fanno spazio le paure che hanno caratterizzato le ultime prestazioni. Soltanto dopo l'assalto all'arma bianca del quarto d'ora finale arriva il gol liberatorio: lancio senza troppe pretese di Abate da poco oltre la metà campo avversaria, respinta di pugno corta del portiere Radu e pallonetto beffardo del nostro Capitano che si fa perdonare alla grande.
Senz'altro una vittoria che fa morale, quando si vince al fotofinish non può essere altrimenti. Ad ogni modo le perplessità sono legittime se si considera l'assenza di un centrocampo capace di fare filtro e di costruire (senza Biglia sono dolori) inoltre i nuovi acquisti ancora non convincono, Laxalt e Bakayoko su tutti.

Una menzione speciale la merita Suso, autentico trascinatore con 4 reti e 7 assist in dieci partite, verrebbe da dire un "8" che gioca da "10" considerate le movenze da fantasista vecchio stampo.

Mentre chi il "10" lo indossa davvero, (parliamo di Calhanoglu) ancora stenta a trovare la via della consacrazione, sempre troppo timido e incerto nelle ultime prestazioni in maglia rossonera.

Tocca andare avanti a testa bassa senza guardare la classifica, la trasferta di Udine è l'ennesimo banco di prova per una squadra ancora fragile ma in crescita. Coraggio Diavolo!