Dopo il tre a zero al Viktoria, l’Inter replica il medesimo risultato anche contro la Sampdoria dando così seguito agli ultimi risultati positivi conquistati. In più grazie ai tre punti portati a casa i nerazzurri si issano (per il momento) al terzo posto in classifica raggiungendo così Lazio e Atalanta impegnate quest’oggi rispettivamente contro la Salernitana all’Olimpico e l’Empoli in trasferta. Tre punti fondamentali, poi, se si considera la vittoria straripante del Napoli contro il Sassuolo (con il distacco dalla vetta che resta di otto punti) e i tre unti portati via da Lecce dalla Juventus prossima avversaria della banda di Inzaghi che resta così a meno due.
Insomma, quella di San Siro è stata una vittoria fondamentale per restare in scia alla vetta della classifica, ma importante anche dal punto di vista della crescita visto che l’ennesima vittoria corredata peraltro dal bel gioco fa capire quanto ormai sia lontano il momento di difficoltà vissuto dai nerazzurri ad inizio stagione. Nonostante una posizione di classifica complicata e le tante difficoltà incontrate fin qui, Inzaghi non si è fidato (giustamente) della Sampdoria e contro i blucerchiati ha puntato sul miglior undici a disposizione con il ritorno di De Vrij al centro della difesa (in Champions toccò ad Acerbi) e Calhanoglu ancora preferito ad Asllani in cabina di regia. Davanti spazio al duo Dzeko-Lautaro con Lukaku ancora in panchina. Cambia, a sorpesa, Stankovic che decide di non dare seguito all’undici inziale di Cremona rimescolando le carte per cercare di sorprendere i nerazzurri: in difesa torna Ferrari al centro in coppia con Colley con il tecnico serbo che però non rinuncia ad Amione spostandolo sulla fascia sinistra. In mezzo fuori la coppia Rincon-Verre e dentro il duo formato da Villar ed il giovane Yepes. Davanti conferma per Caputo supportato da Gabbiadini, Djuricic e Leris che danno così vita ad un 4-4-2 in fase difensiva che diventa 4-2-3-1 in fase di possesso.

I primi minuti di partita ricalcano quelli di mercoledì contro il Viktoria con un Inter un po’ troppo frettolosa e la Sampdoria che cerca di trovare varchi nella difesa avversaria puntando però non solo sul contropiede come i cechi ma anche su di un recupero palla immediato aiutato anche da una difesa alta e compatta. Nasce così una partita piuttosto bloccata che per sbloccarsi ha bisogno di un episodio che arriva puntuale al 20’: calcio d’angolo battuto magistralmente da Calhonoglu e colpo di testa imparabile di De Vrij che sblocca la partita. Il gol sveglia i padroni di casa che iniziano a dare spettacolo aprendo il campo da una parte all’altra cercando così di fare muovere la difesa avversaria in modo da creare varchi e presupposti per il raddoppio che però arriva al 44’ grazie ad un’altra specialità della casa: lancio lungo di Bastoni per l’inserimento di Barella che dopo uno stop a dir poco sontuoso spara in porta il gol del raddoppio.

La ripresa diventa una formalità con l’Inter che sfiora a più riprese il terzo gol e la Samp che prova a creare pericoli senza però mai avvicinarsi con decisione verso la porta di Onana. Al 68’ Inzaghi decide di cambiare il tandem offensivo (bene Dzeko e Lautaro nei movimenti meno sottoporta) spedendo in campo Correa e Lukaku (che mette minuti preziosi nelle gambe in vista della Juve) e di sostituire l’ammonito Bastoni con Acerbi (sempre più importante nelle rotazioni anche a partita in corso). Le mosse dell’ex allenatore della Lazio danno subito i risultati sperati con Correa che sigla il gol del tre a zero al termine di un’azione personale partita dalla propria metà campo. Nel finale oltre agli ingressi di Bellanova (buona prova) per Dumfries e di Asllani per Calhanoglu c’è tempo anche per assistere a due parate importanti di Onana la prima di piede sul tiro ravvicinato di Pussetto e la seconda d’istinto sulla deviazione sfortunata di Acerbi che rischia di insaccare nella propria porta.

Il match termina così 3-0 con l’Inter che continua la scalata verso le posizioni di vertice e la Sampdoria che torna a casa in parte soddisfatta per la prova ed in parte amareggiata per alcuni errori macroscopici che hanno portato ai primi due gol incassati come ha spiegato al termine della partita Stankovic.
Oltre al risultato ed al gioco in grande crescita Inzaghi può essere soddisfatto anche della prestazione dei singoli a partire dai difensori (con un Bastoni in netta crescita rispetto ad inizio stagione) che permettono ad Onana di portare a casa il quarto clean sheet consecutivo in casa tra campionato e coppe,fino ad arrivare ai centrocampisti con Calhanoglu sempre più a suo agio nel ruolo di vice Brozovic e la coppia Barella-Mkhitaryan che porta dinamismo e qualità in mezzo al campo. Importante poi la prestazione di Correa che dopo un buon ingresso contro il Viktoria non solo replica la prestazione ma questa volta trova anche la via del gol facendo vedere le qualità che possiede e che spesso sono rimaste in panchina al momento del suo ingresso in campo. Due prestazioni convincenti che,per pur caso,coincidono con il ritorno il campo di Lukaku. Che sia anche merito del ritorno dell’attaccante belga che Correa si sia dato una svegliata? O è effetto del Mondiale ormai alle porte? Le prossime partite saranno decisive per capire se è solo un fuoco di paglia o qualcosa di più grande che potrebbe aiutare e anche tanto sia l’Inter che Inzaghi che nella seconda parte di stagione avrà bisogno di tutto l’organico a disposizione per provare a portare a casa la seconda stella.