Questa sera a San Siro si giocherà Milan-Torino che concluderà la 24^ giornata del campionato di serie A 2019-20. E' un incontro abbordabile per il Milan che ha messo alla frusta la Juventus capolista in Coppa Italia, ma è anche un match più insidioso di quanto si possa credere. Il Torino, infatti, attraversa un periodo di profonda crisi che è costata la panchina all'esperto Mazzarri, ma nel contempo ha già battuto nel girone di andata i rossoneri di Giampaolo, i quali per 45 minuti avevano fatto quello che volevano per poi avere uno dei loro, tuttora frequenti, black-out di metà partita. Il Toro, inoltre, meno di un mese fa ha portato i rossoneri ai supplementari nel quarto di finale di Coppa Italia a San Siro ed era anche in vantaggio, raggiunto al 90° da un tiro disperato di Chala deviato da un difensore.

Lo stesso Chala, altro fattore che aumenta le insidie per i rossoneri, questa sera non ci sarà a causa di un infortunio muscolare la cui gravità sarà valutata nei prossimi giorni. E ciò è grave, perché il turco, anche se continua inspiegabilmente a non scaldare i tifosi, stava giocando molto bene, come gli accade quando viene lasciato libero di trovare la posizione in campo e sfruttare gli spazi aperti dagli attaccanti. Due volte Chala era stato impiegato l'anno scorso in questa maniera, in Milan-Dudelange 5-2 e nel successivo Milan-Parma 2-1, un esperimento abbandonato alla chetichella da Gattuso, la cui rigida ortodossia tattica presupponeva 2 uomini larghi sulle fasce opposte al piede preferito pronti a sparare palloni in diagonale per l'unica punta. Proprio nel momento i cui questo ragazzo era stato messo in condizione di dare il meglio di sé, tuttavia, è giunto l'infortunio muscolare ed è una vera disdetta, dal momento che, anche guarendo in fretta, finirà per saltare diversi allenamenti, cosa che a lungo andare ne potrebbe ridurre la brillantezza.

Il Milan, insomma, questa sera non deve pensare di trovare l'orso già spellato con la pelliccia già pronta per essere usata come comodo scendiletto, anche perché, come credo Pioli abbia ormai capito, questi ragazzi sono tutti o quasi portatori di sfera, quasi tutti poco potenti e poco inclini a fare possesso di palla. Devono giocare 90 minuti, quindi, cercando di andare sempre avanti e possono farlo solo se non credono di aver già vinto, né prima di giocare né a metà partita né al 90°.

Con ogni probabilità Pioli chiederà a Bonaventura di interpretare il ruolo che sarebbe stato di Chala e che il Jack di una volta avrebbe fatto anche meglio dello stesso Chala, ma che quello di oggi non sembra avere la brillantezza per interpretare. Bonaventura, tuttavia, ha esperienza da vendere ed è un giocatore la cui serietà è proverbiale, anche se, complici gli infortuni, ha imboccato la fase discendente della carriera. Potrebbe quindi rivelarsi all'altezza della situazione, ma non dobbiamo scartare l'ipotesi che il tecnico rossonero si rivolga a  Paquetà oppure opti per le 3 punte dando una chance a Leao.

Ecco, per quel che riguarda Leao, c'è da fare un discorso che coinvolge l'ex-rossonero Pasalic, il quale aveva fatto intravvedere delle qualità nel suo anno di prestito al Milan e poteva essere trattenuto versando al Chelsea una decina di milioni, prezzo da buon giocatore di medio cabotaggio. Né la società del duo Mirabelli-Fassone né i tifosi si sono scaldati più di tanto per lui, perché si sa come vanno le cose: si può trovare di meglio (sì, ma pagando quanto?)... in quel ruolo abbiamo avuto Rivera (al suo posto è per caso arrivato Rivera?)... be' ora Mario Pasalic gioca in una squadra che fronteggerà il Valencia negli ottavi di Champions League e sabato ha deciso Atalanta-Roma con un colpo a giro praticamente da fermo. Pensiamoci bene, quindi, prima bocciare Leao. Ma lo stesso Leao deve trarre la giusta lezione da Pasalic. Sabato il croato è entrato nel secondo tempo, sostituendo Duvan Zapata, e non ha dato l'aria di sentirsi sminuito, ma ne ha approfittato per rendersi protagonista del match. Il portoghese rossonero deve cioè capire che a 20 anni scarsi è importante anche ritagliarsi spezzoni di partita, magari sfruttando proprio la freschezza atletica per fare bella figura. Può anche chiedere lumi a Zvone Boban che arrivò in rossonero da leader della Dinamo Zagreb, pur essendo ancora molto giovane, e si adattò a un anno di prestito a Bari per poi iniziare da riserva a Milano. La cosa non ha impedio a Zvonimir di fare un carrierone, anzi direi che l'ha aiutato.

E ora si dia la parola al giudizio del campo sperando che il suo verdetto sia benigno, ma dipenderà da come il Milan farà valre i suoi diritti.