La mattinata del 19 Aprile 2021, dovrebbe essere ricordata come il trionfo della retorica spicciola, della mancanza di visione e dell'attaccamento morboso a schemi mentali vecchi e ormai obsoleti. Da quando, ieri in tarda sera, i 12 club hanno annunciato la formazione della nuova "Superlega", il web, i giornali e le televisioni si sono riempiti di personaggi odoranti di vecchio come una poltrona infeltrita degli anni 70' che inneggiavano alla morte del calcio, ma cerchiamo di andare con ordine, cercherò in 5 punti di dire perchè il calcio non è morto ma anzi sarà un'occasione di crescita.

1) SOSTENIBILITÀ E CRESCITA
Il calcio europeo è entrato negli ultimi anni in una sorta di "bolla" finanziaria, che la pandemia ha fatto scoppiare, allo stato attuale la maggior parte delle società calcistiche hanno dilapidato le loro finanze, tutto ciò è iniziato da quando sono entrati gli emiri (City prima e Psg poi) che hanno fatto schizzare il mercato con le loro spese folli, il tutto favorito dalla Uefa e Fifa (che intascavano con Blatter e Platini le mazzette per i mondiali del Qatar) con il diabolico meccanismo del Fair Play Finanziario. Questa bolla è ormai scoppiata con la complicità del Covid e le società si sono rese conto che il meccanismo attuale del calcio europeo non basta più per rendere economicamente sostenibili le spese; guardandosi attorno hanno capito di avere un grande valore in mano non gestito nella maniera corretta (NFL vale 7 miliardi, l'attuale Champions attorno a 1/1.5 come dichiarava Andrea Agnelli qualche tempo fa, nonostante il calcio sia di gran lunga più seguito del football americano) e quindi hanno voluto tagliare i ponti con chi ha amministrato male questo patrimonio. Il progetto è faraonico da un punto di vista economico e potrà essere gestito dalle società stesse, potendo nel tempo ad avere sempre più possibilità di controllare i conti e di investire in settori come gli stadi.

2) CALCIO D'ÈLITE
Una delle più retoriche critiche è quella che la Superlega ucciderebbe la competizione rendendo il calcio di proprietà di un Èlite. Allora mi sa ci siamo persi gli ultimi 30 anni di questo sport, perchè questo è un processo già presente e anzi già praticamente ultimato e i dati parlano:

-Dal 1991 (non contando Bayern, Dortmund e Psg che per ora hanno rifiutato, ma sul lungo periodo probabilmente accetteranno) solo 4 squadre (Marsiglia, Stella Rossa, Ajax Porto)  non presenti nella super lega hanno vinto la Champions, solo 7 sono state finaliste. Il dato è ancora più ampio negli ultimi 20 anni, solo 1 vincente e 2 finaliste sono fuori dalle super12.

-Nei campionati nazionali dal 1991, solo 3 italiane (Samp, Lazio, Roma), 3 inglesi (Leeds, Blackburn e Leicester) e 2 spagnole (Valencia, Deportivo) hanno vinto il campionato fuori dalle super12.

Il calcio è già un Èlite, possiamo raccontarci quanto vogliamo la storia delle piccole che fanno l'impresa, ma chiediamoci quante piccole sono andate in fallimento nel tentativo di inseguire le grandi (Lazio, Parma solo in Italia) e capiremo che dopo ad ogni Davide del calcio, seguono quasi sempre dolori. Ad oggi per fare calcio ad altissimo livello, ci vogliono mezzi finanziari che le piccole squadre non possono sostenere se non sulle spalle dei grandi club (cessioni giocatori, prestiti), quindi la Superlega non è altro che certificare qualcosa che esiste da anni è che è mascherata.

3) IL GIOCO AL PRIMO POSTO
Avrete sentito dire che questa lega ucciderà il calcio perchè sarà incentrata solo sui ricavi disinteressandosi dello sport, peccato che l'idea di 12 o più delle migliori squadre europee che si scontrano per un trofeo e ciò che di meglio puoi avere se vuoi gustarti il calcio puro. I grandi giocatori contro grandi giocatori, tutti esaltavamo dei quarti di Champion's League come Psg Bayern e Real Liverpool per la qualità delle giocate viste e poi se queste partite le ripetiamo più spesso ci indignamo? Creare una competizione dove trovare i migliori esponenti di quel gioco era l'obiettivo della Coppa dei Campioni prima e della Champion's League poi, se infiocchettata in maniera diversa ci piace di meno? Io penso che non dover vedere una big inglese relegata in Europa League a giocare in posti sperduti d'Europa, che non vedere i grandi giocatori eliminati da squadre senza nessun valore per un rigore inventato o peggio ai quarti di finale per sorteggi benevoli, sia già un bel biglietto da visita. 

4) MERITO SPORTIVO
Questa forse è la questione più spinosa e su cui le critiche hanno un minimo di senso, ovvero il fatto che sarebbe, almeno per adesso, una lega semichiusa in cui le fondatrici indipendentemente dal merito sportivo partecipano e ci sono alcune squadre che si qualificherebbero. Anche qui ci vengono in aiuto i numeri, negli ultimi 20 anni: Barcellona e  Real Madrid hanno sempre partecipato alla Champion's League, il Bayern Monaco ha saltato una sola partecipazione, il Manchester United tre, la Juventus e l'Arsenal 4 (2 ascrivibili a calciopoli), il Chelsea 5 e così via con il Milan e l'Inter come fanalini di coda per colpa delle crisi economiche dei club (cosa che con la superlega difficilmente si potrà avere). Quindi la partecipazione di queste squadre è già praticamente automatica, sopratutto nelle ultime stagioni e anzi si toglierebbe quella folle dipendenza dalla qualificazione come obiettivo salva bilancio, in cui un palo, gli infortuni o una stagione di rifondazione possono abbattere strategie e piani pluriennali.  Ben diverso è il discorso delle escluse, ovvero di quelle squadre minori che non sono state prese in considerazione. Ovviamente per loro ci sarà una contrazione delle possibilità rispetto a questi grandi club ma anche qui la critica dello "spezzare i sogni di squadre come Ajax, Atalanta" non sta in piedi, perchè comunque rimane una possibilità di qualificazione tramite i campionati, in più essendo i presidenti delle società proprietari della Superlega sarà di loro interesse cercare di includere squadre minori con un alto valore calcistico così da permettere l'aumento del valore stesso della lega. In più questi club una volta entrati, avranno introiti maggiori e la possibilità di fare davvero il salto tra i grandi anche in termini aziendali e non solo sportivi. 

5) RINNOVAMENTO E COMPETITIVITÀ
Una vetrina come la Superlega, in cui non ci sono frapposizioni di burocrati e politici come sono Uefa e Fifa tra i proprietari delle squadre e la competizione, permetterà al calcio di aumentare la possibilità di rinnovamento, in termini di tecnologia arbitrale (non ho dubbi che con una superlega così costruita il Var sarebbe arrivato 10 anni fa), in termini di esperienza data al tifoso dove le piattaforme streaming  probabilmente faranno da padrone senza dover costringere il tifoso a firmare contratti o essere vincolati ad un mezzo obsoleto come la Tv, quindi avere possibilità di guardare il calcio veramente quando e come vuole il tifoso. Potrebbe essere, passatemi il termine, un' Isola felice dove chi produce il vero valore del calcio, ossia le società, possano essere libere di legiferare con l'intento finale di aumentare il valore del prodotto stesso in termini sia economici che quindi di qualità sportiva. Questa possibilità potrebbe aprire tanti spiragli come l'introduzione di un tetto alle spese e agli stipendi vero come il Salary-Cap (non il FFP) o di altri strumenti atti a mantenere l'equilibrio competitivo che è l'unico motore vero di una lega sportiva di cui NBA è la massima espressione. 

I cambiamenti sono sempre difficili da accettare, ma col tempo anche la demoniaca Superlega appassionerà la gente, perchè alla fine il calcio bello piace sempre a tutti.