L’altro girono stavo mettendo in ordine la mia camera quando da dentro uno dei cassetti della scrivania spunta il modellino di questa moto bianca e blu. Sorpreso di averla ritrovata la prendo e riconosco la M1 del 2008 di Valentino Rossi. D’imprese che riguardano il pilota di Tavullia ce ne sono mille, ma ce n’è una di quel mondiale che ha messo il pilota da corsa con il numero 46 sul trono dell’Olimpo delle due ruote.

La MotoGP arriva a Laguna Seca per il decimo appuntamento della stagione con Valentino davanti a Stoner in classifica. Sono venti i punti che dividono il pilota italiano da quello australiano. Tuttavia, Stoner si presenta alla gara più importante del campionato con tre vittorie consecutive alle spalle e con il ruolo del pilota imbattibile. Il numero 1, sia nei turni di prove del venerdì che in quelli del sabato, è davanti al numero 46 di almeno un secondo, lasciando presagire che anche per questa gara nessuno sarà in grado di mettergli le ruote davanti.

Casey, come da copione, la domenica, parte subito forte e si prende la testa del gran premio, sa che Valentino ed il tracciato americano non hanno un buon rapporto. L’australiano, quindi, prova sin da subito a mettere margine tra lui e Rossi, ma Valentino sa che non può lasciare pista libera al suo rivale e si lancia subito all’inseguimento. Nessun pilota in griglia riesce a tenere il ritmo della coppia di testa e sin dai primi chilometri è chiaro che la vittoria del gran premio sarà una questione privata tra i due contendenti al titolo. Un ritmo di gara davvero impressionante che non lascia spazio al minimo errore e dove la concentrazione fa da padrona. Valentino ha però bisogno di rimanere davanti a Stoner a tutti i costi. Sa che l’australiano è più veloce di lui e concedergli dei metri di vantaggio vuol dire non avere più la possibilità di poter battagliare per la vittoria.

Nessuno dei due vuole mollare un centimetro con la consapevolezza di doversi prendere dei rischi. Con ventinove giri da completare, Valentino tenta un sorpasso all-in al cavatappi, la curva più difficile del circuito ed una delle più impegnative del mondiale. La M1 del Dottore esce leggermente fuori pista e mette le ruote sulla terra. Rossi, con un colpo da maestro, controlla la sua moto e riesce a rimettersi davanti alla Ducati. Un vero e proprio duello sotto il sole della California. A nove giri dal termine, Stoner attacca Rossi in una lunga curva a destra. Le due moto la percorrono fianco a fianco e Valentino, dall'esterno, riesce a girare intorno a Stoner senza mai toccarlo e a rimettersi nuovamente in prima posizione. Casey è sorpreso dalla determinazione del 46 e improvvisamente qualche curva più avanti perde il controllo della sua desmosedici e finisce nella ghiaia. Valentino Rossi ce l'ha fatta, ha piegato anche il talento del pilota australiano.

Una vittoria che fa da spartiacque nel mondiale del 2008. Stoner e la Ducati accusano tremendamente il colpo e spianano la strada a Valentino verso l’ottavo titolo mondiale che arriva con la vittoria del Gran Premio del Giappone. Una vittoria che va oltre la storia della MotoGP e che entra direttamente nella leggenda dove è evidente che essere un grande talento serve fino ad un certo punto, ma da lì in poi conta la testa.
E di teste, come quelle di Valentino, nel mondo del motorsport, ne passano una ogni vent’anni.