Era il 24 febbraio quando i carri armati Russi sono entrati in Ucraina con l'illusoria speranza di arrivare a Kiev e mettere a governare un "burattino", loro amico, al posto del Presidente Zelensky. I motivi che hanno spinto, Putin e la "Grande Russia", ad agire con una superficialità che è apparsa evidente, quanto incomprensibile, fin dai primi giorni, sono difficile da spiegare.

Veramente credevano che l'esercito Ucraino non avrebbe opposto resistenza, rimanendo fermo nelle caserme ? L'intelligence russa, era talmente poco "intelligente" da non saper valutare la reazione degli invasi e quanto fossero stati perfettamente armati ed addestrati ? Fallita la possibilità di arrivare a Kiev, fra orrori e morti, da entrambi i fronti, perchè le trattative di pace, affidate alla Turchia che vende armi all'Ucraina e non è certamente un modello da imitare, (chiedere ai Curdi per chiarimenti ), non hanno preso slancio, lasciando al solo Papa e a qualche marcia, il compito di ricordarci che ci sarebbe un'alternativa, be più gradita, della guerra ?                          

Risposte che non potremmo mai avere, ma che meriterebbero quella attenzione che viceversa si riversa tutta su, non so quale logica, che proietta l'Ucraina alla riconquista dei propri territori, presenti e passati, Crimea compresa, per poi marciare trionfante su Mosca ed abbattere il tiranno, più per aprire la Russia a quel consumismo che deve essere globale, che in nome di una Democrazia di cui, giorno dopo giorno, se ne perdono le tracce e i capisaldi.  Intanto la guerra prosegue, i profughi si disperdono per l'Europa e chi pensava che le sanzioni economiche avrebbero isolato la Russia, portando miseria e disperazione, si deve accontentare di privare gli incolpevoli sportivi, russi e bielorussi, di gareggiare, in disprezzo di quella logica tramandata da secoli di non mescolare la guerra allo sport. Senza evidenziare il danno economico  creato alle proprie aziende e non a quelle dell'invasore, con sanzioni di "facciata" utili più che a rafforzare la Russia nello spirito nazionalista e nelle capacità produttive, che allo scopo di interrompere il conflitto, proprio il contrario di ciò che bisognerebbe fare. 

Fin dal primo giorno ho avuto la sensazione che qualche "nozione pratica" sulla Russia, sia sfuggita a chi cerca di trovare soluzioni che non comprendano la pace. Forse non hanno visto bene l'estensione geografica, oppure è irrilevante il fatto che sia abitata da 157 milioni di abitanti, che abbia armamenti nucleari, oppure semplicemente che Cina e India, si, non San Marino e Andorra, non abbiano applicato alcuna sanzione. Invece di etichettare come filo russi, nemici della democrazia o altro, chi fin dal primo giorno ha indicato solo soluzioni alternative ad una guerra che non poteva che aggravare la situazione, potete spiegarci quale soluzione produrrà armare gli Ucraini ben oltre il necessario ?. Tra invasori e invasi, siamo riusciti ad affidare il compito di risolvere un problema così grande e delicato, agli INVASATI. Quelli che in nome della GIUSTIZIA e della DEMOCRAZIA, sono pronti a fare milioni di morti, diretti e indiretti e ben di più di profughi e problematiche correlate. I paesi limitrofi che hanno accolto  con impegno e generosità, le persone in fuga, da bombe e atrocità, dopo settanta giorni di guerra, già evidenziano segnali di intolleranza. I costi sono ingenti e il prezzo ricade sui cittadini. Tutto rincara e l'orizzonte si preannuncia buio. Quale è il prezzo da pagare ? Chi lo deve pagare ? E' più importante prolungare il più possibile un conflitto che possa far traballare l'economia russa, o salvare l'Europa da un tracollo economico le cui conseguenze possono essere fin troppo drammatiche ? La mia personale sensazione è che più che per difendere gli INVASI, armando anche i civili e mostrando al mondo le stesse atrocità di altre guerre, combattute precedentemente e perse, per gli stessi ideali, sia solo un tentativo per destabilizzare gli INVASORI, ma purtroppo fatto sulle vite degli Ucraini e dei popoli Europei.

Ecco che calza perfettamente quella frase di Macchiavelli, dalle molteplici interpretazioni, che mi ha sempre affascinato : " Il fine, giustifica i mezzi." Il "problema Europeo" è che non ha la minima idea di quale possa essere il e la, fine. Mettendo in campo l'unico mezzo che conoscono, le armi. Mentre tramano nei palazzi e tengono porte aperte che dovrebbero essere chiuse. E' il fallimento della diplomazia e un ridimensionamento di quell'idea Europeista che l'America, per motivi diversi, ma specialmente economici, ha sempre ostacolato, al punto che la Gran Bretagna ne è uscita.                                                                                                                 

Dopo due anni di Covid serviva ben altro, serviva entusiasmo e pace, convincere Putin a trattare ed obbligare Zelensky a rispettare gli accordi di Minsk, non promettere aiuti militari per prolungare un conflitto che oltre alla morte ed alla distruzione produrrà un effetto a catena in tutta l'Europa. Un Europa sempre più "vecchia" nei suoi abitanti, sempre più multietnica, dove prende più vigore il Nazionalismo di singoli stati, che il desiderio di Unità Europea, al punto che sempre più Presidenti cercano consensi nel proporne l'uscita. Un Europa più povera e sempre più vassalla dell'America. Se il fine, giustifica i mezzi, c'è chi si e saputo muovere correttamente.