Pallotta avrebbe chiamato per lamentarsi delle "28 giornate senza rigori" della Roma: in qualche modo questo si è tradotto in tante piccole mobilitazioni "per Roma" il cui apice è: Totti sceso in campo a difendere la Roma; detto anche: Totti parla chiaro! Siete "vergognosi".

Alla scorsa Domenica Sportiva -intervistato da Francesca Sinopoli in sorbio cappottino- l'ex calciatore "spiega" a suo modo che ciò che è successo su Zaniolo è incomprensibile. Per un fantastico tick però è incomprensibile anche quello che dice Totti.
Non è solo l'odioso -ve lo dice una che ha lo stesso identico problema- "drama" del dover parlare più italiano possibile quando si è cresciuti a pane e romanesco (diciamo anche "romanaccio"), ma Totti sembra proprio aver difficoltà a spiegare la consecutio di quello che vuole dire: in definitiva parla di una Var che dovrebbe essere autonoma dagli arbitri stessi(!) e ripete insistentemente che "non ce l'ha con Rocchi". Se l'intervento dura 7 minuti è anche perché nessuno ha il coraggio di inanelare una vera e propria discussione con il grande campione, trattato con un mix di riverenza e anche di compiacenza: come se parlassero ad un bambino, o assistessero -di nuovo- alla famosa, epica  "performance" di Lapadula che suona Chopin in studio. Stesso imbarazzo, ma anche stesso scrosciare di applausi.

Non sono sicura che tutto ciò aiuti la Roma: serve qualcuno con un'idea chiara di risposta, meno polemico, meno tifoso, più concreto, meno buttato là a smasticare due concetti. Tra Totti e Monchi c'è di mezzo il mare, ma a volte sembra proprio l'oceano.