Ieri, domenica 18 ottobre 2020, è andato in scena il Derby di Londra, uno dei tantissimi Derby di Londra: Tottenham-West Ham. Una sfida importantissima che, a livello cittadino, è una delle partite più importanti della Premier League. Entrambe le squadre si sono presentate al New White Hart Lane con unico ed inconfondibile obiettivo, la vittoria. L'armata dello Special One con i leader Kane e Son Heung-min contro l'armata di Moyes con Antonio e Lanzini designati come assoluti trascinatori. La partita è stata fin da subito incredibile, le due squadre sferravano attacchi su attacchi in una partita incontrollabile, irrefrenabile. Pressing alti, contropiedi, calcio allo stato puro, quello che in Italia non si vede da una marea di anni, tiki-taka e tantissima qualità impreziosita dalle illustri presenze di Son, Bale, Kane, Antonio, Lanzini e Masuaku. Il match si è concluso 3-3, una beffa vera e propria per il Tottenham che, fino all'81' minuto, era in vantaggio di ben 3 reti sugli avversari. Ma prima di arrivare alla quasi rimonta del West Ham, ripercorriamo insieme i momenti salienti di questa incredibile partita.

Tottenham-West Ham: la sfida
Calcio d'inizio battuto dal West Ham ed è subito spettacolo con gli Hammers molto propositivi. La palla viene prontamente recuperata dalla difesa del Tottenham che, senza pensarci due volte, fa partire un contropiede fulmineo con Kane che pesca in profondità Son che, con un'imprevedibile sterzata, scarta l'avversario e mette la palla a giro sul secondo palo con un destro mirabolante, dopo neanche un minuto di gioco.
 È bastato poco, pochissimo per capire che questa partita non sarebbe stata una partita come le altre, bensì una partita diversa, nello spirito, nell'agonismo sportivo, nella qualità e nella quantità. Una partita magica. Dopo sette minuti, ancora una volta, è il binomio Son-Kane che annienta la difesa del West Ham portando il Tottenham al raddoppio. La partita è proseguita a ritmi forsennati come se i giocatori avessero più benzina che muscoli nelle gambe e la palla non smetteva di rimbalzare da un lato all'altro del campo quasi fosse indiavolata. Al 16' minuto, sempre Kane, con uno stacco di testa imponente, schiaccia la palla in porta lasciando il portiere con le mani in mano e portando gli Spurs sul 3-0. La squadra di Mourinho ha provato in tutti i modi a chiudere definitivamente la partita già dalla prima frazione di gioco prima con Son, poi con Kane, ma entrambi i tentativi non sono andati a buon fine. Il secondo tempo, come per magia, ha visto un West Ham molto più arzillo come se l'intervallo avesse riacceso le anime degli uomini di Moyes che, infatti, nonostante un notevole svantaggio, hanno cercato spesso la profondità mettendo in difficoltà la retroguardia avversaria. I continui attacchi del West Ham non hanno però minato affatto la mentalità degli Spurs i quali sono andati vicini al quarto gol con un siluro di Kane parato da Fabianski. Al 77' minuto è arrivata la svolta: il tecnico del West Ham sostituisce Antonio e Fornals con Yarmolenko e Lanzini. È proprio quest'ultimo giocatore quello che ha modificato il proseguo della partita. Dopo cinque minuti, su punizione di Cresswell, Balbuena salta più in alto di tutti e colpisce la palla di testa spedendola nell'angolo basso dove Lloris non ci può arrivare. Il Tottenham, nonostante l'ingresso in campo di Bale, soccombe l'asfissiante possesso palla del West Ham che, giunto nella trequarti avversaria, ha causato l'autorete di Davinson Sánchez su un traversone di Coufal. Partita riaperta! I minuti scorrono, minuti carichi di tensione. Il Tottenham rintanato nella propria area di rigore e il West Ham alla disperata ricerca di un gol. Ultimo minuto di gioco, calcio di punizione per il West Ham... Palla buttata in mezzo, ribattuta dal Tottenham, arriva a Lanzini... Gol! Lanzini, con una bomba dalla distanza, mette la palla sotto l'incrocio! La panchina si alza, Moyes esplode di gioia, Mourinho implode di disperazione. È festa grande per il West Ham! 3-3! Pareggio in zona Cesarini! E l'arbitro fischia la fine della partita proprio in quel preciso istante! Una partita che ha dell'incredibile, una di quelle che non costituiscono la normalità, almeno non in Italia, perché in Premier League tutte le partite hanno un fattore comune: lo spettacolo.

La supremazia del calcio inglese
È da molti anni che, sia in Italia che in Europa, si porta avanti il dibattito sul Paese più forte, calcisticamente parlando, a livello nazionale e non. 
Sebbene io, da italiano, prediliga il calcio italiano e tutto ciò che ruota attorno ad esso, non posso affermare che la Serie A sia la competizione nazionale migliore che ci sia in Europa sotto il punto di vista della competitività e del calcio espresso. È inutile girarci intorno: la Premier League è la migliore di tutte. Paragonare un'altra competizione ad essa è come paragonare qualcosa di paragonabile a qualcos'altro di imparagonabile (oh mamma, che gioco di parole!). Il Derby di ieri sera tra Tottenham e West Ham è la prova che non c'è niente che possa fermare la supremazia del calcio inglese. Il West Ham, una squadra molto forte ma non tra le migliori al mondo, stava perdendo 3-0 fino all'80' minuto. Sono serviti appena dodici minuti agli Hammers per fare 3 gol ad una squadra come il Tottenham che, a mio avviso, è tra le migliori 10 squadre al mondo. Roba che qui da noi non si vede né in cielo né in terra! In Inghilterra le squadre lottano fino all'ultimo istante di gioco, non mollano un centimetro, alternano il calcio bello da vedere al calcio fisico e aggressivo... Insomma, il calcio inglese è un calcio totale. E dove lo trovi un calcio così, oggi? Ve lo dico io, da nessuna parte!
Quindi dov'è che sbagliano le altre nazioni? I temi cardini sono due: giovanili e denaro. Le giovanili possono sembrare un'entità poco importante alla crescita del Paese a livello calcistico, invece no. In Italia, non viene riservata una particolare attenzione al settore giovanile, soprattutto nelle squadre che ambiscono alle zone alte della classifica. Ciò avviene perché si pensa che i giovani non siano in grado di fornire quell'apporto tecnico-tattico utile ai club per fare il salto di qualità, quindi si ricorre al mercato. Inoltre, se io prendessi in esame un vasto numero di giovani talentuosi, sono sicuro che, tra cinque anni, la maggior parte di loro non sia riuscita a diventare importante. Questo significa che i giovani italiani non sono forti? Certo che no! C'è un problema di fondo in tutto ciò, ovvero il fatto che, in Italia, viene concessa poca fiducia agli U21 a meno che non si tratti di giocatori già fenomeni. Ovviamente, questo comporta un drastico decremento del livello delle prestazioni di questi ultimi che, in assenza di fiducia, vanno a finire nel dimenticatoio del calcio italiano. Invece, in Premier non funziona affatto così. I giovani, seppur tali, vengono schierati abbastanza frequentemente in campo per dare loro una certa dimestichezza che li renda, nel giro di pochi anni, giocatori affermati. Basti pensare a GreenwoodBrewster o Hoever. Per quanto riguarda, invece, l'altro tema cardine frutto del successo del calcio inglese, ossia il denaro, si può dire con certezza che la situazione finanziaria dei club inglesi, nella stragrande maggioranza dei casi, è tutta rose e fiori. Capacità di realizzare plusvalenze, agevolazioni dal sistema fiscale inglese e acquisti mirati sono solo alcune delle capacità economiche che distinguono un classico dirigente inglese da un classico dirigente italiano o di qualsiasi altra nazionalità. Economicamente il calcio inglese è messo meglio di tutti e non solo per le disponibilità economiche dei vari presidenti di club, ma anche e soprattutto per la bravura della dirigenza di agire intelligentemente sul mercato. Quindi una grande dirigenza, per ritenersi tale, non deve saper acquistare i migliori giocatori al mondo, bensì deve saper cedere i propri giocatori a cifre giuste o, addirittura, più alte del valore del cartellino. Fin tanto che le giovanili non si rinforzeranno e il denaro non comincerà a girare come deve veramente girare, resteremo scioccati dinanzi ai colpi di genio English-style mentre il nostro calcio continuerà il suo lungo calvario verso la deriva.

Il calcio italiano, così come quelli spagnolo, tedesco e francese, hanno bisogno di una svolta, anzi, di una rivoluzione sotto quasi tutti i punti di vista. Il calcio inglese va dritto per la sua strada, una strada ricca di successo, denaro e approvazione da parte del panorama calcistico internazionale, mentre gli altri Paesi sono in lotta contro se stessi e i loro problemi che rendono il calcio uno sport meno pulito di quanto dovrebbe essere. Infatti, mentre nel Regno Unito si godono lo splendore del loro calcio, noi in Italia siam caduti nello sconforto più totale pensando, nostalgicamente, come dice un'antica leggenda, ai tempi in cui Berta filava.