“Ciò che non abbiamo osato, abbiamo certamente perduto.” 

La pensava così l’enigmatico e mai banale scrittore irlandese Oscar Wilde in merito all’argomento che pone al centro dell’attenzione “l’occasione”, ovvero quella sorta di situazione speciale in cui viene posto un soggetto affiché quest’ultimo provi quanto meno a sfiorare con le dita un sogno.  

Mauricio Pochettino, tecnico del Tottenham sembra aver ricevuto alla lettera il messaggio: si giocherà il passaggio agli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona, nella rovente terra catalana sull’invincibile prato del Camp Nou, dove sarà necessario (di certo non sufficiente) rivolgersi ad ogni forza disponibile nel proprio organico; egli è consapevole che i suoi ragazzi dovranno compiere una vera impresa per superare Messi e compagni, seppur questi ultimi abbiano già abbondantemente entrambe le mani sulla qualificazione al turno successivo, perché in Spagna la tradizione casalinga dei blaugrana non lascia spazio ad alcun tipo di calcolo.   

Nessuna sconfitta casalinga in Champions League dalla stagione 2012/2013, questa la statistica che chiama a gran voce gli Spurs di fronte ai propri limiti, incertezze che potrebbero tramutarsi in sogni, per loro che cercheranno probabilmente di emulare quel Bayern Monaco, che in una fresca serata primaverile condannò la formazione balugrana ad una cocente sconfitta per 3-0, maturata in favore della stessa corazzata tedesca, che pure si era imposta per 4-0 nel match di andata.  

Ma era un’altra storia, così come quella che coinvolge anche l’Inter di Spalletti in un turbolento vortice di risultati, che solo allo scadere dell’ultimo minuto di recupero sarà in grado di annunciare il nome della formazione vittoriosa: al Tottenham non servono occhi dietro la testa, l’unica opzione è quella di vincere contro il Barcellona, senza se e senza ma, e per quello che filtra dalle parti di Wembley gli inglesi credono ciecamente nelle proprie possibilità di centrare l’obiettivo; l’Inter invece avrà il destino concatenato a quello dei propri avversari, ma non può permettersi passi falsi con gli olandesi del PSV Eindhoven, che saranno stati pure eliminati da un pezzo, ma non andranno di certo a San Siro per regalare il risultato.  

Un equilibrio che rimane sospeso su un filo di proporzioni sottilissime, pronto a spezzarsi in qualunque momento, facendo precipitare inesorabilmente una delle due contendenti verso l’Europa League, che seppur non sia un cattivo risultato per un girone di ferro come quello del gruppo B, credo che senza ombra di dubbio non sia un pensiero momentaneamente ammissibile, né dalle parti della capitale inglese, né tanto meno a Milano, dove ai nerazzurri servirà anche una buona dose di fortuna.  

Uno dei candidati principali al ruolo di protagonista assoluto della scena è sicuramente l’Uragano Harry Kane, super numero 9 degli Spurs, pronto come sempre a duellare con i difensori avversari per il dominio dell’area di rigore: un goal e un assist per lui nella sfida disputata mercoledì sera contro il Southampton valida per la 15esima giornata di Premier League, al netto del 3-1 conclusivo. 

Il racconto del match non lascia spazio a pause e si apre subito con un pericolo dalle parti dell’area di rigore dei Saints che subiscono l’inserimento in verticale di Son, che colpisce il palo a botta sicura; gioia solo rinviata per gli Spurs che trovano la via del vantaggio pochi minuti più tardi con l’attesissimo numero 9 Kane, che sfruttando un ottimo servizio del compagno, mostra tutte le sue abilità nell’avventarsi sul pallone prima di chiunque altro, pallone alle spalle dell’incolpevole McCarthy, 1-0 e partita subito in discesa. 

I padroni di casa attaccano ad oltranza per tutto il primo tempo, ma bisogna attendere la seconda frazione di gioco per il raddoppio che si realizza al 59esimo minuto con l’acuto del brasiliano Lucas Moura, il quale conclude con un destro al volo che trova un angolo perfetto sul quale il portiere avversario non può nulla; risultato messo in ghiaccio pochi minuti dopo quando il sud-coreano Son si fa perdonare del legno colpito nel primo tempo, anticipando tutti in area e recapitando il pallone in fondo al sacco, 3-0 e pura accademia per la formazione di Pochettino, rea però di non aver mantenuto la propria porta inviolata per la rete messa a segno da Charlie Austin al 93 esimo, che sfrutta una disattenzione collettiva della retroguardia avversaria (probabilmente eccessivamente rilassata) per ritrovarsi tutto solo dalle parti di Lloris e scaraventare una potente conclusione alle sue spalle.  

Tottenham che reagisce così alla pesante sconfitta per 4-2 ricevuta nel derby londinese di domenica scorsa contro l’Arsenal, ove seppur fosse passato in vantaggio per 2-1 grazie alle reti di Kane e Dier, è poi capitolato alla distanza sotto i colpi del mattatore assoluto del match, una straripante versione di Pierre Emerick Aubameyang, autore di una doppietta personale

Quale epilogo aspettarsi dunque? 

Impossibile prevederlo al momento, a meno che la chiaroveggenza non sia in grado di scrutare nel futuro di due squadre talmente magiche ed imprevedibili...