La Juventus c’è e, dopo il successo maturato ieri sera a Wembley contro il Tottenham, si è garantita l’accesso ai quarti di finale di Champions, raggiungendo l’obiettivo di entrare tra le prime otto europee per poi giocarsi le sue chances.

Un doppio scontro molto complicato quello contro gli “spurs”: una gara d’andata iniziata bene ma finita con un due pari che giocava molto a favore dei Pochettino Boys e un ritorno iniziato con la rete del momentaneo vantaggio dei padroni di casa, avevano reso tutt’altro che semplice il passaggio del turno da parte dei bianconeri che, alla ripresa del match di ieri, erano fuori dalla competizione.
Nel secondo tempo invece è cambiato tutto: a partire dall’intuizione di Allegri di inserire Lichtsteiner e Asamoah che hanno contribuito a dare un’impronta diversa alla partita, i bianconeri son riusciti a sfruttare al massimo le occasioni che gli si sono presentate e hanno portato a casa la qualificazione; a conferma di un gruppo compatto e unito, guidato da un allenatore che, semmai ci fossero stati dubbi, ha confermato tutta la sua qualità tattica.

Una gara macchiata pure da un gravissimo errore arbitrale che avrebbe potuto viziare l’esito della partita e che soprattutto, se fosse successo a parti invertite, avrebbe destato orde di polemiche; in quel caso la Juventus ha avuto il merito di non farsi condizionare dall’evento, di proseguire sul suo piano tattico e, dopo un primo tempo non buono, di fare una ripresa convincente.
A chi ha già iniziato a parlare di fortuna e “fattore c” vorrei solamente dire, come già scrissi in passato, che la Champions dà e la Champions toglie; spesso sono gli episodi a decidere una partita e, così come all’andata degli episodi ci sono andati storti, ieri alla fine è andato tutto per il verso giusto; detto questo però credo molto anche nel detto che la fortuna va da chi se la cerca e chi, in queste ore, ha ricondotto il successo bianconero, ad un mero atto di fortuna non credo abbia fatto un atto di onestà intellettuale in primis nei suoi confronti. Di fronte ad un avversario ottimo come il Tottenham, tra le poche squadre in grado di dominare la Juventus sul piano fisico, i bianconeri hanno meritato senza se e senza ma il passaggio del turno per un quarto di finale che si prospetta di altissimo livello visto le squadre coinvolte.

Da Londra la Juventus, a mio avviso, deve tornare con una consapevolezza nei propri mezzi superiore e soprattutto con la conferma di essere cresciuta anche dal punto di vista della mentalità e nella gestione delle partite; a livello tattico, credo che il modulo che da più garanzie a questa squadra sia quel 4-4-2 molto atipico con Higuain-Dybala in attacco e un centrocampo in continua mutazione: questa, a mio avviso, è la chiave che ci può garantire stabilità senza privarci di un calciatore fondamentale come Dybala.

L’unica nota stonata è una rosa che, al momento, è molto risicata nel reparto offensivo: i recuperi di Cuadrado e Bernardeschi, per ammissione dello stesso Allegri nel post gara di ieri, sono ancora molti lontani e il rischio è di logorare, come accadde la passata stagione, il parco attaccanti che arrivò al termine con il cosiddetto “collo tirato”; l’augurio è quindi innanzitutto che non vi siano più infortuni e che anche quelli che oggi sono fuori possano accelerare i tempi di recupero, per non far assumere alla cessione in prestito di Pjaca a gennaio le tinte di una vera e propria beffa autolesionista.