Ho voluto stilare la mia personale classifica dei 6 portieri più eccentrici della storia.
Badate bene.. non è una graduatoria di merito basata sulla bravura, bensì una Top Six in cui la discriminante principale è rappresentata dall'eccentricità dell'estremo difensore, che ha colpito la mia attenzione attraverso determinate stravaganze.
Questa classifica, inoltre, non ha preferenze, dato che lascio a voi l'ardua impresa di decidere chi tra questi è il più "pazzo" - passatemi il termine - della storia del calcio. Quando il tema trattato è quello del portiere, non posso esimermi dal citare uno dei più grandi di sempre, Lev Yashin, che un giorno disse: "La gioia di vedere Yuri Gagarin nello spazio è superata solo dall'ebbrezza di un rigore parato." Personalmente, questa frase del Pallone d'Oro 1963 mi ha molto colpito. Inizierei cantandovi le gesta dei tre portieri più celebri scelti, addentrandomi poi nei meandri di individui poco conosciuti, ma che hanno un "grado d'eccentricità" tra i più alti. 

José Luis Chilavert, indimenticato portiere paraguaiano, fu uno dei più grandi, vincenti, ma anche controversi calciatori sudamericani di sempre. Entrò nella storia per la sua innata bravura nel battere i calci piazzati - segnò 62 gol totali, 45 su rigore, 15 su punizione e 2 su azione - ma anche per la sua testa calda. Il carattere iroso lo portò all'espulsione dopo una rissa col colombiano Asprilla e alla sospensione per aver sputato contro il brasiliano Roberto Carlos. Dopo il Mondiale 2004, fu addirittura condannato a sei mesi per aver falsificato alcuni certificati medici. Il 20 agosto 2006, il suo record venne superato da un altro "portiere-goleador", Rogerio Ceni, tutt'ora primo nella classifica delle reti segnate a quota 129. 

René Higuita. Forse il più conosciuto da tutti noi, il portiere colombiano è famoso per la sua respinta " a scorpione". Durante un incontro a Wembley, nel 1995, il centrocampista Jamie Redknapp cercò di superarlo con un pallonetto beffardo: Higuita si lasciò appositamente scavalcare dal pallone, ma poi, trasformatosi in un vero e proprio scorpione umano, lo respinse in campo con i tacchetti. Uno dei momenti più goliardici e divertenti della storia del calcio.

Jorge Campos. Famoso per le tenute vistose dai colori sgargianti (che disegnava lui stesso), il portiere messicano fu il prototipo di colui che a calcetto chiamiamo "portiere volante". Passava più tempo fuori che dentro la sua area, e lo si vedeva spesso lasciare i propri pali per raggiungere i compagni in attacco: ruolo dove peraltro eccelleva, avendo iniziato la sua carriere come centravanti. In nazionale era solito indossare la maglia con il numero 9, sia in completo da portiere, sia in divisa da giocatore di movimento.

Bruce Grobbelaar. I tifosi romanisti avranno maledetto quest'uomo in tutti modi possibili. 

Dopo essere passato dal cricket al calcio, ancora minorenne, firmò un contratto per la squadra sudafricana del Jomo Cosmos, che lasciò lamentandosi di essere stato sottoutilizzato a causa della discriminazione - a suo dire - di cui era stato fatto parte, lui bianco, da una squadra composta quasi esclusivamente di calciatori di colore. L'episodio controverso che lo fece odiare per sempre dai romanisti avvenne nella finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Roma del 1984: durante i calci di rigore, Grobbelaar si rese protagonista mostrando atteggiamenti da sbruffone, strizzando l'occhio ai fotografi appostati dietro la linea di fondo, mordendo le corde della rete come se fossero spaghetti e danzando dinoccolatamente sulla linea di porta. Se il trucco non funzionò con Di Bartolomei e Righetti, che realizzarono i rispettivi rigori, caddero nel tranello l'esperto Conti - che perse la concentrazione e tirò alto - e soprattutto il goleador Graziani.

Patrick Anthony Jennings. Fra i più grandi e longevi estremi difensori britannici - fisico imponente, presa ferrea, travolgente nelle uscite - 'Pat' Jennings si è messo in luce nel Watford, passando quindi al Tottenham i cui colori ha difeso per 13 anni. Eletto calciatore dell'anno nel 1973, quattro anni più tardi, apparentemente a fine carriera, è stato ingaggiato dall'Arsenal dove sorprendentemente ha giocato ancora per otto stagioni. Pilastro della nazionale dell'Irlanda del Nord, vi ha giocato 119 volte, partecipando a due Mondiali (1982 e 1986) rispettivamente a 37 e a 41 anni. L'eccentricità di questo straordinario portiere stava nel dono che madre natura gli fece: le dimensioni dei palmi delle sue mani erano infatti enormi, infinitamente più grandi rispetto al normale, e ciò gli permetteva di compiere interventi decisivi bloccando i tiri con una mano sola. 

William "Fatty" Foulke. Ed eccoci arrivati al re indiscusso dei portieri più eccentrici della storia. Il nomignolo "Fatty" parla da solo. Se sull'altezza di 193 centimetri ci sono pochi dubbi, è sul peso che questi permangono: 150, 140 o 130 chili poco importa, ciò che conta è che Fatty era davvero grosso... Ma grosso per davvero! Gli aneddoti sulla sua travagliata carriera - siamo nei primi anni del '900 - si sprecano. Si dice fosse solito aggrapparsi alla traversa dondolandosi - pratica per altro molto diffusa all'epoca - e che un giorno il montante si spezzò a causa del suo peso; pare fosse abituato ad abbandonare infuriato la propria porta quando la squadra arrancava in difesa, concedendo troppe occasioni agli avversari; pare sia stato il primo calciatore ad avere avuto l’onore di vedersi dedicato un coro contro di lui. Dai propri tifosi. In tono scherzoso, canzonatorio, goliardico, certo. "Who ate all the pies?! You fat bastard! You fat bastard! You ate all the pies!" "Chi ha mangiato tutte le torte? Tu, ciccione bastardo! Tu, ciccione bastardo! Tu hai mangiato tutte le torte!" Si dice, inoltre, che odiasse recuperare i palloni quando questi oltrepassavano la linea di fondo, e che per questo motivo abbia convinto il suo club, il Chelsea, a posizionare due ragazzi col suddetto compito: non è esagerato asserire che grazie a Foulke fu ideato il mestiere del raccattapalle. Infine, non si può dimenticare un episodio divertente ed increscioso della vita di "Fatty": certo di aver subito un torto, ancora nudo dopo la doccia, inseguì l'arbitro fin dentro gli spogliatoi, costringendolo a nascondersi dentro un armadio. Foulke lo distrusse infuriato, e, prima di combinare uno sproposito, venne bloccato a fatica da cinque uomini. 

Lascio al vostro personale giudizio chi meriti di vincere la coppa del "portiere più eccentrico", io mi congedo con un'altra bellissima citazione del compianto giornalista Marco Ansaldo sul ruolo più difficile del calcio: "I portieri sono gli eroi solitari. Quelli che non possono sbagliare. Là, abbandonati al proprio destino sotto gli occhi dello stadio."
Magari è per questo che sono tipi così strani.