433 442 343 4312 4231. Non solo numeri, ma un labirinto di idee che a seconda di chi lo disegna e di chi poi lo interpreta, assume identità molto diverse. In generale non amo molto l’unica punta ma, fidandoci (ma non troppo) delle parole di Spalletti, anche quest’anno si giocherà con il 4231.

Ho letto e sentito tifosi sbarellare del tutto, e non per il caldo, sul mercato che non decolla e per i giocatori arrivati o quasi, oggettivamente di altro livello rispetto ai proclami e i nomi letti nei mesi scorsi. Va bene tutto però un pizzico di sale in zucca dovremmo mantenerlo tutti invece di correre sul primo carro degli “urlatori”.
Chi non ha sognato ad occhi aperti un undici con Verratti, Nainggolan e Vidal a giocare di sciabola dietro i fiorettisti Alexis Sanchez, Perisic, Icardi e magari Manolas, Rudiger, De Vrij e compagnia a formare un muro invalicabile?!  

Tutto ciò non avverrà, ma a dispetto dell’idea di molti, non per forza perché Ausilio e la dirigenza sono degli inetti e la proprietà non sa, non può o non vuole mettere mano al libretto degli assegni. Ci sono considerazioni che vanno oltre i soldi e i muri da abbattere quando si cercano determinati giocatori sono spesso invalicabili.  Certo, visti i risultati la rosa è sicuramente da migliorare ma per farlo, gli acquisti dovranno fare la differenza o ci ritroveremo a svendere chi c’è già per sostituirlo a caro prezzo con un alter ego che non sposterà gli equilibri. Soprattutto in anni bui, avere i giocatori giusti al posto giusto è fondamentale. È doppiamente controproducente chiedere gol e visione di gioco a chi ha altri pregi, sia sul piano sportivo con i pessimi risultati, sia su quello economico con la svalutazione del giocatore diventata ormai prassi.

Affinché il 4231 non ci si rivolti contro, partendo dal presupposto che la punta sfondi il tetto delle venti marcature, uno dei tre a supporto dovrà avere in dote una quindicina di gol e nei due di centrocampo non potrà mancare palleggio e visione, oltre alla scontata capacità di interdizione. La fase difensiva, neanche a dirlo, dovrà essere finalmente degna di questo nome.  Attualmente dalla difesa all’attacco le lacune non sono poche ma a mio parere, a diversi calciatori nelle passate stagioni sono stati affidati compiti non in linea con le loro caratteristiche e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

La difesa attualmente è un grande punto interrogativo; senza grandi colpi rimarrà la speranza che Spalletti rivitalizzi Murillo e che Skriniar e Dalbert al di là della prospettiva, siano già meglio di quelli che ci sono. Andando oltre, attualmente in rosa mancano soprattutto i gol di Salah e gli inserimenti, la forza e l’equilibrio che ha saputo dare Nainggolan. Perisic, Candreva, Gagliardini e tutti gli attuali centrocampisti in rosa non hanno queste caratteristiche. Keita e in modo diverso Schick, potrebbero occupare la casella offensiva ma il difficile arriva quando si passa a scandagliare il mercato per cercare “l’equilibratore” tanto caro a Spalletti. Sfumato Radja tutti vorremmo Vidal o il tanto atteso TOP ma anche convincendo della bontà delle risorse  e del progetto  i calciatori è molto difficile che il Bayern di turno lasci partire i migliori per poi trovarsi nella stessa situazione di difficoltà nel reperirne altri sul mercato.

Come detto anche da Ausilio, nonostante le (fino a prova contraria) ingenti capacità economiche della proprietà, i top che potrebbero fare al caso dell’Inter, sono quelli che magari vengono da stagioni o situazioni ambientali non proprio ottimali. In tanti hanno urlato al tradimento e allo scandalo, associando questa affermazione ad un ridimensionamento delle aspettative e dei progetti di rafforzamento ma in pochi hanno intuito la differenza nel trattare un James Rodriguez voglioso di riscatto rispetto ad altri, ostinati a non cambiare casacca e solo in attesa del rinnovo al giusto compenso o che non hanno poi troppo da guadagnare in un braccio di ferro col proprio club dato che mal che vada, resteranno a giocare col loro già lauto ingaggio, per vincere campionato e Champions League. Da qui il protrarsi delle trattative e le tante difficoltà incontrate fin ora.

Difficilmente vedremo vestiti di nerazzurro i tanto attesi campioni e allora sarà ancora più importante non fare errori e mettere i giocatori, vecchi e nuovi che siano, nella condizione di poter dare il cento per cento. Una volta attestata l’impossibilità di arrivare un certo calciatore si è di fronte un bivio; si può virare su una alternativa più fattibile e di un livello più basso, vedi Vecino, oppure modificare l’idea di assetto e andare su uno di quei top più “abbordabili” ma meno adatti al pensiero tattico iniziale. Questa però è una scelta che spetta esclusivamente all’allenatore ed è un passo fondamentale per la buona riuscita della prossima stagione perché a dare del “finito” a Di Maria quando gli si chiede di fare il Nainggolan è un attimo...

Lorenzo D.