ATALANTA – MILAN 1 – 3  

Che sia stata una bella partita quella vista a Bergamo ieri sera non ci sono dubbi! La gara si preannunciava molto incerta e combattuta e le attese erano quelle di pregustare un grande match. Così è stato alla fine.

D'altronde c'erano le motivazioni necessarie che giustificavano i temi scottanti di questa delicata 24a giornata di campionato (quinta del girone di ritorno). L'Atalanta davanti al suo pubblico, era chiamata per confermare il suo meraviglioso stato di forma, suffragato dai risultati pesanti inflitti alle nobili del campionato, giocando sempre un calcio tanto spumeggiante quanto spettacolare. Una vittoria le avrebbe infatti consentito di raggiungere le vette più alte della classifica e avanzare pretese concrete per concorrere a quel quarto posto sufficiente per garantire la partecipazione in Champions.

Il Milan si presentava dunque timidamente guardingo, ma determinato a vincere una partita che avrebbe garantito il quarto posto già acquisito in classifica e contemporaneamente avrebbe allontanato la minaccia in classifica dei bergamaschi.

Gattuso quindi ancora una volta era chiamato a confermare quanto di buono aveva mostrato nelle partite precedenti. L'allenatore rossonero pertanto, con la costanza e la caparbietà che lo contraddistingue, ha affrontato il difficile ostacolo ancora una volta convincendo tutti, ma soprattutto i suoi giocatori che ormai hanno capito cosa devono fare in campo.

I più ostinati criticoni ancora una volta e come sempre del resto, diranno le solite cose: il gioco di Gattuso non esiste, si basa sul catenaccio, si fonda sulle invenzioni estemporanee di qualche suo giocatore ecc. ecc. ecc. Ma le loro esternazioni e i loro giudizi contano poco anzi pochissimo! Ciò che conta è focalizzare il momento dei giocatori rossoneri, la cui autostima finalmente sta assumendo il valore giusto e determinante per arrivare all'obiettivo che tutti noi desideriamo ottenere.

La gara sin dai primi minuti, promettendo grande battaglia, ci mostrava una squadra, L'Atalanta, furiosamente proiettata in avanti decisa a passare presto in vantaggio. Gasperini schierava l'undici orobico con la difesa a tre e un centrocampo ben assestato con Gomez che agiva a ridosso della linea d'attacco, dove Ilicic pareva alquanto ispirato con le sue giocate tipicamente funzionali e Duvan Zapata ultimo baluardo per realizzare i goal verso la porta difesa da Gigio Donnarumma.

In complesso, la Dea nerazzurra presentava una particolare velocità di gioco, opponendo una discreta aggressività per reprimere il raggio di azione di Paquetà e Piatek, i due giocatori Milanisti deputati più di tutti a rifinire e finalizzare le azioni d'attacco rossonere. A questo proposito devo aggiungere che il Milan non si faceva affatto intimorire, ben consapevole di lasciar sfogare i giovani atalantini , che continuavano rabbiosamente a imperversare in lungo e in largo per il campo alla ricerca del goal. Goal che arrivava dopo una buona mezz'ora, a seguito di una bella azione atalantina ben congegnata da tutta la squadra, rifinita da Ilicic e finalizzata da Freuler con un fortissimo tiro che piegava le mani a Donnarumma. Atalanta in vantaggio per 1- 0 e Milan leggermente stordito che accusava il colpo, rischiando di subire per poco una seconda rete. I rossoneri però resistevano e reagivano da grande squadra, consapevoli dei propri mezzi e trovavano il pareggio poco prima del termine del primo tempo. Infatti a seguito di una delle incursioni del centrocampo rossonero, Rodriguez avanzava sulla sinistra dello schieramento milanista e crossava verso il centro dell'area orobica, dove Piatek bene appostato, si faceva trovare pronto anticipando il difensore avversario, colpendo al volo su semirovesciata e insaccando nell'angolo della porta dove il portiere avversario Berisha non poteva arrivare. Era il pareggio milanista per 1 – 1 prima di andare a riposo.

Nel secondo tempo la partita assumeva ritmi meno forsennati e dava modo al centrocampo milanista di ragionare con più calma, organizzando al meglio il gioco di tutta la squadra. Bakaioko e Kessié fungevano da frangiflutti davanti alla difesa sempre attenta e Paquetà e Calhanoglu orchestravano sulla trequarti campo in fase di rilancio, ma ripiegando in aiuto dei compagni a ridosso della difesa in fase di contenimento. Peccato che Suso in questo particolare incarico appariva meno lucido del solito, avendo cagionato l'ammonizione che, a seguito della diffida già precedentemente in atto, lo porterà alla squalifica nella prossima partita da affrontare.

Il Milan ora sembrava più sicurò di sé e così dopo circa 10 minuti passava in vantaggio. Calhanoglu sempre pronto a sfruttare eventuali errori della difesa avversaria, approfittava di una respinta corta di un difensore atalantino e trovando la coordinazione giusta, lasciava partire un fortissimo tiro che batteva inesorabilmente l'incolpevole Berisha. La gioia del turco era incontenibile poiché da circa un anno non riusciva più a segnare e sfogava tutta la sua felicità, correndo ad abbracciare il suo allenatore, a dire il vero l'unico che aveva continuamente riposto in lui la fiducia necessaria per non fargli perdere l'autostima, indispensabile per credere ancora nei propri mezzi.

E così il risultato volgeva a favore del Milan per 1 – 2

L'Atalanta stavolta accusava psicologicamente il colpo e tentennando, cedeva l'iniziativa alla squadra di Gattuso che insisteva per mettere al sicuro il risultato, cosa che riusciva cinque minuti dopo. I rossoneri con Calhanoglu infatti battevano un calcio d'angolo verso il centro dell'area atalantina dove irrompeva il ciclone Piatek. Il Polacco saltava più alto di tutti e anticipando un grappolo di avversari, colpiva con forza di testa battendo ancora una volta il portiere avversario.

Atalanta – Milan 1 – 3

Ora il Milan intimoriva alquanto la squadra di Gasperini, il quale tentava di porre rimedio alla sconfitta mettendo in campo forze fresche in cambio di giocatori assai provati dalla contesa. Erano tre le sostituzioni operate dall'allenatore atalantino. Anche Gattuso dava il via a tre sostituzioni nell'intento di mandare in campo forze fresche: come prima sostituzione, onde dare spazio pure a Cutrone, Gattuso sostituiva Piatek e ciò consentiva al polacco di guadagnare la giusta standing ovation. Otto minuti più tardi Castillejo subentrava al connazionale Suso. Comunque malgrado le sostituzioni effettuate da ambo le parti, l'andamento della partita non cambiava e il risultato rimaneva fisso sul 3 – 1, con un Milan sempre più attento che controllava agevolmente la situazione e un'Atalanta che tentava di tutto per ribaltare un risultato che non lasciava spazio a rimonte.

Pensare che ora il Milan ci faccia esaltare, è ancora presto per dirlo, ma sicuramente è certo che ci abbia tolto le paure e le incertezze che non ci davano la necessaria sicurezza nei confronti della squadra di Gattuso. Non eravamo brocchi prima e non siamo campioni irresistibili oggi. Una cosa mi pare inconfutabile però: Gattuso sta portando a termine un lavoro da “certosino” con la sua inconfondibile caparbietà nel portare a compimento il suo incarico. Creare un gruppo fortemente coeso, rigenerare più di un giocatore, e dare assestamento definitivo ai vari reparti. Ieri abbiamo avuto la prova di queste mie convinte asserzioni, ammirando la solidità di una difesa che di giorno in giorno è in netta crescita, un assemblaggio del centrocampo di tutto rispetto con il trionfo delle coperture e delle proposizioni in fase di costruzione, frutto dei movimenti di interscambio tra reparto e reparto da fare invidia ai più rinomati club d'oltralpe. Infine la ritrovata “verve” in attacco che l'arrivo di Piatek e di Paquetà, ha reso troppo evidente, che è la garanzia di una continuità da portare sicuramente i rossoneri a traguardi imprevedibili e non più impossibili!

Signori tifosi di poca fede, sappiate che le vostre critiche, ingiustificate ieri e ingiustificate oggi a maggior ragione non saranno più attendibili perchè sono certamente ingenerose nei confronti di un allenatore, il cui credo è quello del lavoro, della perseveranza e della fiducia.

Io ho sempre avuto fiducia in Gattuso e sono orgoglioso di averlo sempre difeso a prescindere. Eh sì, perchè conosco la persona, perchè conosco i suoi principi e perchè conosco il suo modo di intendere il calcio e sono pure orgoglioso di essermi sempre dissociato da giudizi troppo affrettati ma spesso dettati dalla poca conoscenza delle cose....

Pertanto che il suo gioco, piaccia o non piaccia, fatevene una ragione e portate rispetto a chi merita di averlo!! Vi consiglio caldamente di RAVVEDERVI!  

1942pipporossonero