C'era una volta... cosi cominciavano le favole che ci raccontavano genitori e nonni; così cominciano anche i racconti di reali storie del passato, spesso intrise del rimpianto del narratore, per qualcosa che il tempo ha modificato in maniera radicale.

Una delle cose che è cambiata completamente è il modo di interpretare il proprio amore verso la squadra di calcio del cuore; il tifoso di una volta dava liberamente sfogo alla sua passione principalmente dentro lo stadio; il suo attaccamento ai colori sociali si concentrava esclusivamente sulla parte tecnica; i suoi discorsi, le sue critiche, il suo apprezzamento risultavano esclusivamente indirizzati all'aspetto tecnico: la formazione, la prestazione, il modulo, la tattica, i calciatori e l'allenatore.

Del club certo si conosceva la Storia, il Presidente, ma già sapere il nome dei dirigenti subordinati risulta una impresa. Tutti ricordiamo che il Milan vinse la sua prima Coppa dei Campioni nel 1963 e il presidente si chiamava Rizzoli e la seconda nel 1968 con Carraro presidente; ma se si chiedesse chi fosse il Vicepresidente del tempo, oppure il Direttore Sportivo chi saprebbe rispondere?

Oggi è tutto diverso: il tifoso snocciola i nomi dei suoi dirigenti come fosse la formazione da schierare in campo; Agnelli, Paratici, Nedved oppure Zhang, Ausilio, Marotta oppure Scaroni, Maldini, Boban... neanche fossero Sarti, Burnich, Facchetti...!!

Ma non solo. Il Tifoso al bar, oggi non parla solo della partita, della prestazione, del modulo, della tattica e persino del bollettino medico dei calciatori; oggi si parla anche di Bilanci, far play finanziario, sanzioni economiche UEFA e persino di business plan, costruzione dello stadio, aree edificabili, quartieri da riqualificare, ricavi indotti, plusvalenze...

E' cambiato il mondo è cambiato il tifoso è cambiato il modo di vedere e parlare di calcio; cosi non può certo sorprendere che l'argomento del giorno, favorito vieppiù dalla pausa per le nazionali, siano i pessimi risultati economici evidenziatisi nel bilancio del Milan.

Schiere di critici, giornalisti, opinionisti e tifosi hanno espresso la loro opinione in lungo e in largo, purtroppo spesso anche a sproposito, su quelle che possono essere le conseguenze sul club, il quale, proprio per questa ondata mediatica si è visto costretto con un comunicato diffuso all' ANSA, a rassicurare i tifosi circa la prosecuzione del progetto tecnico senza la temuta cessione dei calciatori più forti.

Focalizzando l'attenzione sul tifoso tipo del nuovo millennio, abbiamo un confronto di valutazioni di parte che  DAL TERRENO DI GIOCO SI SPOSTA SUI TAVOLI AMMINISTRATIVI delle Società: la mia Juve è quella che fattura di più, il mio Napoli quello che spende meno, la mia Inter quella che vanta più plusvalenze sui giovani e così campo libero a tanti temi paracalcistici, come la costruzione di uno stadio, la riqualificazione di un quartiere, la cittadella dello sport, il marketing e gli sponsor, i ricavi televisivi, la vendita dei biglietti e tanto altro.

Probabilmente è una evoluzione del tutto naturale; resta il fatto certo che neppure davanti alla incontestabilità dei numeri si riesce ad appianare le divisioni che procura il tifo con l'inviolabile senso di appartenenza che ne deriva.

A ogni tifoso la sua bandiera e questa è sicuramente una fortuna anche per il calcio targato 2020.