Roma 26.12. 2020  
Sono le 7.30 del mattino e qui nella capitale è una giornata grigia e fredda. Sono insolitamente sveglio a quest'ora nel giorno di Santo Stefano, negli anni passati ero solito fare l'alba con famiglia e nipotini che come da tradizione erano impegnati a giocare con la marea di pacchi e pacchettini trovati sotto l'albero per poi passare alle classiche tombolate che non avrebbero avuto termine fino a quando non avessero raggiunto la vincita di almeno uno dei premi in palio. Invece quest'anno, maledetto anno, io e mia moglie Angela siamo soli, la casa è vuota senza quei dolci marmocchi purtroppo distanti più di mille km e ci consoliamo a guardare le foto dello scorso anno... con gli occhi umidi... perchè un conto è il loro calore... l'atmosfera da loro creata... ed un ben altro conto è il collegamento Skype (sempre meglio di niente)... e a ricordare l'atmosfera del Natale è soltanto un angolo del salotto con albero e Presepe... spoglio dei tanti e colorati doni al loro intorno...è un Natale che se ne va via con tanta, troppa tristezza...i danni fisici e mentali che questa emergenza sanitaria sta procurando sono semplicemente... titanici!   
Ecco...comprendo di essere un vecchio nostalgico...ma alzarsi con questo grigiore e senza il nipotino Matteo che veniva ad accarezzarmi la barba con le ali dell'elicottero appena costruito...beh!...non posso scrivere...parole turpi...ma...mi si consenta di dire...maledetto Virus...non potevi rimanere lì..dove ti sei materializzato?!?!   
E fra poco più di un mese si ricorderà lo spegnimento della prima candelina dall'insorgenza del Covid che iniziò ad illuminare a rovescio il mondo intero e qui in Italia esploderà con le sue prime vittime a Codogno nel Lodigiano, da allora ad oggi gli italiani conteranno ben 71.925 persone in meno... e  proprio nella giornata odierna l'umanità confiderà nella validità del vaccino che da poche ore viene iniettato al personale sanitario per poi, nel giro dei prossimi mesi, raggiungere tutta la popolazione. E' con questa speranza che tutti attendono, in religioso silenzio il nuovo anno, augurandosi che sia l'inizio di una vera nuova era, sia dal lato sanitario quanto da quello economico, lasciandosi alle spalle questo tribolato ed infausto... stramaledetto anno bisestile!!

"...Massi!!...sto facendo un dolce...ma è finito lo zucchero...che per favore..."  "...Ecco...l'avrei giurato!!...ma che caspiterina...e adesso?!?...dove cavolo lo trovo..lo zucchero...di domenica e per giunta con i negozi chiusi!?"  "...ahh...basta che arrivi alla Piazza...c'è la pasticceria aperta!...farai un po' di fila...ma 1 Kg. di zucchero non te lo negano di sicuro!"  "...e va bene..Angela!..faccio la barba e vado..."  "...no..Massi!...ho montato la panna...lo zucchero mi serve subito..."  "...e ma sembrerò ...un barbone!!...Ok..vado...vado..a più tardi!"                                 
Pochi minuti dopo mi trovo in fila alla pasticceria in Piazza, davanti a me una mezza dozzina di persone e vedo due giovani amichevolmente scambiarsi battute calcistiche....."...ma di quei due rigori non ce n'era nemmeno uno....!"  "....e sì perchè voi con quelle tre pere prese dalla Viola!!...ah..ahhh....ahhh...so' finiti...i tempi belli!!!"  "...ma pensa per te!!!...vai..vai a prenne 'ste pastarelle...che tocca a te!"                                                         Arriva il mio turno, prendo lo zucchero e di buon passo torno a casa e nella via del ritorno, attraversando il parco, la vista mi cade su di una panchina completamente vuota...ma...strano!...manca qualcosa!...ma cosa c'era ...e accelero il passo per la panna di Angela...poi un lampo nella mente! Capperi!!...ma ...ma quella era la panchina del clochard!...Gioacchino!!... intervistato da quella TV privata!...mah!!...giurerei di averlo visto fino a pochi giorni prima di Natale...ma forse il freddo!...magari sarà tornato alla Caritas! Poi vedo una nonna con un bambino sull'altalena e mi viene spontanea la domanda riguardo l'assenza del clochard e lei in risposta: "Guardi io abito con mia figlia ed il mio nipotino in quella palazzina laggiù e qualche mattina fa, ma molto presto, mi ha svegliato il suono di un'ambulanza...e lì per lì non ci ho badato molto...sa di questi tempi...ma mentre le altre volte il suono della sirena svaniva perchè se ne andava verso l'ospedale...quella mattina..si faceva sempre più forte...allora aprii la finestra e vidi quell'uomo sulla panchina essere portato via sul lettino dell'ambulanza....e altro non saprei dirle ...signore!" "...grazie signora!..è stata molto gentile! Buona giornata!"

" Caro!...hai preso lo zucchero?" "...Sì certo Angela!..eccolo!...ma sai che quel clochard da mesi seduto in quella panchina nel parco di fronte alla Piazza...non c'è più!?!"  "...Ahh..sì!..Gioacchino!!...tutti sanno che lo hanno portato via in ambulanza..."  "...ahhh!!...ma lo sai anche tu!!...solo io non sapevo nulla!!"  "...ehh...sfido io!!..Massi!!...tu stai sempre a scrivere i tuoi articoli..."  "..ahhh!...Angela..ma me lo potevi dire!...ma come!..ho scritto una parte della storia della sua vita dopo quell'intervista...e adesso!?" "...e adesso Massi...vorrà dire che ci scrivi la seconda..di parte!" "...ehh!!!...brava te!!...e le notizie chi me le dà!?" "...Ahhh...Massi!!...che barba!!...mi fai venir male il dolce!!...le news te le vai a procurare...sennò che giornalista saresti!?" "...Blogger...Angela!...blogger!...magari fossi un giornalista!" "..Ohh...senti...non me la far brodosa!!..esci e vatti a procurare le notizie... se siamo in molti a sapere che quel pover'uomo è stato prelevato da un'ambulanza...sicuramente qualcuno saprà dirti dove trovarlo!!...ciao!...sparisci!!...non vedi che si sta abbassando la torta!?"                                                                                                                                                                         

La curiosità era parecchia e nel pomeriggio con il mio inseparabile taccuino sono andato a chiedere notizie al portiere di uno stabile in prossimità del parco, dimora per mesi del nostro Gioacchino. Quel portinaio fu gentile ed io fui fortunato ad avere l'informazione poichè in quella palazzina abita un infermiere che presta servizio al Pronto Soccorso dell'Ospedale Sant'Andrea e quella mattina riconobbe all'arrivo il clochard Gioacchino in stato di ipotermia e conseguentemente in quello stesso giorno lo venne a sapere il condominio e tutto il circondario. Lo ascoltai religiosamente  e poi chiesi se sapesse dove fosse ora, ma scrollò il capo ed io avvolto da una sempre più tarlante curiosità mi recai con l'auto al Sant'Andrea.
All'accettazione chiesi informazioni circa un certo Gioacchino trasportato in ambulanza nella prima mattina dell'antivigilia e mi risposero che era stato ricoverato in astanteria ma risultava dimesso la sera della vigilia di Natale..."Dimesso!!...ma allora è vivo!!" ...e lo dissi quasi urlando di gioia!  "...Ma..scusi tanto...lei è un parente!?"  "...no!..diciamo un conoscente...ma molto affezionato!...e saprebbe mica dirmi dove sia ora?"  "...Venga...l'accompagno dalla Caposala del reparto!" ...e dopo pochi minuti: " ...Guardi...è uscito alle ore 17.30 del 24 e non potendo firmare, aveva ancora le mani indolenzite dal freddo, ha firmato la persona che lo accompagnava..." "...e posso vedere!?" "...beh!...ci sarebbe la privacy...ma la vedo così...premuroso... che per una volta...faccio un'eccezione...prego!"  "...grazie!...le lascio la colazione pagata al bar!..."   Leggo la firma...Alfredo T. e poi lo sguardo mentre la caposala ripone il registro in uno stipo mi cade su di una bacheca di servizio proprio sopra quello stipo e dove tra i vari promemoria spiccava uno stampato pubblicitario color amaranto-oro con la scritta Romulea Calcio Campagna Abbonamenti Calciatori Juniores classi 2011-12-13..."...Ma...ma scusi signora!!...chi ve l'ha data questa locandina !?" "Il signore che ha portato via Gioacchino...ha detto di farsi un po' di pubblicità!" E di un colpo...con una mano dalle dita accroccate sul centro della fronte, esattamente come il gesto del Tenente Colombo quando fiuta una risoluzione, capii e collegai...quella sciarpetta color amaranto sul carrello stracolmo di buste a fianco della panchina di due mesi fa, ritratta in primo piano in quell'intervista televisiva...ed ora una locandina della Romulea...con gli stessi colori! Dunque... una scintilla era scoccata nella mia mente! Compresi che la chiave di questo "giallo" dovesse essere sicuramente tra le mura della Romulea Calcio..... ed è solo lì... che il Tenente sarebbe dovuto andare!               

Roma -  Via Farsalo - Sede Romulea Calcio  
"Buongiorno!...scusi tanto Signore...desidererei parlare con il Sig. Alfredo T. ..... è in Sede!?" "...No...non c'è... è a casa, lo troverà dopo le feste...ma scusi tanto...lei chi è? " "...Ahh...sono un conoscente...ma è molti anni che non lo vedo..." " Behh!!...anche noi lo abbiamo rivisto dopo dieci anni...sa, lui era un socio onorario della Romulea...poi ci disse che avrebbe dovuto lasciare l'Italia per andare a lavorare in Spagna... ed eccolo ricomparire una settimana fa... ed è tornato in pompa magna... ha perfino donato alla nostra Società una somma importante e quindi è tornato ad esserne socio...ma in solido questa volta!"  "...Ah..bene...senta una cosa Sig. ... Parodi...mi ha detto..vero?! - sì, esatto - ..ecco Sig. Parodi..mi tolga una curiosità...se può!!...ma nella vostra squadra avrebbe mai giocato...un certo Gioacchino!?"  "...Ma ..chi!?...Gioacchino...ma certo che ha giocato con noi...c'è cresciuto!! ...dalla squadra dei pulcini e poi alle giovanili...e poi ancora in prima squadra...ha vinto lo Scudetto del '99...che tempi!!"  "...ed in che ruolo giocava!?" "...ahhh...Gioacchino..la sua maglia amaranto-oro..con il N°8!!...eccola lì...la vede!?...è lì in bacheca insieme a tutti i nostri trofei vinti... poi quando smise di giocare passò ad aiutare la squadra nell'addestramento delle nostre giovanili e questo per molti anni... so che lui quando staccava dal suo lavoro in banca si precipitava qui alla Romulea...era per lui come una seconda casa...e poi un bel giorno...non lo vedemmo più...oramai saranno passati...mah!!...più o meno una decina di anni...chissà che fine avrà fatto...Gioacchino...l'indimenticabile mediano della Romulea!"

Ma veniamo al ritorno di Alfredo T. l'amico d'infanzia di Gioacchino. 
I due nativi dello stesso paese nel foggiano avevano vissuto insieme tutto il percorso scolastico, elementari e medie al paese, superiori fino alla maturità a Foggia, poi le loro strade si erano divise, Gioacchino dopo la laurea aveva vinto un concorso in una banca e dopo un periodo di lavoro in Puglia era stato trasferito nella capitale mentre l'amico Alfredo aveva trovato impiego in una agenzia di viaggi dove conobbe e sposò Adriana. La coppia dopo un paio di anni decise di mettersi in proprio rimanendo nel settore ed aprire un'agenzia, ma le cose con il tempo non andarono bene e ricevettero insieme sia lo sfratto dal locale che un'istanza di fallimento, e così i due decisero di fuggire dal paese e raggiungere la capitale per chiedere un aiuto all'amico Gioacchino che nel frattempo era stato promosso a dirigente dal suo istituto bancario.  Ma dopo qualche mese, durante i quali sia Alfredo che Adriana avevano trovato impiego presso un'agenzia di viaggi nel centro di Roma, nonostante Alfredo avesse ottenuto dalla banca, grazie all'intercessione dell'amico Gioacchino un mutuo a tasso agevolato, e lo stesso si fosse reso garante all'atto notarile, la coppia venne individuata nella loro nuova residenza romana dall'Agenzia delle Entrate e bersagliata continuamente da esose e puntuali cartelle esattoriali relative al fallimento della loro attività in Puglia.
Furono costretti, perseguitati dal fisco, a dileguarsi senza dir nulla al loro amico e benefattore Gioacchino, in realtà provavano forte risentimento e vergogna e pensarono, ma fu una sciagurata congettura, di risolvere le loro magagne con un furbesco tagliacorda senza considerare che lo stesso fisco si sarebbe accanito dopo pochi mesi distruggendo vita, lavoro e famiglia del povero Gualtiero. I due, con la loro auto, sconfinarono in Spagna e anche questa volta da un vecchio amico di Alfredo che anni prima aveva aperto sulla Costa Brava una pizzeria con ottimi ricavi e così la coppia visse un decennio di totale rinascita coronata dall'acquisto del locale, mentre in Italia Gioacchino passò un decennio d'inferno finendo dallo sfarzoso arredamento del suo studio con tanto di segretaria personale alla gelida panchina di un parco di Monte Sacro circondata da buste e sacchettidopo aver perso casa, lavoro...praticamente tutto!...Tranne, e lo dirà solo a fine storia.....la sua dignità!     
Ma la svolta a questa vicenda avvenne la scorsa estate quando Alfredo servendo una pizza al tavolo con un gruppo di turisti italiani riconobbe il volto di Alberto, uno dei figli di Gioacchino...i due si abbracciarono...e Alberto raccontò la triste storia di suo padre, l'ultima notizia risaliva a quattro anni prima quando aveva saputo essere ospitato dalla Caritas nei pressi della Stazione Termini. Fu quel giorno per Alfredo il suo ultimo giorno di lavoro in Spagna, dopo aver inteso quella storia che in parte immaginava ma non al punto tale che, nonostante Gioacchino fosse dirigente della stessa banca con la quale contrasse il mutuo, arrivasse a finire sul lastrico, anzi peggio, alla Caritas da dove solo qualche giorno appresso Alfredo avrebbe iniziato le sue ricerche.
La settimana successiva incaricò un'agenzia di cedere in gestione il suo locale e due settimane dopo era in Via Marsala al centro Caritas a chiedere informazioni su Gioacchino. Una signora lo condusse in un salone dove una dozzina di senza tetto erano stati sistemati e la stessa signora chiese ad alta voce se qualcuno avesse notizie su dove fosse reperibile Gioacchino... silenzio totale per un lungo minuto... poi da un angolo si alzò una mano ed un uomo con voce tremula disse di ricordare di avergli sentito dire che sarebbe andato nei pressi di Monte Sacro...là era nato...e là avrebbe desiderato vivere i suoi ultimi giorni di vita. Alfredo girò per giorni interi tutti i parchi del quartiere Monte Sacro, Talenti, Bufalotta e dintorni, trovò alcuni clochard ma non Gioacchino e sconsolato ed esausto, era quasi la sera del terzo infruttuoso giorno di ricerca, si ferma ad una pompa di benzina nei pressi di Piazza dell'Ateneo Salesiano, Alfredo scende dall'auto per far rifornimento e nota dalla parte opposta della strada un parco, delle altalene con dei bambini e poco più avanti alcune panchine, su una di queste un vivido raggio del sole al tramonto illumina in pieno volto un clochard..tratti scavati..barba e capelli lunghi... ma anche a distanza di dieci anni Alfredo lo riconosce...è proprio lui...è il suo vecchio amico Gualtiero.

Quella stessa notte Alfredo chiamò un'ambulanza privatamente, senza badare a spese, e con la sirena spiegata fece prelevare Gualtiero che, intirizzito dal freddo e sdraiato con una vecchia coperta su quella gelida panchina, non battè ciglio, gli infermieri gli dissero essere operatori della Misericordia, un'associazione di volontariato, e lo trasportarono all'ospedale Sant'Andrea dove gli riscontrarono un moderato stato di ipotermia. Gualtiero non sa ancora nulla dell'iniziativa di Alfredo...ma quando l'ambulanza all'uscita dall'ospedale non lo ricondurrà alla sua panchina bensì attraverserà il centro di Roma, costeggiare il Colosseo, passare le Terme di Caracalla, salire sulle rampe del colle Aventino, fermarsi nella stessa via dove Gualtiero ha abitato fino a dieci anni prima, era soltanto qualche civico più avanti della precedente abitazione ormai sequestrata, ma si trattava pur sempre di un signorile attico con vista sui Fori Imperiali....e Gualtiero scese dall'ambulanza..sbarbato...capelli tagliati...ben vestito...insomma non si direbbe avesse più nulla del clochard! Ma guardò confusamente l'autista chiedendogli cosa dovesse fare e dove andare...gli fu indicato l'ingresso di quel villino...e sul cancello...no!..nooo!!...non poteva crederci...ma... ma erano loro...sì proprio loro!...i suoi due figli Alberto e Chiara...non li vedeva da quattro anni! E seguirono abbracci...lacrime di gioia...sussurri alle orecchie...e poi...come la lenta apertura di un sipario...ecco profilarsi da una piccola scalinata lo sguardo di Alfredo...con il suo ghigno ironico...i suoi occhi color ghiaccio...e le lacrime d'un colpo solo mutano il loro stato...condensano lasciando spazio a perle di sudore che d'improvviso macchiano di puro astio il suo volto...mentre uno strano formicolio frammisto all'ancor più intenso livore scende dalla testa alle mani...pronte a scagliarsi contro l'amico-nemico...per pochi istanti gli tornano alla mente il ponte sul LungoTevere della Vittoria...la Beretta in pugno...la voglia animalesca di macchiarsi di un omicidio...di passare il resto dei suoi anni in cella...poi un pianto dirotto, convulso...lo splash di quella rivoltella nelle acque del Tevere...un attimo dopo essersela puntata alla tempia e non aver avuto il coraggio di premere il grilletto...e subito dopo avvertire l'odore acre, marcio del malandato legno bagnato delle panchine nel parco... l'agognato desiderio di un bagno caldo...ed in ultimo la sua casa...con il suo tepore...la sua terrazza con vista sui Fori...e soprattutto il calore dei suoi figli! 

Ma come una breve ed intensa scossa di terremoto gli occhi di Gualtiero, vividi di fiamma vendicativa, incrociarono quelli di Alfredo...di ghiaccio prima ed ora di un colore neutro...come l'acqua...e si scatenò un vero temporale di lacrime quando pronunciò: "Gualtiero!...perdonami!"                                                                             Forse passò un buon quarto d'ora prima che Alfredo consegnasse a Gualtiero le chiavi della sua nuova casa. La vita ricominciava...era stato come aver sognato dal vivo per dieci lunghi...interminabili anni.

Due giorni dopo Gualtiero aprirà la sua partita Iva e collaborerà come consulente finanziario nella sua ex banca. Alfredo invece aprirà a Roma un ristorante in zona Prati, gli affari andranno a gonfie vele.
Sia Alfredo che Gualtiero erano tornati nella loro squadra, la Romulea Calcio, ormai Alfredo era con le sue quote diventato un socio proprietario, mentre Gualtiero, ex calciatore, prenderà il patentino da allenatore e continuerà ad insegnare calcio alle squadre giovanili proseguendo così la sua infinita vita da "mediano"! 

Gualtiero ed Alfredo stapperanno a mezzanotte, con tanto di mascherine, di autocertificazione, e rigorosamente senza assembramenti la loro bottiglia di spumante, vorrà essere un gesto per cancellare il passato e vivere un futuro migliore
Il luogo prescelto per il brindisi sarà quello della panchina nel parco di Piazza dell'Ateneo Salesiano. 
Sarà un esempio di vita per tutti coloro che pensano il clochard come un barbone, un reietto della società, molto spesso così non è... ed il nostro Gioacchino ne vuol essere un modello esemplare.

Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono.                                                                                                                                                     (Karol Wojtyla)

Buon anno a tutti.
Massimo 48