«Imparo da Henry ogni giorno. Mi dice come attaccare gli spazi nel modo in cui lui era solito fare». Musica e parole di Romelu Lukaku, bomber del Belgio e del Manchester United, a The Players’ Tribune su Thierry Henry, assistente allenatore di Roberto Martinez.

L’ex bandiera dell’Arsenal ha deciso di mettersi in gioco, accettando la proposta da parte della Federazione belga quasi due anni fa, dicendosi sin da subito onorato di poter assistere il tecnico spagnolo. C’era un po’ di scetticismo intorno a lui perché questa si tratta della sua prima vera esperienza in panchina, dopo anni da commentatore per Sky Sports. E non si tratta di un inizio facile perché il Belgio arriva da una cocente eliminazione dall’Europeo, che avrebbe potuto vincere, e sulla quale c’era/c’è molta pressione per la vittoria finale di questo Campionato del Mondo. Inoltre metteteci pure che si deve rapportare con campioni del calibro di Hazard, Lukaku e De Bruyne, giusto per citarne tre, e il minestrone è bello che servito.
Eppure il francese ha ricevuto solamente attestati di stima da parte dei calciatori, a partire proprio dal capitano belga, Eden Hazard, che ha parlato di lui come un uomo da seguire.

Ma il vero giocatore che ne ha maggiormente giovato è Romelu Lukaku. L’attaccante dello United è migliorato tanto, e non era scontato, perché stiamo parlando del giocatore più giovane di sempre ad arrivare a quota 100 gol in Premier League, il campionato più difficile al mondo. Ma lo stesso attaccante ex Everton ha ammesso l’importanza di averlo al suo fianco, che gli ha fatto anche da psicologo nel corso di questi mesi. Si tratta di un’affinità che va oltre al rettangolo di gioco, agli allenamenti, perché i due passano ore ed ore a parlare di calcio: “Forse è l’unica persona al mondo che guarda più partite di me. Discutiamo di tutto. Ci sediamo e discutiamo persino della seconda divisione tedesca. Tipo: “Thierry, hai visto come gioca il Fortuna Düsseldorf?”. E lui: “Non essere sciocco, ovviamente sì!”. E i miglioramenti si sono ammirati sul campo. Il Lukaku visto contro il Brasile è stato veramente impressionante. Miranda, uno dei difensori più esperti in circolazione, ha faticato tantissimo a tenerlo e spesso non ce l’ha fatta. L’emblema del suo miglioramento è l’azione del secondo gol: progressione di 70 metri, con Fernandinho al bar, e assist per De Bruyne. Tutto questo fatto da un uomo di 190 centimetri (e più) per oltre 90 chili.

Oggi però non sarà una giornata normale per Henry. Questa sera affronterà la sua Francia. Lui che con i bleus ha vinto un Mondiale nel 1998 e ne ha fortunatamente perso un altro, nel 2006, contro l’Italia.
Sarà sicuramente una serata ricca di emozioni, come lo sarà per molti, ma Titì ha già dichiarato che vuole vincere per provare a completare quel sogno che i belgi cullano da due anni a questa parte.
Ce la farà?