Cristiano Ronaldo. Cinque volte Pallone d'Oro ha deciso il suo futuro. Basta Italia, basta Torino e basta Juventus. 
Dall'arrivo trionfante del 2018 al suo addio in silenzio di questo agosto non particolarmente rovente per le temperature ma per il mercato.
La Serie A ha perso un grande tassello? I rimpianti saranno solo per i bianconeri o anche per tutto il resto del campionato?

Come Cristiano stesso ha detto nel suo video di saluto, la sua storia passerà anche da Torino, un paese che gli ha dato qualcosa ma non quello a cui aspiravano le parti, perché sì, lo sappiamo tutti, Cristiano Ronaldo è il colpo "chiamato" per la conquista della "coppa dalle grandi orecchie" e lui che è l'imperatore di questa competizione era l'uomo perfetto per permettere alla "vecchia signora" questo successo che in tanti a Torino hanno pregustato con l'arrivo di CR7. 

L'esperienza italiana ha comunque lasciato un segno indelebile nella carriera di Cristiano Ronaldo, infatti ha conquistato tutti i trofei nazionali che poteva accaparrarsi: con Allegri in panchina lo Scudetto e la Supercoppa, con Sarri lo Scudetto ed infine con Pirlo la Coppa Italia e la Supercoppa. Il rendimento della leggenda portoghese è semplicemente sensazionale: 134 presenze contornate con 101 gol e 22 assist. 
La nuova avventura per CR7 sarà in uno dei club più importanti d'Europa e d'Inghilterra: Il Manchester United con cui ha già avuto modo di giocare nel corso della sua carriere. Con i Red Devils ha già disputato 229 partite, segnando 118 gol (alcuni tra i più iconici del calcio giocato di sempre) e ben 69 assist. 

La sua ultima partita disputata con il club di Manchester risale alla finale di Champions League del 27 maggio 2009, una vita fa praticamente, contro il Barcellona di Messi, Eto'o, Henry, Puyol,  Xavi e Iniesta. 
In quel caso CR7 non riuscì ad incidere come doveva e quella finale finì in maniera negativa per il portoghese che non riuscì a conquistare la seconda Champions della sua carriera. 
Il suo addio a Torino è stata una cosa improvvisa. Alla fine del calciomercato non era pensabile che uno dei giocatori più forti al mondo potesse partire alla fine di agosto ma così è stato. La Serie A durante questa sessione ha perso parecchi pezzi pregiati della scacchiera: Lukaku, Hakimi, De Paul e alla fine anche Cristano Ronaldo. La Juve, dal canto suo, ha perso un pilastro che difficilmente riuscirà a rimpiazzare tanto facilmente, il sostituto naturale sarà Moise Kean che arriverà in prestito dall'Everton. Un ritorno assolutamente apprezzato dalla maggior parte dei tifosi bianconeri. 

Una riflessione che mi pare giusto fare è la seguente: Cristiano Ronaldo è stato un investimento in primis sportivo per arrivare a ad un traguardo sportivo su cui la Juventus punta da anni: la Champions League  E fin qui nulla di sbagliato. La coppa dalle grandi orecchie non è arrivata e dopo 3 anni CR7 ha deciso di mettere fine alla sua esperienza a Torino scegliendo a 36 anni un progetto su cui puntare per la fine della sua carriera gloriosa e ricca di successi. Il quesito che ho visto spesso in questi giorni sui giornali e sui post social è la seguente: "Cristiano Ronaldo è stato un investimento a perdere?" La mia personale chiave di veduta mi suggerisce di dire di no. L'investimento almeno sotto la parte sportiva non ha portato al risultato finale che tutti si aspettavano, ma questo non vuol dire che sia obbligatoriamente un'esperienza negativa. 

La Juventus alla fine di tutto ha avuto un ritorno d'immagine incredibile, con tifosi di CR7 che si sono appassionati al club bianconero e che hanno portato ad un discreto guadagno per il club con la vendita dei diritti televisivi e della vendita dei gadget. 
Più che sul piano economico comunque... secondo me bisognerebbe soffermarsi su quello che è stata la Juventus negli ultimi 3 anni. Senza Cristiano Ronaldo, la Juve avrebbe avuto sicuramente più liquidità per comprare ma quanti calciatori sarebbero arrivati? I vari De Ligt, McKennie e via dicendo senza il portoghese avrebbe sposato il progetto della vecchia signora? Questo non lo potremo mai sapere ma vorrei anche dire che il livello della rosa si è notevolmente abbassato. La rosa che sfidò il Real di Cristiano nel 2018 era una Juventus molto più competitiva sia negli 11 titolari ma anche la panchina era di alto livello. 
Il capitolo "fallimentare" che quindi ha chiuso CR7 non è solo per sua dipendenza ma bensì da diversi fattori che non hanno portato al conseguimento dell'obiettivo comune. 

Ora non resta che augurare a Cristiano il miglior futuro possibile per lui e per il suo finire della carriera, a Torino rimarrà sempre una parte della sua carriera e nella Juventus rimarrà sempre una parte di Cristiano.