Il giorno dopo è sempre il giorno dopo.
Dopo una vittoria, dopo una sconfitta, il giorno dopo, quasi sempre, cambia le prospettive. L'entusiasmo sfrenato perde un po' di foga, l'abbattimento trova conforto.
Quasi sempre... appunto non sempre. Infatti oggi a quasi ventiquattrore di distanza dalla sconfitta di ieri sera, l'animo, gli umori e le tristi certezze non sono per niente diverse da ieri sera. I miei complimenti più sinceri vanno a Gattuso e la sua banda che con umiltà e cuore hanno meritato decisamente di alzare quella coppa, e lo avrebbero meritato anche senza i calci di rigore, questo è sacrosanto. Poi passando alla triste realtà bianconera non posso far altro che confermare i miei timori su una squadra palesemente non all'altezza. In Italia ci sono diversi modi di voler definire la Juve. Ci sono quelli che a tutti i costi la devono sopravvalutare, affiancare ai più forti club del mondo, così da rendere ancor più gustose le sconfitte. Sono quelli che la Juve ha due squadre titolari e che in Italia non ha rivali, così una sua dabacle da più gusto, quelli che la Juve con Ronaldo "deve" vincere per forza, così in ogni serata storta del portoghese si scatenano sui social. Poi ci sono quelli che piuttosto che dire che la Juve sia forte come le migliori d'Europa, passerebbero una notte chiusi in ascensore con Malgioglio.
Ho sempre pensato che una delle peggiori campagne negative che si possono fare nei confronti di qualcuno, o di una squadra in questo caso, è quello di voler a tutti i costi farla passare molto più forte di quello che è. Così facendo si creano aspettative maggiori, si mettono le mani avanti e in caso di vittoria, bhe era scontata e quindi passa sotto banco, ma in caso di sconfitta la caduta crea un boato immenso. Tutto questo accade quando si sbagliano, anche appositamente, le valutazioni. Un po come quelli che dentro di sé sanno e sono convinti di poter vincere lo scudetto, però per tutto il tempo si auto definiscono inferiori e non all'altezza dei più forti, ma sotto sotto mordono l'erba. Nel caso di sconfitta nessun problema lo avevano detto, ma in caso di vittoria la fanno valere come la vittoria del secolo, sicuramente più importante delle vittorie altrui.
Ecco, secondo me la Juve, non solo da quest'anno, viene troppo e troppo spesso sopravvalutata, da tifosi e giornalisti. Da una parte i tifosi ciechi, dall'altra giornalisti opportunisti che come gli avvoltoi si apprestano, prima o poi, a gustarsi il banchetto. La Juve, purtroppo, già da qualche anno ha iniziato un certo declino tecnico importante, nascosto dalla vittorie in campo nazionale avvenuta anche è soprattutto a causa di una concorrenza inesistente. In Italia le milanesi stanno vivendo contemporaneamente gli anni più bui della loro storia recente, le romane idem e il Napoli vive di attimi. In un campionato come quello italiano, dove di tecnico non c'è praticamente nulla e le partite sono di un livello imbarazzante, la Juve con i giocatori che aveva e con un allenatore pratico come Allegri, aveva vita abbastanza facile, ma questo vantaggio acquisito negli anni sta pian piano esaurendosi. Una squadra che cinque anni fa poteva schierare un centrocampo con il maestro Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio, oggi non farebbe giocare nessuno degli attuali titolari. In difesa aveva i Barzagli Chiellini e Bonucci di cinque anni fa i Lichstainer, Evra. Insomma non possiamo paragonarla alle Juventus che da quel momento sono arrivate. Ci sono stati colpi importanti certamente, come Ronaldo, Higuain, Pjanic ma poi?
Il vero problema è la costruzione di una squadra di un gruppo che sia funzionale al progetto al di là dei nomi. In quella Juve andavano meglio i Pepe e Pereyra piuttosto di un Kedira o Pjanic attuali. La Juve ha perso il bandolo della matassa e a forza di sentirsi definire superiore a tutti è finita per crederci davvero e ha finito per convincersi di rimanere a quei livelli, lasciando partire i migliori, facendo plusvalenze e cercando prestiti o parametri zero, tranne qualche caso. La Juve, questa Juve ha dei problemi evidenti e chiari a tutti. Non realizza gol nemmeno se togliamo il portiere avversario, non ha un attaccante vero da 30 gol com'era il primo Higuain, o Tevez che con Morata e Lorrente andavano a nozze, non ha un centrocampo tecnico e nemmeno fresco e veloce, la palla viaggia lenta e telefonata. Non ha genialità e in partite dove l'avversario parcheggia il pullman in area di rigore, puoi giocare dieci giorni di fila che il gol non arriva. Una Juventus senza 9 non può esistere. La storia parla chiaro. Vedere i Dybala e i Costa girovagare per il campo senza meta è deprimente. Ronaldo è chiaramente fuori condizione e per uno che ha creato la sua fama sulla condizione atletica vuol dire essere quasi nullo, ma lui non è un problema perché riprendendo forma tornerà a fare il suo. Il problema è tutto il resto, che nulla conta con la forma fisica, ma con una tecnica molto scarsa e un gruppo non ben assortito. Il mercato scorso della Juventus ha lasciato molti dubbi sui perché di varie trattative senza alcun senso apparente. Can, Spinazzola, Pellegrini, Cancelo, Mandzukic, sono state trattative che francamente hanno lasciato tutti un po perplessi. Salvo l'acquisto di De Ligt che sta mostrando tutto il suo valore e sicuramente in un modo o in un altro porterà sicuramente qualcosa di buono. Ora sarebbe semplice puntare il dito su Paratici alla prima sessione di mercato orfano dell'amico Beppe, ma il declino era iniziato con il buon Marotta ancora saldo al suo posto di comando. Diciamo che quest'anno è stato dato il colpo di grazia, è stato rovinato un lavoro iniziato anni fa.
Allegri, con tutti i suoi difetti, aveva capito che c'era molto da fare e da rivoluzionare per portare la Juve in alto, lo ha fatto presente in società che pochi mesi prima gli aveva portato il marziano di cosi hanno deciso di cambiare lui. Come se anche in società si credesse che basta aggiungere un giocatore di valore per dare valore. In realtà Ronaldo il valore lo ha aggiunto, ma la squadra si è indebolita ulteriormente. Il calcio è uno sport semplice, le squadre forti i campioni li prendono e li tengono, e quelli che vorrebbero andare vengono convinti a restare, punto. La Juve i campioni li vende cerca plusvalenze e se qualcuno vuole andare lo accompagna alla porta. Così si smetterà di vincere anche in Italia appena altre squadre sapranno attrezzarsi.

Capitolo Sarri. Qui qualcosa è andato storto e qualcuno ha sbagliato. Una società seria sceglie un allenatore che o è adatto alla rosa a disposizione, o si lavora per creargli la rosa adatta. Qualcuno ha preso un allenatore opposto alla rosa a disposizione e non gli ha creato nulla di adatto. Chi pagherà per questa cosa? E soprattutto ora, si andrà avanti con Sarri dovendo rivoluzionare la squadra o si manderà via Sarri. Nel primo caso tanto valeva tenere Allegri e accontentarlo, nel secondo caso comunque si farebbe in netto ritardo. Non è la sconfitta di ieri sera che mi ha portato questo malumore, ma l'andamento di tutta la stagione e il fatto di non vedere ancora un minimo di miglioramento portato dal tecnico.
Chiudo con una battuta di un mio caro amico... "Sarri per vincere qualcosa col Napoli è dovuto andare ad allenare la Juve".