L'Inter vincerà lo scudetto, ma il Milan non lo perderà. Maldini ha apparecchiato per le feste che verranno, questa baldoria da vigilia avrà sorpreso anche lui e sta per scadere. Conte e Marotta sono invece già in ritardo ingiustificato. La pazienza quasi mai è una virtù. L'anima del Milan è sudamericana, quella dell'Inter nordeuropea. Il Milan sussurra e conversa, laddove all'Inter piace tacere del tutto e passare subito alle mani.
Il Milan quest'anno ha il cielo stellato sopra di sé e la legge di Ibra dentro di sé, però l'Inter è avvinghiata ad un sé più irascibile, e questa sarà la differenza di maggio. Ma attenzione però perchè Lukaku potrebbe essere un problema non la soluzione. Ne celebriamo la furia incolmabile, ma l'attacco di chiunque pretende anche varietà di ghirigori. Lautaro ha colpi irrequieti, ma lo scatto sfuocato nonostante il baricentro.
L'Inter manca di soavità a quelle latitudini, palleggia più a sud che a nord del proprio accampamento; l'Inter non rifinisce, sfinisce. E si sfinisce, tutte le volte che si ritrova il muro. Hakimi traccia solchi a campo non presidiato ma non chiedetegli di fare il Theo Hernandez, il quale è a proprio agio anche all'uncinetto. Il marocchino è il proprietario di destro e sinistro puntuali, ma solo per il tiro, e lineamenti da timido che destano sospetti. Barella è un calciatore già arrivato, non ha da colmare altri margini di miglioramento. E' una mezzala forte che non sarà mai fortissima. Utile ma non decisiva, e a cui capita di perdersi in un agonismo barocco.
Fossi Marotta, e fosse all'ordine del giono, non avrei dubbi tra lui e Zaniolo. L'Inter gioca come sigillata in un eterno lockdown, gli manca colui che con la palla tra i piedi sappia immaginare sentieri, l'esatto contrario di Eriksen che gioca solo se quei sentieri esistono già. Nel Milan l'aria e la palla circolano più lievi, mentre non considero quest'anno la Juve nè Pirlo, il quale potrà vincere la Champions ma che in campionato rischia il quarto posto. L'Inter è totalmente il suo allenatore, il Milan è totalmente il suo centravanti. Per vincere le partite ci vogliono i centravanti, per vincere i campionati ci vogliono gli allenatori.

Dialm Formurder