Nel giorno delle dimissioni di Zinedine Zidane dalla panchina del Real Madrid, un'altra clamorosa notizia potrebbe sconvolgere il mondo del calcio. È notizia odierna che Roman Abramovich - il proprietario del Chelsea avente un patrimonio stimato in 9,3 miliardi di sterline - abbia deciso di "congelare" i fondi per la riqualificazione dello storico impianto londinese di "Stamford Bridge".

La clamorosa decisione di fare un passo indietro in un progetto nato ben 15 anni fa, nel quale il magnate ha già investito ingenti somme di denaro e sudore, desta ancora più clamore dal momento che sarebbe una scelta volontaria da parte di Abramovich. Perché mai il plenipotenziario dovrebbe andare contro il suo club - un club che ha imparato ad amare - in maniera così masochista? Il dietrofront nei lavori di costruzione del nuovo Stamford Bridge - stadio 5 stelle UEFA implementato fino ai 60 mila posti - rappresenterebbe la punta dell'iceberg di guai diplomatico-politici esplosi recentemente: non inganni, a tal proposito, il comunicato ufficiale dei Blues, che parla di «sospensione a causa dell’attuale clima sfavorevole per quanto concerne gli investimenti». C'è ben altro sotto.

Il magnate del petrolio e dell'acciaio era stato trattato come un "nuovo richiedente", dopo che il suo precedente visto di 40 mesi era scaduto in aprile -  vietandogli di fatto la Gran Bretagna e costringendolo a perdere la vittoria della FA Cup del Chelsea di due settimane fa. È evidente e logico, quindi, che Abramovich sarebbe fortemente restio e contrario ad investire 1 miliardo di sterline (la cifra necessaria ai lavori) in un paese che gli vieta di lavorare. Una notizia che fa seguito a quella secondo la quale il proprietario del Chelsea - in qualità di cittadino israeliano grazie alla discendenza paterna - potrà comunque visitare la Gran Bretagna per sei mesi aggirando i problemi relativi al rinnovo del visto, ma gli sarà altresì fatto divieto di lavorare per il club. Situazione burrascosa resa ancora più critica da un evento clamoroso: l'assassinio della spia russa Sergej Skripal e della moglie avvenuto a Salisbury, che ha inasprito i rapporti tra GB e Russia, costringendo centinaia di oligarchi russi di stanza in Inghilterra ad una corsa sfrenata e dispendiosa (in termini economici) per ottenere i cosiddetti "visti d'oro".

Una bella gatta da pelare per i tifosi del Chelsea. Che nel frattempo hanno già di che preoccuparsi: le difficoltà a trovare un allenatore, con la staffetta Conte/Sarri sempre più probabile; le possibili cessioni di due pezzi pregiati dell'argenteria, quali Eden Hazard e Thibaut Courtois; la partecipazione alla prossima Europa League, che di certo non favorisce l'arrivo di grandi campioni; l'impercettibile - quanto esistente - inferiorità tecnica e in termini d'infrastrutture rispetto alle altre "Big Six" della Premier League.

Tutti problemi che verrebbero enormemente amplificati da un'eventuale uscita di scena di Roman Abramovich.