"Lasciamoli lavorare"; "Inutile parlare ora, vediamo poi a fine anno"; "Longo titolare e via Icardi".
Queste sono alcune delle frasi che sento o ho sentito in questi anni, sia da alcuni tifosi interisti che da alcuni giornalisti.

Al netto del fatto che sono successe molte cose (su tutte i cambi societari) la pazienza di una tifoseria di una squadra come l'Inter continua, nonostante sia finita non il 30 Giugno con il saldo del FFP, ma molto prima!
Provate a passare sette anni così a Madrid, Monaco, Barcellona, per non parlare di realtà minori e vi troverete con sommosse di piazza che chiedono la testa non dell'allenatore (quella l'avrebbero già chiesta e ottenuta), ma dei vertici societari, ancor prima che dei giocatori.

Ma ora noi abbiamo Suning; si è parlato di Rudiger (finito al Chelsea), di J.Rodriguez (Bayern), Manolas (quasi Zenith per lo stesso costo del debuttante con perdite Skriniar), Di Maria e Nainggolan, che sono ancora dov'erano, ma qui arriva l'ottimo Borja Valero a 33 anni suonati e, come già detto, Skriniar, prospetto che può crescere se avesse davanti due top centrali (si parla sempre di Inter), mentre in rosa c'è il solo Miranda di livello. Forse al massimo può arrivare Dalbert... e siamo a metà Luglio.
L'Inter dovrebbe stabilmente lottare per lo scudetto ed essere OGNI ANNO in Champions League, non fare per sei anni di seguito piazzamenti dal quarto all'ottavo con rare (e pessime) apparizioni in Europa League!
Tutto questo è inaccettabile!
Non lamentarsi di ciò equivale al totale disinteressamento delle sorti della Beneamata, equiparandolo a quello che può avere uno Juventino verso l'Inter, perché il tempo scorre ed è troppo.

Per vincere, solitamente, ci vuole la giusta mentalità, un allenatore bravo e di polso che sappia gestire aziende singole e farle rendere come guerrieri e come squadra, campioni fatti e finiti che sappiano sia lottare che il significato di vittoria, ai quali puoi unire gente di complemento o giovani di grande prospetto che, in un contesto vincente e di carattere, crescono al contrario in un contesto depresso e perdente dove facilmente falliscono e si perdono.

Ora, Spalletti non è molto simpatico, è permaloso, ma sicuramente ha polso e carattere, ma non si pensi che basti ciò, unito alla rosa seppur buona dell'anno scorso per poter centrare grandi successi.
Qui ci vogliono assolutamente grandi campioni per alzare il livello della squadra e ne servono almeno tre!
Uno in difesa, uno a centrocampo e uno davanti sulle fasce. Oltre ad altri 2 giocatori di prospetto, tipo Dalbert.
Si dirà: "Sanno quel che fanno, lavorano sotto traccia...". Sarà, speriamo; però ad ora, gli unici due acquisti si sapevano da tempo e quelli sono stati. Non c'è stato il blitz o la sorpresa.
Queste cose vanno fatte presto, perché gli altri si muovono, i giocatori che si possono muovere, quelli bravi, si trasferiscono e noi rimaniamo col cerino in mano a fare operazioni last minute strapagandole e inutilmente, perché fatte di fretta; o continuiamo a cercare semi sconosciuti sperando che diventino bravi, ma come detto, in un contesto non vincente è raro che ciò accada.

Tutti speriamo che ci sia già una strategia definita e pronta ad essere messa in atto, altrimenti non se ne esce e tra un anno saremo qui a dire: "Lasciamoli lavorare"; "Inutile parlare ora, vediamo poi a fine anno"; "Pinamonti (il nuovo Longo) titolare e via Icardi".