La vittoria conquistata dalla Juventus contro il Tottenham porta indiscutibilmente la firma di Massimiliano Allegri.
Solitamente, il tecnico attribuisce ai giocatori i meriti delle vittorie tuttavia, proprio la gara di mercoledì sera a Wembley ha dimostrato quanto sia prezioso il contributo di Allegri per le sorti juventine sia dal punto di vista gestionale sia sotto l’aspetto tecnico/tattico.

Per un’ora i bianconeri sono stati completamente in balia del Tottenham soffrendone tecnica, fisicità e intensità: in campo gli atleti juventini erano confusi, smarriti, privi di certezze e punti di riferimento; la palla girava senza costrutto, la manovra farcita di errori e senza sbocchi.
La gara sembrava persa, l’eliminazione dalla Champions certificata, invece il Conte Max ha mosso la panchina e ribaltato la partita: Asamoah ha rilevato Matuidi mentre Lichtsteiner è subentrato a Benatia con Barzagli che è stato dirottato al centro al posto del marocchino mentre Lichtsteiner e Asamoah hanno preso possesso delle fasce laterali con Alex Sandro schierato esterno alto a sinistra per un 4-2-4 che in fase difensiva era pronto a trasformarsi in 4-4-2. L’elasticità tattica di Allegri ha permesso alla “Vecchia Signora” di ritrovare convinzione, fluidità di manovra e punti di riferimento.
La parola chiave è ampiezza visto che Alex Sandro ha confermato la sua duttilità mentre Lichtsteiner da un lato si è dimostrato sponda preziosa per Douglas Costa e i suoi tagli verso il centro mentre dall’altro ha rappresentato una spina nel fianco per il Tottenham come dimostra il cross che ha permesso a Kedira di fare la sponda per il gol di Higuain.

La gestione del gruppo rappresenta uno dei cavalli di battaglia di Allegri perché mette in luce la sua abilità nel fare in modo che tutti i ragazzi si sentano al centro del progetto e le sue capacità comunicative affinchè i giocatori trasformino i loro punti deboli in punti in punti di forza tuttavia, secondo il mio punto di vista bisogna evidenziare anche la sua sensibilità tecnico/tattica che come si è visto mercoledì gli consente anche a gara in corso di fare la differenza e scegliere il sistema di gioco più idoneo per esaltare le caratteristiche della rosa a disposizione. Tattica e gestione del gruppo su Wembley e la qualificazione ai quarti di finale c’è la firma di Massimiliano Allegri.

La maggiore attitudine al contesto internazionale, la forza mentale, il carisma e l’ambizione inesauribile della Juventus, che quando l’aria si fa calda e l’appuntamento è decisivo non fallisce mai, hanno avuto la meglio sull’intensità del Tottenham, che per fare strada in Champions deve imparare a leggere i momenti della partita ossia capire quando alzare e abbassare il ritmo.

In ottica Juve va detto che la strada per conquistare la Coppa dalle Orecchie Grandi è ancora molto lunga perché vanno migliorate condizione fisica e qualità del gioco, però come ha raccontato anche la gara contro l’Udinese determinazione, concentrazione, solidità, concretezza e cinismo non mancano, quindi niente è impossibile.