Siamo alle solite…bastano due buone prestazioni (una e mezza in realtà) perché si inizi a pensare già a come affrontare l’anno prossimo!

“Che sarà mai, una stagione sbagliata può capitare, non si può vincere sempre, abbiamo cambiato tanto e fatto tanti errori, ma anche portato a casa una coppa e una finale la dobbiamo ancora giocare, alla fine non è una stagione così fallimentare”, questo è il pensiero che troppo spesso in questi giorni sento prendere piede nella maggior parte del popolo bianconero.

Valutazione sacrosanta e obbiettiva se si pensa alle difficoltà affrontate quest’anno anche se, per lo più, ci si è messo del sano autolesionismo per mettersi in queste condizioni (allenatore inesperto e con malsana presunzione tattica, mercato approssimativo e incompleto, rosa sopravvalutata per dirne qualcuna) ma che si potrebbe accettare se fossimo alle ultime giornate del campionato ad obiettivo minimo centrato!
Obiettivo minimo che quest’anno, strano anche pensarlo viste le buone abitudini degli ultimi nove anni e forse anche per questo dato erroneamente per scontato, si chiama qualificazione alla prossima Champions League.
La verità è che di scontato in questo momento c’è solo la presunzione di pensare che arrivare nei primi quattro sia equazione matematica quando ti chiami Juventus e soprattutto che la “paura” o meglio di piccoli dubbi maturati con le prestazioni pre-Napoli siano magicamente spariti dopo aver vinto quella partita.
Insomma, perplessità sparite, sicurezza ritrovata, altri 3 punti per tutti o quasi convincenti con il Genoa uguale “quest’anno è andata cosi, pensiamo al prossimo!”
Peccato che ci sia un piccolo particolare che sfugge…

NON E’ CAMBIATO ASSOLUTAMENTE NULLA IN CLASSIFICA IN QUESTA SETTIMANA!
Difatti mai come quest’anno la lotta per i primi 4 posti è serrata, le prime sette squadre del campionato hanno vinto e, aggiungo io dopo averle viste giocare tutte, convinto molto più di quanto abbia fatto la Juve domenica ma soprattutto, visto il calendario e l’andazzo mentale che si sta prendendo, si rischia seriamente di essere si in una posizione in questo momento vantaggiosa rispetto ad alcune ma anche che le percentuali di uscire dai giochi si alzino…
Pazzo a pensarla cosi? No, semplice realtà dei fatti!
Ma andiamo a vedere il perché… partendo dalla prestazione della Juventus di domenica!
Risultato finale 3 a 1, primo tempo 2 a 0, gol dopo 5 minuti, primo tempo da cannibali, mentalità aggressiva e il Genoa sottomesso alla strapotenza bianconera.
Questo è quello che è stato detto e scritto a più riprese, la Juve è tornata!
E’ vero, bisogna sì evitare i classici stagionali cali d’attenzione cronici come quelli dei primi venti minuti della ripresa che hanno consentito al Genoa di rientrare in partita ma, a parte questo, partita concreta e di sostanza!
Ma chi è riuscito a guardare la partita non solo con gli occhi speranzosi e innamorati del tifoso ma anche di chi osserva la versione tattica e globale del match concorderà nel dire che di veramente concreto c’è stato solo l’atteggiamento con il quale si è entrati in campo.

Verissimo dire che di questi tempi già aver visto per due partire di fila una squadra che entra in campo con la testa giusta è molto importante e che probabilmente in un campionato con questi livelli forse potrebbe bastare solo questo per arrivare al risultato, ma è altrettanto vero che i dubbi che le famose nubi che hanno portato a mettere in discussione società, progetto tecnico e l’allenatore sono molto lontane dall’essere dissolte e, se non si fa più che attenzione, rischia di essere tardi per riuscirci.
Il perché è facile spiegarlo…
Tatticamente contro il Genoa si sono viste le solite lacune che, quando la squadra è sbilanciata e non mi stancherò mai di dire che con una formazione come quella messa in campo in partenza domenica si avranno sempre le stesse difficoltà, sono state ben mascherate dall’ottima prestazione di Kulusevski e dall’approccio alla partita di livello.
Ma, usando un parallelismo per spiegare meglio il concetto, è come se in un match di boxe in cui si hanno davanti due pugili di diverso valore, uno forte fisicamente e tatticamente ma in difficoltà, l’altro più debole e più leggero, il più forte al primo round assalga con colpi fisici e continui il più debole che sta li e incassa a mani basse senza provare neanche a proteggersi.

La grande prestazione del primo tempo della Juve è frutto anche del fatto che il Genoa la prima mezzora non è entrato in campo.
Ma tornando sempre alla boxe quando stanco, appagato e convinto che il match sia oramai vinto, il pugile forte abbassa l’intensità e si mette in gestione, il più piccolo lo assale e rischia addirittura di metterlo al tappeto.
Ecco, i primi venti minuti del secondo tempo si possono descrivere cosi!
La Juve di quest’anno non si può assolutamente permettere di abbassare guardia e intensità inserendo il “pilota automatico” come si poteva fare in queste partite negli anni precedenti perché il campo a dimostrato che il Genoa, quando ha cominciato a giocare, ha rischiato di pareggiare a più riprese la partita.
Se a questo aggiungiamo il fatto che a 8 mesi dalla prima Juve di Pirlo della sua impronta non si è ancora visto nulla i campanelli sono ancora più allarmanti.
Delle squadre in lotta infatti, tolta l’Inter che fa campionato a sé, tutte o quasi hanno un organico inferiore sulla carta, ma il Milan ha un'idea di gioco molto chiara e fluida con gli stimoli di tornare nell’Europa che conta dalla sua, l’Atalanta, non si scopre adesso, gioca forse il miglior calcio del campionato e l’anno scorso senza coppe ha dimostrato di poter ambire, senza i blackout dovuti all’inesperienza, addirittura al bottino grosso, il Napoli ha il grande difetto di non concretizzare tutto quello che produce ma, se nelle ultime giornate riesce anche solo ad alzare un pochino il livello di praticità, può battere chiunque, e Lazio e Roma sono si più attardate, probabilmente pagando a caro prezzo anche la prima il ritorno in Champions e la lezione subita dal Bayern la seconda il cammino europeo e di essere molto più bella di quanto sia pratica, se rimettono a posto un paio di equilibri non sono assolutamente da tagliare fuori dai giochi.
In tutto questo nelle ultime 8 giornate di campionato si dovrà affrontare ancora Atalanta, Milan e Inter e, se pur vero che anche le altre avranno in media 3 scontri diretti a testa in calendario, non si può più sbagliare nulla o quasi, perché perdere ora punti contro le dirette pretendenti rischia di risultare fatale.
Come già detto a più riprese si ha nelle corde l’obiettivo ovviamente.

Si vedono degli spiragli di miglioramento e siamo d’accordo tutti, se si comporta da Juve, sono gli altri a doversi preoccupare di averla nella mischia di chi deve ottenere il piazzamento, ma è anche vero che distogliere l’attenzione ma soprattutto la concentrazione dal campo con pensieri che vanno già all’anno prossimo rischia di diventare l’ennesimo errore della stagione dimostrandosi fatale.
In questi giorni si parla di mercato, Ronaldo si Ronaldo no, Pirlo si Pirlo no, Allegri si Allegri no, torna Kean o non torna ecc... ecc…
Ma qualcuno si ricorda che domenica si gioca contro l’Atalanta e se non si fa risultato si rischia di trovarsi lunedì di nuovo quinti visto che non sento nessuno parlarne??
Di errori di presunzione e arroganza quest’anno se ne sono fatti tanti, forse ora è il momento di essere umili e pratici!
Per pensare al futuro c’è sempre tempo, anche perché esiste un futuro con e uno completamente diverso senza champions…
Forse conviene non dimenticarlo…