Finalmente il Genoa sta dimostrando di essere squadra vera, viva. Se due indizi fanno una prova, dopo la vittoria contro lo Spezia è arrivato un ottimo pareggio contro la Lazio che ha testimoniato che quella squadra molle, confusa è compassata di qualche settimana fa non c'è più. Pareggio per il quale, forse neppure il più ottimista dei tifosi avrebbe firmato. Sia chiaro il campionato comincia adesso, non è il caso di fare voli pindarici ma vedere una squadra completamente cambiata, non negli interpreti, ma nello spirito è davvero sorprendente.

L'arrivo di Ballardini ha fatto da subito intuire che il problema di questa squadra era Maran. Non me ne voglia il buon Rolando, che ho sempre sponsorizzato, almeno fin quando non ho capito che con questa squadra la sua idea di calcio, semmai c'è stata, aveva davvero poco a che vedere. Reparti scollegati, ruoli improvvisati ma soprattutto zero carattere. Non ne potevo più, già dalla nona giornata. Eppure Preziosi, che negli anni è riuscito a far invidia ad un certo Zamparini in qualità di mangia-allenatori è riuscito a supportare/sopportare questo scempio fino alla tredicesima giornata. Forse per paura di non trovare alternative all' altezza o forse per non sentirsi chiudere di nuovo la porta in faccia da un Ballardini che in più di un occasione ha dato più di quanto ricevuto.

L'ultimo divorzio era arrivato ad ottobre 2018 con il Genoa che comunque non stava facendo malissimo. In quel momento qualcosa deve essersi rotto tra l' allenatore di Ravenna ed il presidente del Grifone. Gli subentrò Juric che durò men che non si dica ed alla fine fu Cesare Prandelli a portare in salvo il Genoa all' ultima giornata. Tre allenatori in una stagione, scenario che si ripeterà anche nella stagione successiva. Con Andreazzoli, Thiago Motta e Davide Nicola. Ancora una volta con lo stesso epilogo, salvezza sofferta all' ultima giornata. E noi siamo sicuri che tra l' uscita di Motta e l' ingresso di Nicola il telefono di Ballardini abbia squillato, non trovando risposte oppure un secco, "non ho voglia di tornare".
Stavolta, due anni dopo, ha sentito forte l'esigenza di ripresentarsi. Troppo tempo lontano dai campi, troppa la voglia di tornare ad allenare. E dal suo ritorno, il quarto per la precisione su questa panchina, ha subito dimostrato pur avendo poco tempo a disposizione, di saper mettere le cose in ordine con competenza e lucidità. Doti che sono venute completamente a mancare al suo predecessore. Il Balla ha sostanzialmente toccato quattro punti:

1) Responsabilità ai senatori. rispolverando Pandev, che ora sta smaltendo un infortunio, ma soprattutto il Capitano Mimmo Criscito che con Maran per problemi di varia natura era finito nel dimenticatoio e con il nuovo allenatore è subito tornare protagonista.

2) Il rilancio di Mattia Destro. L'exploit di Scamacca lo aveva relegato al ruolo di comprimario dopo un esordio da titolare. Maran lo aveva riproposto contro il Milan nella partita che ha visto protagonista, da ex, il numero 23 del Genoa. Partita che ha solo rinviato l' esonero dell' allenatore arrivato una giornata più tardi. Ballardini gli ha dato fiducia sin da subito e lui ha risposto da centravanti vero e ritrovato. Bentornato.

3) Cambi in corsa. Le formazioni di Maran erano diventate dei veri e propri rebus. Moduli e numeri a parte, troppe volte lo abbiamo visto schierare giocatori fuori ruolo. Tanti, troppi esperimenti e poche, pochissime correzioni in corsa. Ci può stare sbagliare una partita, come sbagliato è stato l' approccio del nuovo Genoa di Ballardini contro la Lazio. Ma l' allenatore ha capito subito dove bisognava intervenire ed all' intervallo con un redivivo Zajc e soprattutto Shomurodov ha dato la sterzata alla partita. A proposito dell' uzbeko, giocatore che nelle movenze ricorda un pò Ilicic. Un pò meno tecnico, forse, ma più veloce. Con un mister che sappia valorizzarne queste caratteristiche, Preziosi si troverà un' altra bella pusvalenza in cassa.

4) Interruttore on, carattere. Quando sei chiamato ad intervenire in corsa, non puoi cambiare molte cose. La preparazione già è stata fatta e il bagaglio tecnico di una squadra è quello che è. Dove puoi entrare subito però è nella testa dei calciatori. Ve li ricordate Males, Asoro e Micosvchi troppo impegnati a guardare il cellulare mentre il Genoa perdeva una partita delicatissima contro il Parma. Dimenticatevi di scene così, con Balla non vedi neppure la tribuna se non dimostri entusiasmo ed attaccamento alla maglia.

Oggi compie 57 anni, tantissimi Auguri mister e grazie per aver messo da parte l' orgoglio ed aver scelto di festeggiarlo di nuovo su quella panchina.
Grazie per averci regalato un Grifone da combattimento.