E' l'eterno dibattito: fai tutto un campionato ad impegnarti per raggiungere la zona Europa e quando arriva il dunque di giocarti i preliminari per accedervi non ci arrivi pronto. L'esempio più eclatante è stato quello dell'Atalanta della scorsa stagione, a maggiore ragione dopo la splendida cavalcata in campionato che l'ha condotta nell'elite del calcio continentale. Quest'anno pare che tocchi al Torino e ritengo assurdo che la sua dirigenza non abbia fatto in modo d'arrivare nelle giuste condizioni a questo appuntamento (per assurdo se andava fuori al primo/secondo turno preliminare sarebbe stato più giustificato). Spero di aver gufato a sufficienza e di ritrovare anche il glorioso Toro nel prossimo sorteggio europeo, ma una tiratina d'orecchi al suo presidente la farei volentieri. Inoltre faccio un applauso alla federazione inglese, che ha orientato il suo calciomercato rispettando le date del suo calendario, obbligando le proprie società ad affrontare delle scelte senza farsi condizionare da eventuali successi o flop sportivi.

Ho comunque l'impressione che negli anni delle tre competizioni (Campioni, Coppa delle coppe e Coppa Uefa) era molto diverso l'approccio che le nostre squadre dedicavano a questi tornei, che infatti riuscivamo anche a vincere con molta più frequenza. A questo punto ritengo che l'avvento della televisione (fattore irreversibile) e dei suoi danari abbia talmente dilatato l'interesse e le forze in campo che si potrebbe arrivare ad un implosione del sistema stesso e che indicherei con una parola sola ... NOIA  (come succede ad esempio in F1 dove vincono sempre gli stessi e la competizione viene meno).