Così, come un investitore le cui azioni stanno perdendo più del trenta per cento del loro valore, decide di non vendere ma di tenere, perché vendere significherebbe realizzare una perdita sicura mentre tenere presuppone un'altra seppur remota possibilità. Presuppone, certo, perché trovare qualcuno che ti dà più di 500 milioni è cosa assai ardua se non impossibile, ma appunto, come avviene per l'investitore in perdita, si evita di vendere per non materializzare la perdita ben consci che tale comportamento potrebbe portare ad una perdita assai più pesante.
Queste sono spesso le basi dei fallimenti più catastrofici.

Crediamo che Yonghong Li sia già d'accordo con il fondo Elliott per poter ricapitalizzare i 32 milioni a breve, così facendo avrebbe altri tre mesi per indire sul mercato una vera e propria asta, che è inutile dire non gioverebbe affatto alle sorti del Milan.
D'altro canto il fondo Elliott, quasi certo che Yonghong Li non riuscirà a fare in tre mesi quello che non è riuscito a fare in otto, ad ottobre si garantirebbe d'ufficio la proprietà del Milan. Secondo fonti attendibile, avrebbe già in mano una sorta d'accordo con i Ricketts per la definitiva cessione sotto i 450 milioni, che gli garantirebbe un guadagno non lontano dai cento di milioni.

E il Milan? E l'Uefa?
Gli scenari sono chiari, almeno per noi, e presto su queste pagine li sveleremo e li condivideremo con tutti voi.

Hasta la vista Rossoneri!