Immaginate di allenare una squadra con Tassotti, Costacurta, Filippo Galli, Baresi, Maldini, Rijkaard, Gullit, Van Basten, Boban, Savicevic e Papin. Immaginatelo e poi chiedetevi se in una squadra di calcio debbano esistere degli "intoccabili". Ovviamente rispondereste di sì, con l'unico imbarazzo di sentirvi obbligati a chiedere all'International Board di aumentare il numero di giocatori in campo, perchè se nessuno si facesse male non sapreste chi togliere.

Immaginate, tuttavia, anche di allenare questo Milan e porvi la stessa domanda ovvero se debbano esserci giocatori "intoccabili". Non credo affatto che rispondereste affermativamente, anzi direste che tutti possono e debbono essere messi in discussione. Ed è tutto qui il nocciolo della questione. Come il campionato è iniziato, infatti, Giampaolo ha preso a coccolare e vezzeggiare i  giocatori della vecchia guardia, quasi che si trattasse di mostri sacri. Peccato soltanto che, trattandosi di gente normale, la cosa è apparsa, giustamente, incomprensibile ai tifosi in generale ed è sembrata grottesca a me, in particolare. Con tutto il rispetto per Biglia, sentire Giampaolo parlarne quasi fosse Rijkaard o Pirlo mi fa accapponare la pelle.

E' probabile che Giampaolo tema di non essere accettato e, quindi, di essere esonerarto dai giocatori dell'anno scorso. E' una paura non irragionevole nel calcio, dove assistiamo spesso alla risurrezione improvvisa e sospetta di squadre che hanno cambiato il tecnico solo qualche giorno prima. Questa preoccupazione, comunque, può trasformarsi in un boomerang, in quanto può imbalsamare l'allenatore e far sì che l'esonero arrivi in ogni caso, per cattivo rendimento, indipendentemente dal malanimo di questo o quel giocatore influente. Non solo, un atteggiamento troppo ossequioso verso certi giocatori, può attirare le antipatie dei tifosi proprio verso quei calciatori, bollandoli come "minga bùn", incapaci, quando forse incapaci non sono.

Insomma, dopo le nefandezze del primo tempo, Suso e Piatek non dovevano mettere piede in campo nel secondo tempo del derby, lasciando invece il posto a giocatori meno in confusione (Suso) o meno molli (Piatek). Sono invece rientrati e rimasti sul prato verde fino al 95°, facendo passare un messaggio grave ovvero che c'è qualcuno che gioca e giocherà qualunque cosa faccia. D'altro canto, stanno sbagliando quei tifosi che ora chiedono definitivamente la testa dei due. E sbagliano, perchè anche i nuovi, non sono, o almeno non sono ancora, Baresi o Van Basten. Suso e Piatek, come Biglia, Rodriguez e Chala, visto il livello complessivo della squadra, devono essere i membri alla pari di un gruppo che comprende anche i nuovi, pronti a stimolare gli stessi a non vivere di rendita, qualora dovessero convincere, una volta in campo.

Suso-Piatek si o no, allora? Direi... nì. Dipenderà dallo stato di forma e dalle circostanze. E quest'ultima considerazione chiuderebbe l'articolo, ma ho un'altra considerazione da fare.

Giampaolo aveva fortemente voluto Veretout e Correa, mai arrivati perchè la società si era data un limite di spesa per ognuno dei due e l'ha rispettato. Sarebbe molto triste e autolesionistico se la ritrosia nello schierare i nuovi sia ora una ripicca dell'allenatore verso la società. Sarebbe molto molto molto triste e autolesionistico, troppo triste e autolesionistico, per cui preferisco allontanare questo brutto pensiero.