In tempi non sospetti, chiaccherando con i miei amici amanti del fantacalcio, me ne uscii con una delle mie tante boutade calcistiche e dissi che, visto l'attuale trend di stipendi, costi dei cartellini, spese in generale, si sarebbe arrivati ad un punto in cui la bolla speculativa dell'industria calcio sarebbe inevitabilmente scoppiata ed il calcio sarebbe diventato affare per pochi eletti. Una sorta di spaccatura dove le squadre inondate di soldi si sarebbero contese campioni, trofei di prestigio e gloria eterna, mentre gli altri "pori grami" (per usare un eufemismo veneto) si sarebbero azzuffati per spartirsi le briciole. Queste sono considerazioni che risalgono al trasferimento monstre di Neymar dal Barcellona al PSG (se non mi inganno, clausola rescissoria di 200 e passa milioni). Non erano poi cosi' lontane dalla realta' odierna , solo non mi sarei aspettato l'ingresso di un protagonista esterno come la JP Morgan a sparigliare le carte.

Eccoci qui, qualche anno dopo, svariati miliardi di euro bruciati in lauti stipendi e cartellini dopo, con un grosso problema: la domanda (le pretese dei calciatori/agenti) non puo' piu' essere soddisfatta dalla disponibilita' economica delle squadre, che sono sempre piu' indebitate e devono ricorrere a salti mortali (plusvalenze gonfiate peggio di mongolfiere tanto per citarne una) per continuare a trattenere i migliori. Se e' pur vero che la pandemia globale non ha aiutato, e' anche vero che i debiti esistevano gia' prima. Un esempio su tutti era proprio il Milan che, al termine della gestione cinese di mr. Li, si era ritrovato con una voragine sotto i piedi. Eppure proprio il Milan sembrava che sotto Singer avesse iniziato una politica di contenimento degli stipendi, ma evidentemente l'occasione fa l'uomo (e la squadra) "ladro".

Ma quindi qual è la soluzione al problema? Facciamo un parallelismo divertente... il calcio e' come un alcoolizzato, che non e' sempre stato alcoolizzato ma lo e' diventato a furia di alzare troppo il gomito. Dopotutto 20-30 anni fa si gridava al clamore per il passaggio di Hernan El Valdanito Crespo dal Parma alla Lazio su una base di circa 40 milioni. Oggi 40 milioni e' quasi la base d'asta per un giocatore di media fascia. Torniamo al nostro amico beone, che aveva a dire il vero finito i soldi già qualche anno fa, ma gli osti benevolenti gli han fatto credito fino ad oggi ... Bene, il credito si e' esaurito, e' tempo per il beone di pagare. Il beone i soldi non li ha. Soluzione? A) Far capire al beone che e' ora di chiudere i rubinetti, pensare per lui un piano di recupero, ed una volta recuperato fargli posare le bottiglie di amarone della valpolicella e fargli cominciare a bere un vino sempre buono, piu' a buon mercato e soprattuto con la giusta moderazione; B) trovare un mecenate che metta in mano al beone una valanga di soldi freschi freschi cosi' da esortarlo a passare dall'amarone della valpolicella a distillati ancora piu' pregiati e costosi.

Il gruppo dei 12 ha sostanzialmente scelto l'opzione B con un innesto di liquidita' vertiginoso (3.5 miliardi subito solo perche' si partecipa?) ... e tra 20 anni quando saremo di nuovo nella stessa situazione cosa faremo? Attenzione che il trend di stipendi e cartellini non e' al ribasso, anzi! Quanto ci metteremo a passare da trasferimento del calibro di 100-200 milioni a trasferimenti del calibro di 300-500? Quanto ci metteremo a passare da stipendi di 30 milioni a 60? (non siamo molto distanti visto che il buon Raiola chiede 1 milione a settima per Halaand). A quel punto cosa faranno le 12 sorelle? Cercheranno un'altra banca che riversi ulteriori miliardi in un mostro brucia soldi?
Non sarebbe piu' sensato introdurre finalmente un tetto salariale ed un tetto alla nuova liquidita' che ogni squadra puo' riversare nel mercato al netto delle plusvalenze? Magari in quel modo i calciatori (RI)cominceranno a sposare il progetto e non i quattrini (trend inziato anni fa quando Falcao, voluto da tutta Europa, decise di andare a farsi seppellire di soldi al Monaco che, non me ne vogliano i Monegaschi, al tempo aveva tutto tranne che un progetto vincente). Magari in quel modo personaggi come Raiola, che ormai governano il mercato a piacimento, cesseranno di esistere e di dettare legge. Magari torneranno le tanto amate e rimpiante bandiere... 

La palla seconde me ora sta ai tifosi, perché il calcio e' e deve essere dei tifosi. C'e' un modo di fermare questa follia ed e' quello di non darvi alcun credito. Io personalmente ho seguito e tifato i colori rossoneri da quando ancora gattonavo ed articolavo si e no una cinquantina di parole. Non ho perso una singola partita del Milan da quando ho capito che gol fatto = bene e gol preso = male. Sono quel tipo di tifoso che , vivendo oltreoceano, di tanto in tanto si deve svegliare alle 5,30 del mattino per vedere il Milan che gioca l'anticipo di mezzogiorno... Tuttavia, sono pronto a perdere qualsiasi tipo di interesse per il piu' duraturo amore della mia vita se decidessero davvero di aderire a questa follia. Spero di non essere l'unico e spero che questa possa essere davvero la strada da intraprendere per evitare questo suicidio.

Non mi addentro in considerazioni da nostalgico del vecchio calcio o in romanticismi che vedono le squadre minori prevalere sulle armate brancaleone grazie al progetto piuttosto che ai grandi nomi sulla carta. Volevo concentrarmi esclusivamente sull'aspetto economico, perche' questa mostruosita' della SuperLeague altro non e' che dettata dal vil denaro che, pezzo dopo pezzo ha distrutto lo sport piu' bello del mondo.