Il lunedì da sempre è dedicato ai commenti della giornata appena conclusa.
Ma le analisi, critiche, polemiche e attenzioni che solitamente si riservano al campionato sono state completamente o quasi monopolizzate dalla notizia uscita in mattinata dell’ufficialità della creazione della nuova Superlega del calcio Europeo.
Un'idea che è una via di mezzo tra folle e rivoluzionaria, a seconda da che parte si voglia osservare, che nasce da lontano e sempre “lasciata in soffitta” sino a quando i tempi, causa perdite ingenti dovute alla pandemia, hanno dovuto subire un accelerata ritenuta indispensabile da 12 tra le più importanti corazzate del calcio europeo.

CHE COS’E’ LA SUPERLEGA?

Nell’ideologia di pensiero nasce come un campionato ad inviti tra le 20 compagini di club più forti d’Europa, (in questo momento le 12 fondatrici e 5/8 ad inviti) suddivise in due gironi all’italiana da 10 ciascuno.
Un format e un’idea non nuova tuttavia nel mondo dello sport in quanto nel basket, dalla creazione dell’EUROLEGA, si utilizza già da tempo con ottimo ritorno d’immagine e spettacolarità e dove i club continentali sembrano aver assimilato questa tipologia di torneo anche se per alcune compagini forse potrebbe essere impossibile o quasi nella propria storia riuscirci a partecipare.

PERCHE’ L’IDEA SUPERLEGA?

Il pensiero è legato alla volontà di alzare il livello di competitività e di introiti per i club membri in modo da riuscire a tamponare i buchi di bilancio, già ampi pre-covid e diventati crateri dopo un anno e mezzo di pandemia, mediante un centralizzazione totale dei guadagni legati alla competizione.

SUPERLEGA SI'

Aumentare la competitività del torneo anche nei turni settimanali con partite importanti ogni giornata aumenta, per ovvie motivazioni, anche il livello di spettacolarità e, di pari passo, l’interesse.
La Champions League sta diventando sempre di più un torneo interessante e di spessore SOLO dagli ottavi di finale in poi in alcuni casi o addirittura dai quarti in altri. L’appeal per le partite e la posta in gioco spesso va a braccetto con i guadagni che ogni singolo incontro ricava.
Immaginatevi di vedere ogni settimana partite come Juve-Real Madrid, Inter-Barcellona e Manchester City- Milan e poter vendere biglietti e diritti televisivi per assistere a questi match.
Immaginatevi poi, come in parte è già adesso rischia di diventare sempre di più con il nuovo format pensato dalla UEFA, di vedere partite come Juve- Fenecvaros, Inter-Dundalk e Milan-Slovan Bratislava…
I costi dei biglietti, gli incassi e la spettacolarità potrà essere lo stesso?

SUPERLEGA NO

La Superlega, cosi come si pensa di strutturarla, va contro tutti i principi etici e morali che lo sport ha sempre e dovrebbe continuare ad insegnare.
Si entrerebbe infatti in un mondo in cui il messaggio che passerà da qui in poi è che l’UNICA cosa che conta è il denaro e tutto ciò che si può fare per ottenerne di più.
Solo gli ingenui non possono aver pensato che questa è stata solamente la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso” e che il dio denaro comanda già il mondo del calcio e, allargando il pensiero, anche il più dello sport in generale (per fare un esempio sono anni che nella categorie dilettantistiche minori giocatori e atleti percepiscono stipendi in campionati che dovrebbero essere semplicemente dedicati a chi vuole crescere, sognare o semplicemente praticare uno sport).
Ma se sino ad adesso si poteva anche far finta di non vedere e girarsi dall’altra parte, ora c’è una dichiarazione ufficiale di quanto in questo mondo, per i valori e i principi che lo sport dovrebbe insegnare, non c’è più spazio.

Immaginate di dover domani spiegare a vostro figlio che l’obiettivo non è quello di divertirsi, di muoversi, di imparare le regole che solo lo sport e il gruppo ti possono insegnare, di migliorare mediante la fatica e l’impegno in modo da far si che questi insegnamenti ti possano servire come formazione anche nella vita di tutti i giorni, ma semplicemente che tutto questo abbia come unico traguardo quello di arrivare a guadagnare di più e dunque che la propria “carriera sportiva” sia una semplice rincorsa a questo obiettivo.
Siamo proprio sicuri che questo modo di vedere lo sport faccia ancora bene??

SEMPLICE PROVOCAZIONE?

La speranza è questa!
Che sia un modo per poter stabilire nella guerra dei potenti, da una parte la UEFA e FIFA dall’altra le big europee, le gerarchie e  potersi sedere ad un tavolo e  trovare una soluzione che non snaturi la competizione ma che la renda nello stesso tempo più competitiva.
Sarà difficile vedere attuato questo “golpe” sportivo, anche per problematiche organizzative e tempistiche, ma una cosa è certa con la nascita del progetto SUPERLEGA e l’inizio di questa guerra economica e di potere l’unico che ne farà le spese è il calcio per come lo abbiamo sempre conosciuto.
Che sia solo un brutto sogno…?